La dieta vegana è per tutti
di Marina Perotta
Ecoblog ha posto a 8 esperti di alimentazione vegan – tra cui medici e nutrizionisti tra soci fondatori e appartenenti al Comitato Scientifico dell’Associazione Vegani Italiani-Assovegan – 12 domande sulla dieta vegana.
Gli esperti si sono prestati (in esclusiva per Ecoblog) a dissipare dubbi e incertezze nel merito di una corretta alimentazione priva di prodotti di origine animale, incluso il pesce. Le risposte sono molto complete e esaustive, perché racchiudono diversi punti di vista e aprono interessanti spunti di discussione in merito a questa scelta alimentare, che sembra apportare notevoli benefici a chi la adotta. Mangiare carne fa male alla salute umana e alla salute del Pianeta, peggiorata a causa della recente siccità, fatto ribadito ormai anche da diversi studi scientifici. Noi italiani, per motivazioni più prettamente salutistiche che etiche, rinunciamo alla carne sopratutto se rossa, anche se molto resta da fare per ridurre i consumi di latte, uova, burro e formaggi.
D.: Come si inizia la dieta vegan?
R.: Dipende dalla motivazione e dalla sensibilità personale: ci si può arrivare gradatamente o fare il “grande passo” anche dall’oggi al domani. (Dott.ssa De Petris)
R.: Non c’è una risposta valida per tutti, dipende da quale punto si parte e che conoscenze e dimestichezza si ha con i cibi. La cosa importante è conoscere gli alimenti di base dell’alimentazione vegan corretta, che sono: cereali integrali, legumi, semi oleosi, frutta e verdura. Non bisogna, inoltre, agire solo togliendo dall’alimentazione convenzionale i cibi di origine animale. In questo modo infatti molti cadono nell’errore di consumare un eccesso di pane e pasta e non abbastanza del resto. (Dott.ssa Bartocci)
R.: Aggiunge il Dott. Merciadri: Personalmente sono dell’idea di iniziare con almeno 15 giorni di dieta ovo-latto-vegetariana, prima di passare al vegan totale. La dieta vegan cambia la flora batterica intestinale, quindi occorrono alcuni giorni per raggiungere il giusto equilibrio batterico del nostro intestino.
D.: La dieta vegan serve a dimagrire?
R.: La letteratura scientifica rileva che vegetariani e vegani sono mediamente “più magri” di chi conduce uno stile alimentare onnivoro; soprattutto chi passa da un regime onnivoro direttamente ad uno vegano registra facilmente un naturale calo del peso, della massa grassa. (Dott.ssa Bartocci)
R.: Ma non è detto… come ci spiega la Dott.ssa De Petris: Non necessariamente. Per dimagrire serve un regime alimentare ipocalorico e la “dieta vegan” non è detto che lo sia, dipende dalla necessità del singolo. A seconda dell’esigenza (e quindi dell’apporto calorico), la “dieta vegan” può essere dimagrante, ingrassante o far mantenere il peso corporeo.
R.: Diciamo che il motivo precipuo non dovrebbe esser quello del dimagrimento, ma togliendo tutti i cibi di origine animale, ricchi di grassi saturi, colesterolo (per non parlare di farmaci, ormoni e quant’altro) si ha quasi sempre un miglioramento generale dello stato di salute, con disintossicazione, depurazione e accelerazione del metabolismo, che tradotto significa che si può anche arrivare a dimagrire. Dipende ovviamente anche dal piano alimentare che si segue. (Dott.ssa Foti)
D.: Quali sono le prime immediate conseguenze del regime alimentare vegan? Si soffre di mal di testa? di stanchezza?
