Un’Epidemia di Demenza: come salvarsi
di Luigi Miano
Siamo in piena epidemia di demenza, un’epidemia che causa morti. Questa epidemia è stata causata da uno stato fortissimo di stress e paura dei popoli europei. Ne parlava già tanti anni fa Igor Sibaldi. Non si conosce la cura esatta. Ma posso raccontarti altre cose molto interessanti. Seguimi…
Veniamo ora ad esaminare in che situazione ci trovavamo prima del Covid. Qualcuno pensa che quella di prima era una vita normale e quella attuale non lo è più! Non è esattamente così perché la situazione precedente non era proprio idilliaca. Probabilmente l’umanità, senza saperlo, stava attraversando una delle crisi più gravi della storia moderna. Un’umanità persa in un materialismo senza speranza. Un sistema che detta ritmi e condizioni interiori senza fare mai appello alla libera volontà dell’anima. Una struttura cablata tecnologicamente che massacra di informazioni l’essere umano, senza permettergli di sviluppare una criticità di pensiero (oggi questo si è decisamente accentuato perché si sta andando verso il pensiero unico). Esseri umani infelici, apatici, pigri e senza volontà. Le nuove generazioni oggi adolescenziali rispecchiano ancora di più questa fortissima apatia e disinteresse. Oggi questo approccio apatico al mondo, grazie ai vari sistemi sociali imposti, si sta accentuando e sta divenendo quasi autismo.
Un mondo insostenibile sotto tutti i punti di vista: psicologico, materiale, come ritmi di vita. Il sistema economico che oggi riteniamo ancora vigente è morto da tempo. Quello che chiamiamo progresso è un sistema che fa acqua da tutte le parti.. E poi la tecnologia che tutti osannano. Che scrivere? È vecchia e completamente superata poiché non rispetta nessuna legge morale, spirituale e naturale. È andata talmente oltre la capacità di contenerla da parte dell’essere umano, da non prevederlo proprio più. Questo è gravissimo. Si cerca di tenere in piedi questo cadavere putrescente attraverso il dominio tecnologico e una sorta di dittatura sanitaria psicologica basata su sottili sistemi di dominazione della massa. Progetto delirante e senza speranze. È l’ultima spiaggia di chi vorrebbe detenere il potere materiale.
Insomma la situazione non era allegra già da tempo e la baracca sta venendo giù! L’importante è con onestà riconoscere che non si può lottare per ripristinare il passato, essendo rivoluzionari che protestano contro il padrone per avere ciò che gli è stato sottratto. Questa strategia è completamente perdente. C’è una gran differenza tra essere ribelli e rivoluzionari. Questi ultimi rivendicano il passato nostalgicamente mentre i ribelli sono rivolti al prossimo futuro e cercano di costruire strade alternative. Il ribelle si va indirizzando verso la “speciazione” ossia la creazione di una “nuova specie” che si distacca sempre più dalla specie dominante.
Lo speciante ha l’ardire di pensare di non poter più far parte del progetto di mondo che viene accettato dalla massa. Si sente unico, raro, insoddisfatto ed ha una spinta fortissima alla ricerca di nuovi “territori”. Non cerca rivincite, affermazioni personali o lotte contro il sistema. Sa che quella non è la strada. Egli si defila silenziosamente verso i territori non battuti mosso da una fede superiore.
Insomma lo speciante, pur non essendo certo del risultato delle sue scelte, si muove attraverso una precisa strategia e si toglie dal raggio di azione distruttivo del vecchio sistema che viene giù. Egli non permette di affondare con tutta la barca, anzi prepara la sua personale Arca. Prima che arrivi il diluvio è pronto: sia interiormente che materialmente.
La creazione di un’Arca è un’attività complessa come si può osservare dall’immagine sopra. Come diceva Dio a Noè, lui era stato scelto come unico superstite tra gli esseri umani perché dotato di caratteristiche speciali. Una delle principali doti dello speciante è il coraggio. Egli decide e non si volta indietro. Così come chiedeva Gesù per la fine dei tempi: “andate verso il monte e non ritornate a cercare il mantello in casa se vi trovate nei campi e non voltatevi a guardare l’aratro”.
Una volta che si è deciso non ci si volta indietro. Senza titubanze, indecisioni o ricerca della sicurezza. Occorre essere pronti! Non ci si può preoccupare in questa fase di ciò che si sta lasciando alle spalle ma ci si deve sentire focalizzati verso la costruzione del nuovo. “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti, tu va e annuncia il Regno di Dio”. Ossia concentrati su ciò che è essenziale in questo momento per poter costruire un nuovo mondo interno. Non pensare a tornare in casa: “perché, d’ora in avanti, cinque persone in una casa saranno divise; tre contro due e due contro tre. Il padre sarà diviso contro il figlio e il figlio contro il padre; la madre contro la figlia e la figlia contro la madre; la suocera contro la sua nuora e la nuora contro la sua suocera”. (Luca 12,52-53)
Insomma, nella tua stessa casa (anche quella interiore) regnerà il caos e tu dovrai cercare altre vie. La separazione che esiste oggi è segno di questo caos fortissimo. C’è bisogno di questo caos, di questo conflitto poiché possa generarsi un mondo totalmente innovato. Tu non farti invischiare e cerca la tua personale strada dell’Essere.
Non devi spaventarti poiché c’è fin troppo terrore intorno a noi e questo terrore deriva dall’inconsapevolezza, dalla mancanza di fede e dall’eccesso di materialismo. Steiner sosteneva che l’unico modo per guarire da questa epoca era sviluppare la scienza dello spirito. Ciascuno quindi individualmente dovrà coltivare la sua fede e la sua scienza spirituale.
Qualcuno tempo fa mi scrisse che noi non davamo messaggi di speranza ma di terrore. Beh credo che nella nostra famiglia, nel mio cuore e in quello di mia moglie non ci sia mai stata tanta speranza e fede incondizionata.
Articolo di Luigi Miano – Life e Spiritual Coach, ricercatore nel campo dell’evoluzione e della consapevolezza dell’essere umano. È impegnato da anni, nello studiare e mixare conoscenze di ogni epoca e provenienza e creare percorsi divulgativi e di liberazione interiore accessibili a chiunque. È dotato di forte senso pratico e la sua missione è quella di fornire strumenti di applicazione quotidiana. Il suo è un linguaggio semplice, ricco di metafore ed accessibile a molti. Autore di 3 libri e un e-book.
Fonte: https://www.unnuovomondo.net/unepidemia-di-demenza/
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