Pagina corrente: Non si muore mai da soli

I bambini malati terminali, subito prima della morte incominciano a rendersi conto, che sono in grado di lasciare il loro corpo fisico, ed hanno quelle che noi chiamiamo “esperienze extra-corporee”.

Non si muore mai da soliTutti noi abbiamo questo tipo di esperienza in certi stadi del sonno, ma pochissimi ne sono consapevoli. E’ durante queste uscite dal corpo che i pazienti moribondi, giovani e vecchi, si rendono conto della presenza di certi esseri che li circondano, che li guidano e li aiutano. I bambini spesso ne parlano come di compagni di gioco. La Chiesa li chiama Angeli custodi, la maggior parte delle persone li chiama semplicemente guide.

Al di là di questo, è importante sapere che ogni essere umano, viene accompagnato e aiutato da queste guide o angeli, sia durante la vita, che nel passaggio finale della morte ed anche oltre. Inoltre, tutti noi saremo ricevuti da coloro che abbiamo amato e che ci hanno preceduto nella morte. Per questo motivo non è mai possibile per nessuno morire da solo. Inoltre quando lasciamo, temporaneamente, il nostro corpo fisico prima della morte, ci troviamo in una condizione in cui lo spazio e il tempo non esistono. E in questa condizione possiamo andare ovunque, alla velocità del pensiero e stare con chiunque vogliamo.

Siamo stati tutti dotati di una scintilla divina e questo include non solo il libero arbitrio, ma anche la capacità di liberarci del corpo fisico, non solo al momento della morte, ma anche in momenti di crisi o di stanchezza, in circostanze eccezionali o durante un certo tipo di sonno. E naturalmente anche prima della morte. Sono sempre più numerosi gli scienziati e i ricercatori che si dedicano a questo tipo di studi, e incominciano a investigare una dimensione che è difficile concepire col nostro concetto materiale della vita.

Purtroppo molti mettono in dubbio la presenza di queste guide. Ma come è possibile allora verificare scientificamente questo tipo di avvenimento? Il modo migliore per farlo, per me, fu stare accanto a bambini moribondi che si trovavano in quello stato in seguito ad incidenti avuti con la famiglia. Mi assunsi il compito di assistere questi bambini gravemente feriti, sapendo bene, che nessuno li aveva informati dei parenti rimasti uccisi nell’incidente, e verificai di persona, come essi sapessero benissimo, chi dei loro familiari li aveva già preceduti nella morte e chi invece era ancora in vita. Prima che sopraggiungesse la morte, spesso chiedevo loro di descrivermi che cosa gli stesse succedendo, e la risposta era quasi sempre la stessa: “Va tutto bene”. Una volta un piccolo paziente, prima di morire, mi disse: “Mamma e Peter mi stanno aspettando”. Sapevo che la madre era morta nell’incidente, e quindi non mi stupii, ma non sapevo nulla riguardo al fratello Peter. Dieci minuti dopo, ricevetti una telefonata da un altro ospedale, che mi avvertiva che Peter era appena spirato.

In tutti gli anni durante i quali raccolsi questo tipo di dati, non mi è mai capitato un bambino che, nell’imminenza della morte, nominasse qualcuno che non fosse già deceduto, anche solo da qualche minuto. Questo ci fa capire come i morenti abbiano una consapevolezza assoluta della presenza dei loro cari già morti che li aspettano nell’aldilà, e che esista con essi un qualche tipo di comunicazione che noi non possiamo capire, o che spesso non accettiamo e non crediamo possibile.

A cura di www.fisicaquantistica.it
Articolo tratto da “La morte e la vita dopo la morte“, di Elisabeth Kubler-Ross

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Articoli nella sezione: Esperienze pre morte

Esperienze pre morte

Attraverso l’appassionato lavoro pionieristico della dottoressa Elisabeth Kubler-Ross, siamo giunti ad una nuova, più ampia e profonda comprensione della morte, il grande appuntamento che ci attende tutti e del quale la nostra società moderna, razionalista e materialista, ha fatto, nella sua incapacità di spiegarla, un tabù insuperabile.
Elisabeth Kubler-Ross, grazie al suo lavoro instancabile e paziente al capezzale dei morenti, ha infranto questo tabù. La sua esperienza personale e le consapevolezze che ne sono derivate, sono il risultato di migliaia di ore trascorse ascoltando ciò che queste persone le hanno confidato, nei giorni e nelle ore precedenti la loro morte.
Fin dagli inizi della sua carriera come medico-psichiatra, la dottoressa Kubler-Ross si rese conto che persino per i medici, il dolore e … leggi tutto

