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Quando Arimane Apparirà in Forma Umana nella Civiltà Occidentale — 1 commento

  1. Nel 1500 doveva circolare una concezione esoterica nel mondo degli artisti, sul conto delle potenze ahrimaniche intese a preparare l’evoluzione dell’umanità, per permettere ad Ahrimane di primeggiare quando apparirà in forma umana all’interno della civiltà occidentale. Prova ne sono le loro opere pittoriche ma erano tutte orientate a dar man forte all’influsso mediatico di Gesù, attraverso le forze dell’arcangelo Michele, nell’intento di salvare “capri e cavoli”, nel senso, né di mortificare Lucifero e tanto meno Ahrimane.
    Si tratta della venuta del secondo Gesù con credenziali tali da permettere, entro certi limiti, l’intesa dei tre, Lucifero, Gesù ed Ahrimane.
    Esistono non poche opere pittoriche rinascimentali che impostano chiaramente l’ipotesi dell’esistenza terrena di “due Gesù” alla loro epoca. È l’idea seguita dagli antroposofi di Rudolf Steiner e se ne parla nel libro di Emil Bock, Infanzia di Gesù (Editrice Antroposofica – Milano).
    Ambrogio da Fossano, detto il Borgognone (1455-1522) : GESÙ DODICENNE FRA I DOTTORI NEL TEMPIO ( Milano – Museo di S. Ambrogio).
    Bernart van Orley (1491-1542) : SACRA FAMIGLIA CON ELISABETTA, GIOVANNINO E UN TERZO BAMBINO (San Francisco, Collezione privata).
    Giovanni Martino Spansotti (1455?-1528?) o Defendente Ferrari (1470-1532): GESÙ DODICENNE FRA I DOTTORI NEL TEMPIO (Torino, Museo Civico).
    Defendente Ferrari (1470-1532): GESÙ DODICENNE FRA I DOTTORI NEL TEMPIO (Stoccarda, Staatsgalerie).
    Raffaello (1483-1520): MADONNA DEL DUCA DI TERRANOVA (Berlino, Staatliche Museum).
    Ritornando alla pittorica rinascimentale di una palese intesa fra l’arcangelo Michele e Ahrimane vale esaminare un opera di Alessandro Bonvicini detto il Moretto (1534). «Incoronazione della Vergine coi Santi Francesco, Nicola e l’Arcangelo Michele» (Vedi qui).
    Non è il solito Michele arcangelo che ci si aspetta perché è in sembianze palesemente femminili e dà l’idea di un’intesa con la bestia Ahrimane che appare compiaciuta, ma impressiona ancora di più perché il loro rapporto è posto chiaramente sul tema fallico.
    Ma non basta perché in un’altra opera pittorica quest’intesa si ripete, ma in altri termini. Si tratta di Luca Signorelli, nell’affresco I dannati (1499-1504; nel Duomo di Orvieto, Cappella Nova (Vedi qui).
    In particolare è la seconda lunetta sulla parete destra della cappella di San Brizio, che mostra i Dannati all’Inferno. Fu la prima ad essere dipinta ed è una delle più riuscite in termini di immediatezza dell’immagine.
    Un dettaglio famoso è quello del demone volante che porta sulle spalle una prosperosa peccatrice e guarda indietro verso di lei. E sarebbero messi a morte dall’arcangelo di destra con le ali verdi, se non fosse impedito dall’arcangelo con le ali rosa con il bastone di comando in mano, al centro fra i due. Egli con la mano sinistra sembra dire (bonariamente), “lascia stare e lasciali passare” e il suo volto mostra di essere molto rattristato. Questa scena sembra allinearsi alla coppia Michele – bestia, della pala di Alessandro Bonvicini (detto il Moretto) “Incoronazione della Vergine coi Santi Francesco, Nicola e l’Arcangelo Michele”. In più un dettaglio vi si aggiunge. A ridosso dei capelli svolazzanti della donna in groppa al diavolo, il pittore ha dipinto uno scenario di un mondo lontano, forse quello destinato ai due fuggiaschi con il benestare di Michele (meglio Jahweh della “ottava sfera”).
    Gaetano Barbella

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