R.: Anche questo è soggettivo, ma normalmente un’alimentazione vegan corretta dà energia e benessere. Eventuali malesseri possono essere dovuti all’espulsione di tossine. (Dott.ssa Bartocci)
R.: Portando a una rapida depurazione e detossificazione generale, questa alimentazione conduce inevitabilmente in molti soggetti a un paradossale aumento di problematiche come dermatiti, diarrea, acne, mal di testa. “Paradossalmente” perché questo significa che il processo di disintossicazione sta avvenendo a tutti gli effetti. Bisogna, infatti, sapere che le tossine vengono stipate e accumulate nel tessuto connettivo e negli organi, e che quando il processo di depurazione ha inizio, comporta lo smantellamento di tali accumuli, che vengono riversati nel torrente ematico/linfatico. Ciò può determinare la comparsa di alcuni sintomi come quelli sovra citati, ma significa che stiamo facendo davvero pulizia delle numerose scorie che avevamo depositato nel corpo. Quindi se si presentano questi effetti passeggeri collaterali… ben vengano! Vuol dire che siamo sulla strada giusta! (Dott.ssa Foti)
R.: Ci possiamo sentire un po’ stanchi per alcuni giorni, poi invece insorge un senso di vitalità e di gioia interiore, che mai pensavamo di provare nella nostra vita. (Dott. Vasco Merciadri)
D.: Tutti possono diventare vegan o ci sono controindicazioni rispetto allo stato di salute di partenza?
R.: No, se ben condotta non ci sono controindicazioni. (Dott. Merciadri)
R.: L’alimentazione vegan è adatta a tutte le fasce di età, anche a condizioni fisiologiche come gravidanza e allattamento. (Dott.ssa Bartocci)
R.: Non c’è una patologia che non si giovi di una scelta alimentare di questo tipo. L’alimentazione dovrà comunque essere ben bilanciata, equilibrata e varia. (Dott.ssa De Petris)
D.: Se si sente nostalgia di alimenti di origine animale come ci si deve comportare? Si può trasgredire?
R.: All’inizio si può sentire nostalgia di alcuni alimenti, magari perché ci siamo nutriti di questi cibi in particolari situazioni sociali o familiari felici. E’ bene comunque trasgredire il meno possibile per mantenere integra e sana la flora batterica intestinale. (Dott. Merciadri)
R.: Se una persona si avvicina al mondo vegan per motivi prettamente etici, se trasgredisce, è alla sua coscienza che deve porre questa domanda. Se lo fa per motivi salutistici, personalmente, ritengo che se succede di trasgredire sia comunque meglio evitare il più possibile carne e latticini, che sono un vero veleno per il nostro organismo. (Dott.ssa Foti)
R.: Ognuno è responsabile delle proprie scelte (anche quelle alimentari). Chi passa al vegan raramente torna indietro. Mangiare carne, pesce e derivati fa sentire meno energici, più affaticati, meno lucidi e predispone a svariati tipi di malattie cronico-degenerative. Chi comprende e sperimenta i vantaggi di una dieta vegan non torna più ad intossicarsi con i cibi animali. (Dott.ssa De Petris).
D.: Con la dieta vegan non si rischia di eccedere in carboidrati e zuccheri semplici per compensare la fame?
R.: Se la dieta è ben costruita, bilanciata, varia e saziante non si hanno attacchi di fame. (Dott.ssa De Petris)
R.: Una dieta vegan bilanciata e integrale non eccede in alimenti contenenti eccesso di carboidrati. (Dott. Merciadri).
R.: Inizialmente, a chi si avvicina a tale filosofia alimentare e di vita, può succedere di eccedere nel consumo di carboidrati e zuccheri semplici, come meccanismo compensatorio della mancanza di latticini e carne, a cui purtroppo la gente è assuefatta. Bisogna farsi spiegare da un buon nutrizionista come e cosa mangiare, per non incappare in scelte sbagliate, che poi possano portare a carenze o problemi, che a loro volta inficerebbero il valore di questo modo di alimentarsi perfettamente confacente alle nostre esigenze biologiche. (Dott.ssa Foti)
R.: Bisogna ragionare nel senso di cambiare, non di eliminare. Se si consumano pane, pasta e altri prodotti a base di cereali integrali, frutta fresca e disidratata, legumi, noci, mandorle, nocciole e altri semi oleosi e ovviamente abbondanza di frutta e verdura, il rischio non c’è. Gli zuccheri semplici, inoltre, andrebbero evitati in qualsiasi regime alimentare, non solo in quello vegano. (Dott.ssa Roberta Bartocci)
D.: Con la dieta vegan si può andare incontro a una carenza di vitamine?