Vivere e morire

Dopo aver passato molti anni al letto di morte di bambini e anziani e aver ascoltato ciò che essi mi confidavano, mi sono resa conto, che i malati all’ultimo stadio sono in grado di capire con precisione quando la morte si avvicina.
All’improvviso mi dicevano addio, quando non avevo idea che la loro morte fosse imminente. Se non ignoravo questo fatto, allora essi mi comunicavano tutto ciò che volevano farmi sapere e io mi sentivo in pace con me stessa, per aver dato loro ascolto e conforto.
Abbiamo studiato ventimila casi in tutto il mondo, di persone che erano state dichiarate clinicamente morte e che sono poi ritornate alla vita. Alcune si risvegliarono naturalmente, altre in seguito a rianimazione. Voglio riassumere in … leggi tutto

Attraversare il tunnel

Dopo la morte, quando ci si rende conto di essere di nuovo integri nella propria consapevolezza, si incontrano i propri cari e si passa ad una forma di vita diversa.
Si lasciano allora indietro le forme fisiche terrene, perchè non se ne ha più bisogno. Ma prima si sperimenta un altro fenomeno, che può presentarsi con diverse caratteristiche, come ad esempio volare attraverso un tunnel, oltrepassare un cancello, attraversare un ponte, ecc. Dopo di che si è avvolti dalla Luce. Questa Luce è più candida del bianco. E’ estremamente luminosa e man mano che ci si avvicina ad essa, si è circondati dall’amore più grande, più indescrivibile e incondizionato che si possa immaginare.
Se si ha soltanto un’esperienza di pre morte, si … leggi tutto

Il significato della sofferenza

La vita, questo periodo di tempo che tutti noi trascorriamo nel nostro corpo fisico, è solo un tratto brevissimo della nostra Esistenza globale. È un periodo importante, perchè ognuno di noi ha uno scopo nella vita, e se viviamo bene non dobbiamo preoccuparci della morte.
Vivere bene significa soprattutto imparare ad amare. Anche la conoscenza è utile, ma la sola conoscenza non è in grado di aiutare nessuno. Senza usare la testa, il cuore e l’anima in piena sinergia non si può aiutare nessuno. Questo mi hanno insegnato i così detti pazienti inguaribili, i moribondi, gli schizofrenici o i ritardati. Nel mio lavoro con queste persone, ho capito che ognuno di loro ha uno scopo: non solo può imparare ed essere aiutato, … leggi tutto

La morte non esiste

Dopo aver lavorato per molti anni con malati moribondi, e dopo aver imparato da loro che cosa sia realmente la vita, quali siano i rimpianti che si hanno quando sembra ormai troppo tardi per averne, cominciai a chiedermi che cosa fosse realmente la morte.
Incominciai così a raccogliere i resoconti di esperienze extra-corporee, che i miei pazienti mi riferivano. Tutte queste esperienze risultavano avere le stesse caratteristiche ed essere analoghe anche ad altri resoconti simili registrati in altre parti del mondo, da parte di altrettanti medici. Dall’Australia alla California, tutte queste esperienze avevano un unico denominatore comune: la perfetta consapevolezza da parte delle persone di lasciare il proprio corpo fisico e di essere tuttavia perfettamente coscienti. Tutto ciò conduce ad affermare … leggi tutto

La comprensione della morte

Dopo aver lavorato per tanti anni con pazienti moribondi, mi fu chiaro che malgrado l’uomo esistesse dalla notte dei tempi, non era ancora pervenuto alla comprensione di quello che è forse il problema più importante di tutti, ossia la definizione, il significato e lo scopo della vita e della morte.
Penso perciò sia giunto il momento di mettere insieme tutto ciò che abbiamo scoperto e raccolto sul fenomeno morte, in un linguaggio che possa essere utile ad aiutare la gente ad affrontare la perdita di una persona cara, specialmente quando la morte è stata improvvisa e non si riesce a capacitarsene.
Una volta gli uomini avevano più dimestichezza con il problema della morte e credevano nel Paradiso o comunque in una vita … leggi tutto

