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Permettetemi ora di raccontarvi alcune delle mie esperienze mistiche, che mi hanno aiutata non a credere, ma a sapere, che ciò che viene dopo quella che noi chiamiamo morte, è vera vita, e rappresenta una continuazione del percorso terreno.

Coscienza cosmicaDevo chiarire che nei miei anni giovanili, non ebbi alcun interesse per questi temi, non sapevo, ad esempio, cosa fosse la coscienza superiore, né tantomeno fui mai in grado di meditare. Forse però, quelle migliaia di ore trascorse accanto ai miei pazienti moribondi, furono in fin dei conti qualcosa di molto simile ad una sorta di meditazione.

Io credo che ogni essere umano consista di un lato fisico, uno emotivo, uno intellettuale e uno spirituale, e che questi quattro aspetti debbano lavorare insieme per raggiungere la perfetta armonia dell’essere. Ciò avviene però solo se impariamo ad accettare la parte fisica che è in noi, e se siamo capaci di esprimere le nostre emozioni naturali senza essere ostacolati dal corpo e senza esserne sminuiti.

Dobbiamo capire che esistono solo due paure naturali, quella di cadere e quella dei rumori molto forti e che tutte le altre paure vengono indotte dai genitori, dall’ambiente scolastico, sociale ecc. Purtroppo, la maggior parte di noi è stata allevata come una meretrice, ascoltando frasi come: “ti amo, ma solo se…”. E questo “se” ( …ti comporti bene o andrai bene a scuola) ha rovinato e distrutto più vite di qualsiasi altra cosa sul pianeta terra. E quando non siamo stati capaci di soddisfare gli adulti, siamo stati puniti invece di ricevere un insegnamento a far meglio, dettato solo dall’affetto incondizionato. La cosa più importante è quindi imparare ad amare incondizionatamente ed aspirare ad essere amati nello stesso modo. I maestri spirituali ci hanno infatti insegnato, che se fossimo stati educati con amore incondizionato e affettuosa disciplina, non avremmo mai temuto le tempeste della vita. Non avremmo avuto paure, sensi di colpa, ansie, che sono i soli e veri nemici dell’uomo.

Nella mia vita, perciò ogni volta che un paziente o una situazione difficile, mi facevano constatare una negatività in me stessa, cercavo immediatamente di liberarmene. Così pian piano riuscii a raggiungere un’armonia fra tutti i miei aspetti: fisico, emotivo, spirituale e intellettuale. Col tempo venni gratificata con sempre più numerose esperienze, che definirei sicuramente di tipo mistico, entrando in contatto con il mio Sé intuitivo spirituale e con quelle guide del mondo eterico che sempre ci sono vicine, e che aspettano solo un’occasione per aiutarci a capire il senso della nostra vita e del nostro destino.

Una delle mie prime esperienze mistiche, avvenne durante una ricerca scientifica, in cui mi fu concesso di avere esperienze extra-corporee, indotte da mezzi iatrogeni, sotto l’osservazione e il controllo di diversi medici e scienziati. Fu durante una di queste esperienze extra-corporee, che mi posi il proposito di uscire dal corpo velocemente e di andare il più lontano possibile. L’unico ricordo che riportai però al mio rientro nel corpo fisico, fu la parola “Shanti Nilaya”. Ma non avevo idea di che cosa significasse, né di dove fossi stata. L’unica certezza che avevo, era di essere stata curata e guarita da una occlusione intestinale e anche da un’ernia al disco dolorosissima, che mi opprimeva da tempo. Mi dissero inoltre che ero raggiante e che sembravo più giovane di vent’anni. Continuai tuttavia a non ricordare niente, almeno fino alla notte successiva all’esperimento.

Trascorsi quella notte da sola in una locanda solitaria, nella foresta delle “Blue Ridge Mountains”, e gradualmente e non senza paura, fui pervasa dalla strana consapevolezza, che in quella mia esperienza extra-corporea ero andata troppo lontano, e che ora avrei dovuto accettare le conseguenze delle mie scelte. Tentai di combattere il sonno finché potei, perchè avevo la sensazione interiore, che se mi fossi addormentata qualcosa di strano e in un certo senso temibile mi sarebbe accaduto. Nell’attimo stesso in cui mi lasciai andare, in cui il sonno mi vinse, ebbi probabilmente la più dolorosa e solitaria esperienza, che un essere umano possa provare. Rivissi nel senso più vero della parola, le migliaia di morti dei miei mille pazienti. Fu un’agonia totale, fisica, spirituale, emotiva e intellettuale, unita anche ad una certa incapacità di respirare, un terribile dolore fisico e una totale coscienza di essere lontana da ogni essere umano, in grado di aiutarmi. Sapevo che avrei dovuto senza dubbio superare quella terribile notte da sola.

