Quando Arimane Apparirà in Forma Umana nella Civiltà Occidentale
Arimane apparirà in forma umana e l’unica domanda è come troverà l’umanità preparata.
Gli impulsi che entrano nell’umanità da una fonte luciferica sprofondano gradualmente nell’anima. D’altra parte, però, un altro impulso, che chiamiamo arimanico, sta diventando sempre più forte nei tempi moderni. Diventerà sempre più forte nel prossimo futuro e nelle epoche future.
L’impulso arimanico proviene da un Essere sovrasensibile diverso dall’Essere del Cristo o di Lucifero. Allo stesso modo di “soprasensibile” si può dire “subsensibile”, ma non è questo il punto.
L’influenza di questo Essere diventa particolarmente potente nella quinta epoca post-atlantica. Se osserviamo le condizioni confuse degli ultimi anni, scopriremo che gli uomini sono stati portati a tali condizioni caotiche soprattutto grazie ai poteri arimanici.
Come c’è stata un’incarnazione di Lucifero all’inizio del terzo millennio precristiano, come c’è stata l’incarnazione del Cristo al tempo del mistero del Golgota, così ci sarà un’incarnazione occidentale di Arimane qualche tempo dopo la nostra attuale esistenza terrena, di fatto nel terzo millennio post-cristiano.
Per avere una giusta concezione dell’evoluzione storica dell’umanità nel corso di circa 6.000 anni, bisogna comprendere che a un polo si trova un’incarnazione luciferica, al centro l’incarnazione del Cristo, e all’altro polo l’incarnazione arimanica. Lucifero è il potere che suscita nell’uomo tutte le forze fanatiche, tutte le forze falsamente mistiche, tutto ciò che fisiologicamente tende a portare il sangue al disordine e quindi a sollevare l’uomo al di sopra e al di fuori di sé.
Arimane è il potere che rende l’uomo arido, prosaico, filisteo, che lo ossifica e lo porta alla superstizione del materialismo. La vera natura e il vero essere dell’uomo sono essenzialmente lo sforzo di mantenere l’equilibrio tra i poteri di Lucifero e Arimane; l’impulso cristico aiuta l’umanità attuale a stabilire questo equilibrio. […]
È caratteristico di queste cose che siano preparate con molto anticipo. Le potenze arimaniche preparano l’evoluzione dell’umanità in modo tale che essa possa cadere preda di Arimane quando apparirà in forma umana all’interno della civiltà occidentale – che difficilmente può essere chiamata “civiltà” nel nostro senso – come una volta Lucifero apparve in forma umana in Cina, come una volta Cristo apparve in forma umana in Asia Minore.
Non serve a nulla farsi illusioni oggi su queste cose. Arimane apparirà in forma umana e l’unica domanda è come troverà l’umanità preparata. I suoi preparativi gli avranno assicurato come seguaci l’intera umanità che oggi si definisce civilizzata, oppure troverà un’umanità in grado di opporre resistenza. Non è affatto utile abbandonarsi alle illusioni.
Oggi gli uomini fuggono la verità, e non si può dare loro la verità in forma pura e semplice, perché la ridicolizzerebbero, la deriderebbero e la sbeffeggerebbero. Ma se gliela si dà attraverso il “Triplice Organismo Sociale” (*), come si cerca di fare ora, non l’avranno nemmeno loro – non la maggioranza, per lo meno.
Il fatto che la gente rifiuti queste cose è solo uno dei mezzi che le potenze arimaniche possono usare e che daranno ad Arimane il maggior seguito possibile quando apparirà in forma umana sulla terra. Questo disinteresse per le verità più importanti è proprio ciò che creerà ad Arimane il miglior ponte per il successo della sua incarnazione.
Nulla ci aiuterà a trovare la giusta posizione nei confronti del ruolo svolto da Arimane nell’evoluzione umana se non uno studio senza pregiudizi delle forze attraverso le quali agisce l’influenza di Arimane, oltre a imparare a conoscere le forze attraverso le quali l’umanità può armarsi contro la tentazione e la perdizione.
Note:
(*) Il “triplice sociale” è una teoria sociale che ha avuto origine all’inizio del XX secolo dal lavoro di Rudolf Steiner . Di fondamentale importanza è una distinzione tra tre sfere della società: politica , economica e culturale . La convinzione qui è che quando economia, cultura e politica sono relativamente indipendenti l’una dall’altra, si controllano, si equilibrano e si correggono a vicenda e quindi portano a una maggiore salute e progresso sociale. Questo non deve essere confuso con l’economia del laissez-faire, però. Steiner era piuttosto preoccupato che le imprese non dovessero essere in grado di acquistare leggi e regolamenti favorevoli e che i governi dovessero regolamentare l’economia e le tutele per i lavoratori in modo imparziale e non essere corrotti dalla partecipazione agli affari. “Una sfera della vita suscita interessi che sorgono solo all’interno di quella sfera. Al di fuori della sfera economica si possono sviluppare solo interessi economici. Se si è chiamati fuori da questa sfera a produrre anche giudizi legali, allora questi saranno solo interessi economici mascherati”.