R.: No, non ci sono carenze vitaminiche, purché essa sia ricca di frutta e verdura cruda. E’ più facile per gli onnivori andare incontro a carenze vitaminiche, poiché spesso non assumono frutta e verdura in quantità adeguate. (Dott. Merciadri)
R.: Se la dieta è varia ed equilibrata non vi sono carenze ne’ di vitamine, ne’ di minerali. Un discorso a parte va fatto solo per la vitamina B12 (presente esclusivamente nei cibi animali). Come anche per gli onnivori è utile eseguire il dosaggio ematico di vitamina B12, acido folico ed omocisteina. (Dott.ssa De Petris)
D.: Senza mangiare carne e derivati animali, si avrà una carenza di vitamina B12 e si dovranno prendere integratori alimentari?
R.: Una dieta vegan ben equilibrata, con almeno una o due volte per settimana di alimenti fermentati, tipo tofu o tempeh, o zuccheri complessi come il malto di riso, orzo o mais, è naturalmente ricca di Vitamina B12. (Dott. Merciadri)
R.: In certi casi è possibile assumere integratori, specialmente per via della qualità medio-bassa dei cibi cui abbiamo accesso oggi, o per la necessità di dover lavare frutta e verdura. Un’integrazione di vitamina B12, che peraltro può essere consigliabile anche alla popolazione onnivora sopra i 50 anni, è una soluzione pratica e innocua (Dott.ssa Bartocci).
R.: L’integratore è utile e consigliato in caso di carenza documentata con gli esami ematici e/o per prevenirne l’insorgenza. (Dott.ssa De Petris).
R.: Innanzitutto, non è detto affatto che per forza si vada in carenza di vitamina B12, e comunque se una persona ne ha bisogno può consumare anche alimenti fortificati, non solo integratori. Inoltre, non è detto che chi segue una dieta onnivora non possa pervenire ad uno stesso tipo di carenza. Infatti lo stesso mangime che viene somministrato negli allevamenti è arricchito artificialmente con tutte le vitamine, compresa la B12, perché questi animali non hanno la possibilità di sintetizzarla, visto l’ambiente asettico in cui sono costretti a vivere. Se anche la carne diviene quindi un cibo fortificato, che senso ha preoccuparsi delle integrazioni in una dieta vegan? (Giacomo Crocchini, agricoltore).
D.: Con la dieta vegan si abbassano i livelli di ferro e ferritina?
R.: Una dieta vegan ben organizzata non determina anemia, ne’ calo di ferro o di ferritina. Anzi, molto spesso è possibile (ed auspicabile) correggere carenze alimentari di questo tipo, proprio passando ad un regime vegan. (Dott.ssa De Petris)
R.: Se si mangiano verdure a foglia verde scuro, alghe nori e dulse, legumi (soprattutto lenticchie), arricchite di una bella spruzzata di limone (vitamina C), non si dovrebbe avere nessun problema di carenza di ferro (Dott.ssa Foti).
D.: La dieta vegan è molto costosa?
R.: Questa è una domanda che mi sono sentita rivolgere molte volte. Tante persone credono che l’alimentazione vegan sia un’alimentazione d’elite, costosa, che non tutti si possono permettere. Al riguardo dobbiamo fare, secondo me, due ragionamenti. Da un lato dobbiamo guardare alla qualità di ciò che acquistiamo: un prodotto biologico, di ottima qualità, costerà sicuramente di più rispetto allo stesso prodotto acquistato in un discount. Ma ci siamo mai domandati perché esista questa differenza di prezzo? Credo che sia preferibile ridurre il consumo di un certo prodotto a vantaggio di una maggiore qualità. E qui mi collego al secondo ragionamento: un’alimentazione vegan seguita in maniera corretta e ben bilanciata, è talmente varia che non necessariamente devo acquistare certi tipi di prodotti. Ad esempio, il seitan posso mangiarlo una volta alla settimana, così come il tofu. La natura ci ha fornito tutto quello che ci serve: cereali integrali di ogni tipo, legumi di tante varietà, frutta e verdura, semi, frutta secca! E di certo un chilo di riso, di farro o di piselli, costa meno di un chilo di carne! (Laura Meccheri)
R.: In effetti più di una volta ho sentito affermare che la scelta etica vegan comporta una maggiore spesa alimentare, quando è vero esattamente il contrario. Sia cucinando a casa, che mangiando fuori casa in ristoranti tradizionali, dove i piatti naturalmente privi di ingredienti animali sono sempre più economici rispetto a quelli a base di carne, pesce o formaggi. In sostanza mangiare vegan fa bene al corpo e riduce le spese in modo concreto. (Sauro Martella).