Durante quelle ore terribili ebbi soltanto tre pause. In quei tre brevi momenti in cui potei respirare, implorai una spalla a cui appoggiarmi, che mi venne compassionalmente, ma severamente negata. Per la prima volta nella mia vita, divenne un fatto di fede, e la fede aveva a che fare con la profonda certezza interiore, di avere la forza e il coraggio di sopportare quella sofferenza da sola. Capii allora improvvisamente, che tutto ciò che dovevo fare era smettere di lottare e di ribellarmi, e di passare invece ad una positiva, pacifica sottomissione.

Nell’attimo stesso in cui feci questo, il dolore scomparve, il respiro divenne più facile e vissi un’esperienza di rinascita, che è al di là di ogni descrizione possibile. Cominciò con una pulsazione o vibrazione rapidissima della mia zona addominale, che si diffuse poi a tutto il corpo, alla stanza, al cielo, e infine a tutto il pianeta terra. Era come se la terra intera vibrasse velocissimamente in ogni sua molecola.

Mi apparve a quel punto, qualcosa che sembrava un bocciolo di fiore di loto e dietro al fiore apparve una luce, la Luce di cui i miei pazienti parlavano così spesso. Mentre mi avvicinavo ad essa, gradualmente e lentamente mi fusi con quell’incredibile immenso Amore incondizionato, con quella Luce, e divenni tutt’uno con Essa. Fui quindi avvolta da una grande pace e caddi in un sonno profondo, simile alla trance, dal quale mi risvegliai, sapendo che dovevo alzarmi e camminare verso una particolare collina che si trovava lì nei paraggi.

Scesi giù per quella collina e sperimentai, credo, la più grande estasi che un essere umano possa mai sperimentare sul piano fisico. Ero in uno stato di amore e ammirazione totale della vita intorno a me. Amavo ogni foglia, ogni nuvola, ogni filo d’erba, ogni creatura vivente. Quando raggiunsi la base della collina, mi resi conto che percorrendo quel sentiero non avevo mai toccato terra. Ma non ebbi mai dubbi sull’autenticità di quell’esperienza, che rappresentava semplicemente il constatare che esiste una coscienza di vita in ogni cosa viva e un Amore così grande che non si può descrivere a parole.

Mi ci vollero vari giorni per ritornare ad una esistenza fisica normale, fatta di banalità quotidiane, come lavare i piatti o fare il bucato. Seppi in seguito che questo tipo di esperienza è chiamata coscienza cosmica. Mi dissero anche che la parola “Shanti Nilaya” significa: la dimora finale della pace, ovvero il luogo dove tutti noi ritorneremo quando avremo superato tutti i dolori e le sofferenze della vita e dove potremo divenire, finalmente, quello per cui fummo creati.

In conclusione, potrei quindi affermare che il vero Amore non ha esigenze e non pone nessun “se” e nessuna condizione. Se potessimo capire questo tipo di Amore, allora tutti noi saremmo integri e sani, e in grado di realizzare il nostro destino nell’arco di una sola vita.

A cura di www.fisicaquantistica.it
Articolo tratto da “La morte e la vita dopo la morte“, di Elisabeth Kubler-Ross

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Articoli nella sezione: Esperienze pre morte

Esperienze pre morte

Attraverso l’appassionato lavoro pionieristico della dottoressa Elisabeth Kubler-Ross, siamo giunti ad una nuova, più ampia e profonda comprensione della morte, il grande appuntamento che ci attende tutti e del quale la nostra società moderna, razionalista e materialista, ha fatto, nella sua incapacità di spiegarla, un tabù insuperabile.
Elisabeth Kubler-Ross, grazie al suo lavoro instancabile e paziente al capezzale dei morenti, ha infranto questo tabù. La sua esperienza personale e le consapevolezze che ne sono derivate, sono il risultato di migliaia di ore trascorse ascoltando ciò che queste persone le hanno confidato, nei giorni e nelle ore precedenti la loro morte.
Fin dagli inizi della sua carriera come medico-psichiatra, la dottoressa Kubler-Ross si rese conto che persino per i medici, il dolore e … leggi tutto