GA 193 – “La tromperie ahrimanienne” – Zurich, 27 octobre 1919
Fonte: https://t.me/r_steiner_333
Nel 1500 doveva circolare una concezione esoterica nel mondo degli artisti, sul conto delle potenze ahrimaniche intese a preparare l’evoluzione dell’umanità, per permettere ad Ahrimane di primeggiare quando apparirà in forma umana all’interno della civiltà occidentale. Prova ne sono le loro opere pittoriche ma erano tutte orientate a dar man forte all’influsso mediatico di Gesù, attraverso le forze dell’arcangelo Michele, nell’intento di salvare “capri e cavoli”, nel senso, né di mortificare Lucifero e tanto meno Ahrimane.
Si tratta della venuta del secondo Gesù con credenziali tali da permettere, entro certi limiti, l’intesa dei tre, Lucifero, Gesù ed Ahrimane.
Esistono non poche opere pittoriche rinascimentali che impostano chiaramente l’ipotesi dell’esistenza terrena di “due Gesù” alla loro epoca. È l’idea seguita dagli antroposofi di Rudolf Steiner e se ne parla nel libro di Emil Bock, Infanzia di Gesù (Editrice Antroposofica – Milano).
Ambrogio da Fossano, detto il Borgognone (1455-1522) : GESÙ DODICENNE FRA I DOTTORI NEL TEMPIO ( Milano – Museo di S. Ambrogio).
Bernart van Orley (1491-1542) : SACRA FAMIGLIA CON ELISABETTA, GIOVANNINO E UN TERZO BAMBINO (San Francisco, Collezione privata).
Giovanni Martino Spansotti (1455?-1528?) o Defendente Ferrari (1470-1532): GESÙ DODICENNE FRA I DOTTORI NEL TEMPIO (Torino, Museo Civico).
Defendente Ferrari (1470-1532): GESÙ DODICENNE FRA I DOTTORI NEL TEMPIO (Stoccarda, Staatsgalerie).
Raffaello (1483-1520): MADONNA DEL DUCA DI TERRANOVA (Berlino, Staatliche Museum).
Ritornando alla pittorica rinascimentale di una palese intesa fra l’arcangelo Michele e Ahrimane vale esaminare un opera di Alessandro Bonvicini detto il Moretto (1534). «Incoronazione della Vergine coi Santi Francesco, Nicola e l’Arcangelo Michele» (Vedi qui).
Non è il solito Michele arcangelo che ci si aspetta perché è in sembianze palesemente femminili e dà l’idea di un’intesa con la bestia Ahrimane che appare compiaciuta, ma impressiona ancora di più perché il loro rapporto è posto chiaramente sul tema fallico.
Ma non basta perché in un’altra opera pittorica quest’intesa si ripete, ma in altri termini. Si tratta di Luca Signorelli, nell’affresco I dannati (1499-1504; nel Duomo di Orvieto, Cappella Nova (Vedi qui).
In particolare è la seconda lunetta sulla parete destra della cappella di San Brizio, che mostra i Dannati all’Inferno. Fu la prima ad essere dipinta ed è una delle più riuscite in termini di immediatezza dell’immagine.
Un dettaglio famoso è quello del demone volante che porta sulle spalle una prosperosa peccatrice e guarda indietro verso di lei. E sarebbero messi a morte dall’arcangelo di destra con le ali verdi, se non fosse impedito dall’arcangelo con le ali rosa con il bastone di comando in mano, al centro fra i due. Egli con la mano sinistra sembra dire (bonariamente), “lascia stare e lasciali passare” e il suo volto mostra di essere molto rattristato. Questa scena sembra allinearsi alla coppia Michele – bestia, della pala di Alessandro Bonvicini (detto il Moretto) “Incoronazione della Vergine coi Santi Francesco, Nicola e l’Arcangelo Michele”. In più un dettaglio vi si aggiunge. A ridosso dei capelli svolazzanti della donna in groppa al diavolo, il pittore ha dipinto uno scenario di un mondo lontano, forse quello destinato ai due fuggiaschi con il benestare di Michele (meglio Jahweh della “ottava sfera”).
Gaetano Barbella