R.: Acquistare prodotti per la dieta vegan, anche bio, sicuramente vi farà risparmiare, a patto però che la vostra spesa sia una spesa consapevole. Consapevole significa prediligere prodotti stagionali, (costano meno delle primizie e fanno tanto bene!), significa acquistare senza sprechi, (ovvero non fare scorte inutili di prodotti che si rischia di trovare andati a male o scaduti). Significa nutrirsi in modo sano e naturale con grande giovamento per la nostra salute (e la salute significa risparmio). Fare la spesa vegan è un gran risparmio. E’ sostenibile per le tasche, per il pianeta e per la salute (Renata Balducci).
D.: Gli alimenti principali della dieta vegan si acquistano in erboristeria o farmacia?
R.: Altro mito da sfatare: un vegano può fare la sua spesa tranquillamente al supermercato. A partire dal reparto frutta e verdure, passando da quello della pasta, del riso e dei cereali, arrivando fino al reparto legumi secchi… insomma, la scelta è davvero ampia! Adesso inoltre possiamo trovare certi alimenti che prima trovavamo soltanto nei negozi di alimenti biologici, anche al supermercato. Ad esempio, si sta diffondendo il mercato del seitan e del tofu, perché la domanda si sta facendo sempre più alta. Nel banco frigo troviamo lo yogurt di soia; nel reparto latte ci sono latte di riso, di soia e di avena; nella zona surgelati troviamo gelati vegetali. Insomma, fare la spesa per un vegan non è poi così difficile! Comprando meno prodotti risparmiano anche tempo. (Laura Meccheri)
R.: Non considero l’erboristeria o la farmacia luoghi dove fare la spesa alimentare… La scelta etica vegan ci porta a vivere in modo assolutamente normale, mangiando in modo altrettanto normale e semplice. (Sauro Martella)
R.: Vediamola così: i vegan sono persone normalissime che vivono in questa società, e questa società sta finalmente prendendo atto che i vegan esistono! Quindi la spesa si può fare agevolmente ovunque. Occorre prestare però attenzione ai prodotti confezionati, a meno che vi sia una garanzia sulla confezione che certifichi il prodotto vegan. (Renata Balducci)
D.: La dieta vegan non è varia e si mangiano sempre le stesse cose?
R.: Sulla tavola di un vegano non c’è mai la stessa cosa per due giorni di seguito! Gli alimenti a disposizione sono talmente tanti che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Inoltre si imparano a cucinare alimenti che non conoscevamo nemmeno (ad esempio il miglio) e si riscoprono sapori dimenticati (ad esempio le cicerchie, legume tipico dell’Umbria). La scelta etica vegan porta, in campo alimentare, a conoscere nuovi modi di cucinare, a leggere, a informarsi. La fantasia è stimolata e la tavola è sempre un bell’insieme di colori, odori e sapori. Certo, l’alimentazione deve essere consapevole, ma questo vale per tutti, non solo per un vegan. Ognuno di noi dovrebbe sapere cosa sta mangiando e cosa può fargli bene o male, a seconda del periodo della vita e dello stato di salute fisica e mentale. (Laura Meccheri)
R.: Una cosa che sicuramente è cambiata radicalmente nella mia vita da quando sono diventato vegano, è certamente la varietà di cose da mangiare… Ho detto addio ai soliti piatti tutti tristemente uguali tipici degli onnivori, per aprire le porte della mia cucina alla fantasia, al colore ed alla freschezza degli alimenti, sempre con piatti diversi. (Sauro Martella)
R.: Proviamo solo un attimo ad immaginare di voler sperimentare in cucina tutto quello che Madre Natura ci offre nell’arco dell’anno (un anno ha 4 stagioni!): un anno probabilmente non sarebbe neppure sufficiente!! Diventare vegan significa entrare in sintonia con il pianeta e con i doni che naturalmente esso ci offre. E proprio in virtù di ciò, chi è vegan modifica il suo approccio con il cibo: mangiare non serve più solo a nutrirsi, diventa un altro modo ancora per essere in armonia con l’universo. Per questo motivo, chi sceglie una dieta vegan riscopre l’amore per la cucina e tante nuove emozioni per il palato… (Renata Balducci).