Pre morte

Nel corso degli ultimi anni, molti ricercatori in tutto il mondo, tra i quali medici, psicologi e studiosi di parapsicologia, hanno raccolto e catalogato casi di pre-morte. Sono stati così riuniti più di 25.000 casi.
Noi definiamo questo fenomeno, “esperienza di pre-morte”, poiché tutti questi pazienti hanno potuto tornare indietro dopo essere stati dichiarati clinicamente morti, e dopo essere guariti, hanno potuto raccontare ciò che essi sperimentarono. La cosa migliore, quindi, è riassumere ciò che tutte queste persone hanno vissuto, nel momento in cui il loro corpo ha cessato, temporaneamente, di funzionare.
E’ importante sapere, che tra tutti i pazienti che ebbero arresti cardiaci e vennero poi richiamati in vita, solo uno su dieci, ricordava l’esperienza avuta durante il periodo in cui … leggi tutto

Non si muore mai da soli

I bambini malati terminali, subito prima della morte incominciano a rendersi conto, che sono in grado di lasciare il loro corpo fisico, ed hanno quelle che noi chiamiamo “esperienze extra-corporee”.
Tutti noi abbiamo questo tipo di esperienza in certi stadi del sonno, ma pochissimi ne sono consapevoli. E’ durante queste uscite dal corpo che i pazienti moribondi, giovani e vecchi, si rendono conto della presenza di certi esseri che li circondano, che li guidano e li aiutano. I bambini spesso ne parlano come di compagni di gioco. La Chiesa li chiama Angeli custodi, la maggior parte delle persone li chiama semplicemente guide.
Al di là di questo, è importante sapere che ogni essere umano, viene accompagnato e aiutato da queste guide o … leggi tutto

Cosa succede dopo la morte?

È naturale chiedersi che cosa accada dopo la morte. Abbiamo studiato a questo proposito, molti casi di bambini molto piccoli, che ovviamente non potevano aver letto articoli o ascoltato racconti sulle esperienze di pre-morte. Tra questi ci fu il caso di un bimbo di due anni, il quale ci raccontò a modo suo quello che aveva vissuto e che definiva “il momento della morte”.
Il piccolo ebbe una violenta reazione ad un farmaco e fu dichiarato morto. Dopo quella che parve un’eternità, mentre il medico e la madre si disperavano, il piccino improvvisamente aprì di nuovo gli occhi e disse: “Mammina, ero morto. Ero in un luogo bellissimo e non volevo ritornare. Ero con Gesù e Maria. E Maria mi ripeteva … leggi tutto

Esperienze mistiche

Permettetemi ora di raccontarvi alcune delle mie esperienze mistiche, che mi hanno aiutata non a credere, ma a sapere, che ciò che viene dopo quella che noi chiamiamo morte, è vera vita, e rappresenta una continuazione del percorso terreno.
Devo chiarire che nei miei anni giovanili, non ebbi alcun interesse per questi temi, non sapevo, ad esempio, cosa fosse la coscienza superiore, né tantomeno fui mai in grado di meditare. Forse però, quelle migliaia di ore trascorse accanto ai miei pazienti moribondi, furono in fin dei conti qualcosa di molto simile ad una sorta di meditazione.
Io credo che ogni essere umano consista di un lato fisico, uno emotivo, uno intellettuale e uno spirituale, e che questi quattro aspetti debbano lavorare insieme … leggi tutto


Commenti

Non si muore mai da soli — 5 commenti

  1. ciao, bel sito web
    siccome ho avuto esperienze para normali e ho anche visto la luce oneggiare in aria e sentivo la presenza di un anima in un appartamento dove ho abitato vorrei sapere in merito al fato di reinontrare i parenti
    come si si incontrano i parenti quando teoricamente si e’ passati da vita a morte a vita molte volte per cui si avranno sicuramente parenti divrsi per ogni vita (esperienza teerrena per migliorare l’anima, da cio’ che ho capito)
    vorrei sapere se si rivedono tutti i parenti e amici di tutte le vite passate e si rivedono parenti e amici dell’ultima vita vorrei sapere come mai non si vedono anche le altre vite, cordiali saluti

  2. bellissimi articoli ..e molto confortanti nel sapere che le persone care che abbiamo perso possano continuare a vivere .. io ho perso mio marito il 6 novembre del 2016 .. oggi e un mese esatto e di sicuro sono nella fase peggiore perche mi e stato strappato ha avuto un incidente stradale e io nn riesco a farmene una ragione .. anche perche nn posso dire di essere una credente e quindi la mia sofferenza e ancora piu grande …. vorrei tanto sognarlo per poter sapere che sta bene per poterci scambiare due parole oltre il fatto che mi manca tantissimo ….

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