Vivere e morire

Dopo aver passato molti anni al letto di morte di bambini e anziani e aver ascoltato ciò che essi mi confidavano, mi sono resa conto, che i malati all’ultimo stadio sono in grado di capire con precisione quando la morte si avvicina.
All’improvviso mi dicevano addio, quando non avevo idea che la loro morte fosse imminente. Se non ignoravo questo fatto, allora essi mi comunicavano tutto ciò che volevano farmi sapere e io mi sentivo in pace con me stessa, per aver dato loro ascolto e conforto.
Abbiamo studiato ventimila casi in tutto il mondo, di persone che erano state dichiarate clinicamente morte e che sono poi ritornate alla vita. Alcune si risvegliarono naturalmente, altre in seguito a rianimazione. Voglio riassumere in … leggi tutto

Attraversare il tunnel

Dopo la morte, quando ci si rende conto di essere di nuovo integri nella propria consapevolezza, si incontrano i propri cari e si passa ad una forma di vita diversa.
Si lasciano allora indietro le forme fisiche terrene, perchè non se ne ha più bisogno. Ma prima si sperimenta un altro fenomeno, che può presentarsi con diverse caratteristiche, come ad esempio volare attraverso un tunnel, oltrepassare un cancello, attraversare un ponte, ecc. Dopo di che si è avvolti dalla Luce. Questa Luce è più candida del bianco. E’ estremamente luminosa e man mano che ci si avvicina ad essa, si è circondati dall’amore più grande, più indescrivibile e incondizionato che si possa immaginare.
Se si ha soltanto un’esperienza di pre morte, si … leggi tutto

Il significato della sofferenza

La vita, questo periodo di tempo che tutti noi trascorriamo nel nostro corpo fisico, è solo un tratto brevissimo della nostra Esistenza globale. È un periodo importante, perchè ognuno di noi ha uno scopo nella vita, e se viviamo bene non dobbiamo preoccuparci della morte.
Vivere bene significa soprattutto imparare ad amare. Anche la conoscenza è utile, ma la sola conoscenza non è in grado di aiutare nessuno. Senza usare la testa, il cuore e l’anima in piena sinergia non si può aiutare nessuno. Questo mi hanno insegnato i così detti pazienti inguaribili, i moribondi, gli schizofrenici o i ritardati. Nel mio lavoro con queste persone, ho capito che ognuno di loro ha uno scopo: non solo può imparare ed essere aiutato, … leggi tutto

La morte non esiste

Dopo aver lavorato per molti anni con malati moribondi, e dopo aver imparato da loro che cosa sia realmente la vita, quali siano i rimpianti che si hanno quando sembra ormai troppo tardi per averne, cominciai a chiedermi che cosa fosse realmente la morte.
Incominciai così a raccogliere i resoconti di esperienze extra-corporee, che i miei pazienti mi riferivano. Tutte queste esperienze risultavano avere le stesse caratteristiche ed essere analoghe anche ad altri resoconti simili registrati in altre parti del mondo, da parte di altrettanti medici. Dall’Australia alla California, tutte queste esperienze avevano un unico denominatore comune: la perfetta consapevolezza da parte delle persone di lasciare il proprio corpo fisico e di essere tuttavia perfettamente coscienti. Tutto ciò conduce ad affermare … leggi tutto

La comprensione della morte

Dopo aver lavorato per tanti anni con pazienti moribondi, mi fu chiaro che malgrado l’uomo esistesse dalla notte dei tempi, non era ancora pervenuto alla comprensione di quello che è forse il problema più importante di tutti, ossia la definizione, il significato e lo scopo della vita e della morte.
Penso perciò sia giunto il momento di mettere insieme tutto ciò che abbiamo scoperto e raccolto sul fenomeno morte, in un linguaggio che possa essere utile ad aiutare la gente ad affrontare la perdita di una persona cara, specialmente quando la morte è stata improvvisa e non si riesce a capacitarsene.
Una volta gli uomini avevano più dimestichezza con il problema della morte e credevano nel Paradiso o comunque in una vita … leggi tutto

Pre morte

Nel corso degli ultimi anni, molti ricercatori in tutto il mondo, tra i quali medici, psicologi e studiosi di parapsicologia, hanno raccolto e catalogato casi di pre-morte. Sono stati così riuniti più di 25.000 casi.
Noi definiamo questo fenomeno, “esperienza di pre-morte”, poiché tutti questi pazienti hanno potuto tornare indietro dopo essere stati dichiarati clinicamente morti, e dopo essere guariti, hanno potuto raccontare ciò che essi sperimentarono. La cosa migliore, quindi, è riassumere ciò che tutte queste persone hanno vissuto, nel momento in cui il loro corpo ha cessato, temporaneamente, di funzionare.
E’ importante sapere, che tra tutti i pazienti che ebbero arresti cardiaci e vennero poi richiamati in vita, solo uno su dieci, ricordava l’esperienza avuta durante il periodo in cui … leggi tutto