Hanno risposto alle domande: Renata Balducci, Presidente di Associazione Vegani Italiani, divulgatrice vegan e autrice di libri di ricette; Sauro Martella, Vice-Presidente di Associazione Vegani Italiani, esperto in comunicazione e fondatore del Network Promiseland.it; Laura Meccheri, socia fondatrice di Associazione Vegani Italiani, Dott.ssa in Programmazione e Politica dei Servizi Sociali, responsabile del progetto etico VeganLAB ed educatrice per l’infanzia; Dott. Vasco Merciadri, medico chirurgo, specializzato in Igiene e Medicina Preventiva, Coordinatore del Comitato Scientifico Associazione Vegani Italiani; Dott.ssa Michela De Petris, medico chirurgo, specializzata in Scienze dell’Alimentazione, membro del Comitato Scientifico Associazione Vegani Italiani; Dott.ssa Roberta Bartocci, biologo nutrizionista e Vegcoach, membro del Comitato Scientifico Associazione Vegani Italiani; Dott.ssa Alice Foti, consulente nutrizionale e lifecoach, membro del Comitato Scientifico Associazione Vegani Italiani e Giacomo Crocchini, agricoltore e membro del Comitato Scientifico Associazione Vegani Italiani.
Articolo di Marina Perotta
Bellissima e’ l’esperienza vegan crudista. Chi la prova non la lascia piu’. Io sono uno di quelli che ha fatto ” il grande salto ”. Si, un giorno dall’oggi al domani, mi sono detto basta TV, basta con l’informazione faziosa e rugginosa,
basta carne, basta pesce, basta latte uova e formaggi. Basta cibo spazzatura e bevande artificiali. Basta zucchero, basta dolci merendine e pasticcini, basta medicine (ora sto’ talmente bene che non sento nemmeno il bisogno di fare nessuna analisi e nessun controllo a livello medico) basta integratori e prodotti dietetici, basta con l’alcool e il tabacco (qui e’ stata un po’ piu’ dura). Basta con la pornografia… e basta di avere PAURA e ANSIA e sconforto per un mondo che non cambieremo mai. Ma forse, si puo’ cambiare. A tutti quelli che ancora stanno aspettando qualcuno che gli dia la salvezza io dico che La Salvezza e’ dentro di Noi e si puo’ raggiungere solo con una Nostra Potente Purificazione Totale. E dico anche che Dio e’ tornato GRAZIE e insieme a Gesu’. Si sono tornati nel mio cuore e nella mia vita. LODE E ONORE GRANDE A DIO NOSTRO CREATORE. Aprite il vostro cuore a Gesu’ e scoprirete la vera Felicita’. 777. e la vera Gioa. 888. 999.
Basta anche ai supermercati. Meglio un fruttivendolo di fiducia a cui poter ordinare cio’ che di meglio puo’ trovare. Rispettate la stagionalita’ e la maturita’ della flora che mangiate. Ringraziate il Signore con una piccola preghiera.
Grazie Dio. Anche oggi mangio senza aver ucciso e torturato nessun essere vivente. Buon appetito a tutti.