Non si muore mai da soli

I bambini malati terminali, subito prima della morte incominciano a rendersi conto, che sono in grado di lasciare il loro corpo fisico, ed hanno quelle che noi chiamiamo “esperienze extra-corporee”.
Tutti noi abbiamo questo tipo di esperienza in certi stadi del sonno, ma pochissimi ne sono consapevoli. E’ durante queste uscite dal corpo che i pazienti moribondi, giovani e vecchi, si rendono conto della presenza di certi esseri che li circondano, che li guidano e li aiutano. I bambini spesso ne parlano come di compagni di gioco. La Chiesa li chiama Angeli custodi, la maggior parte delle persone li chiama semplicemente guide.
Al di là di questo, è importante sapere che ogni essere umano, viene accompagnato e aiutato da queste guide o … leggi tutto

Cosa succede dopo la morte?

È naturale chiedersi che cosa accada dopo la morte. Abbiamo studiato a questo proposito, molti casi di bambini molto piccoli, che ovviamente non potevano aver letto articoli o ascoltato racconti sulle esperienze di pre-morte. Tra questi ci fu il caso di un bimbo di due anni, il quale ci raccontò a modo suo quello che aveva vissuto e che definiva “il momento della morte”.
Il piccolo ebbe una violenta reazione ad un farmaco e fu dichiarato morto. Dopo quella che parve un’eternità, mentre il medico e la madre si disperavano, il piccino improvvisamente aprì di nuovo gli occhi e disse: “Mammina, ero morto. Ero in un luogo bellissimo e non volevo ritornare. Ero con Gesù e Maria. E Maria mi ripeteva … leggi tutto

Esperienze mistiche

Permettetemi ora di raccontarvi alcune delle mie esperienze mistiche, che mi hanno aiutata non a credere, ma a sapere, che ciò che viene dopo quella che noi chiamiamo morte, è vera vita, e rappresenta una continuazione del percorso terreno.
Devo chiarire che nei miei anni giovanili, non ebbi alcun interesse per questi temi, non sapevo, ad esempio, cosa fosse la coscienza superiore, né tantomeno fui mai in grado di meditare. Forse però, quelle migliaia di ore trascorse accanto ai miei pazienti moribondi, furono in fin dei conti qualcosa di molto simile ad una sorta di meditazione.
Io credo che ogni essere umano consista di un lato fisico, uno emotivo, uno intellettuale e uno spirituale, e che questi quattro aspetti debbano lavorare insieme … leggi tutto


Commenti

Esperienze mistiche — 4 commenti

  1. Chiudere gli occhi fino a perdere la sensazione del tempo e dello spazio. E’ così. Allora si apre un dialogo con l’universo, o meglio, si è parte dell’universo, dell’eternità e della Verità: Dio c’è! Lo chiamavo “volare” e nessuno capiva che cosa intendevo dire.
    Il ritorno alla realtà lascia dentro, nell’anima, una sensazione di pace e una certezza che cancella ogni ansioso dubbio.
    Poi il mondo è ancora intorno a me.

  2. Camminare con la sensazione di sentirti totalmente libera ma nello stesso tempo di appartenere al tutto, di farne parte in ogni sua più piccola molecola. Sentire la gioia e l’amore espandere dentro di te per ogni cosa. Provare una totale pace con l’universo ed essergli profondamente riconoscente per averti donato l’opportunità di vivere questo meraviglioso attimo di consapevolezza.

  3. Carissimi, io credo che già il sogno sia l’anticipo del eternità la virtualità, il nostro cervello emana energie, noi siamo energia, Dopo lo sprigionamento delle energie cioè la morte, la forza dell’amore su qualcosa o qualcuno attrae le energie cioè l’amore. possiamo avere in torno queste energie, perchè sarà l’eterno riposo. certo non prenderemo il caffè lavazza con s. pietro. ma le energie saranno eterne e chi avrà una energia PULITA la natura darà una strada, chi avrà una energia SPORCA avrà un’altra strada. grazie !!

  4. Mentre leggevo questo articolo mi sono messa a piangere come una bambina perché ho sempre creduto a tutto questo. Con la meditazione ho visto la luce, ho sentito il calore e l’amore immenso e incondizionato…lo stesso amore che ho paragonato al momento precedente alla nascita e successivo alla morte. Questo articolo ha confermato ciò che ho sempre sentito. Grazie di cuore

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