Smaltire la “spazzatura emotiva”
Quante volte permettiamo ad altri di rovinare il nostro stato d’animo, di turbarci? Quante volte facciamo dipendere le nostre emozioni, i nostri sentimenti e pensieri da dettagli sgradevoli o pessimi comportamenti altrui?
Pensa per un attimo alla tua prima infanzia. Per molti di noi è stato un periodo di innocenza. Ci divertivamo. Avevamo amici. Ci sentivamo amati e felici. Ma quel tempo beato purtroppo è finito molto velocemente. Pensa ai ragazzi che parlavano dietro le tue spalle e ti prendevano in giro o ti criticavano ingiustamente. Ricordi quando ti hanno detto che un amico era arrabbiato con te o che non piacevi più a qualcuno? Quando hai chiesto il perché, non ti è stato spiegato il motivo. Ti sei sentito inerme. Ti sembrava di non poter fare nulla per migliorare le cose. Il potere era, per così dire, in mano altrui.
Crescendo, ti sei augurato che il numero delle persone in grado di farti sentire vulnerabile e mandarti in collera diminuisse. Ma non è andata così. In realtà, è emersa una cerchia più ampia di individui in grado di influenzare negativamente la tua vita. Contrasti con il servizio di assistenza clienti, con impiegati, collaboratori, capi e clienti – tanto per fare qualche esempio – possono mandare in malora la tua giornata. Il loro negativo e sgradevole comportamento rischia di peggiorare notevolmente la tua quotidianità e dominare la tua attenzione, lasciandoti spiacevoli conseguenze emotive di cattivi pensieri e sentimenti.
Quante volte, in sostanza, permetti alle altrui sciocchezze di cambiare il tuo stato d’animo? O ti fai rovinare la giornata da un pessimo conducente, un cameriere sgarbato, un capo ufficio privo di tatto o un impiegato insensibile? Quindi, a meno che tu non decida di essere un Terminator, probabilmente dovrai adattarti e andare avanti. Un segno della tua elasticità mentale è dato dalla rapidità con cui riporti la concentrazione su ciò che davvero conta nella tua vita.
Legge dello smaltimento dei rifiuti emotivi
Molte persone somigliano, per usare una metafora, a camion della spazzatura: se ne vanno in giro piene di rifiuti, piene di frustrazione, di collera e delusione. Col tempo questa spazzatura si accumula, e allora sono costrette a cercare un posto in cui smaltirla. E se glielo permetti ti scaricano tutto addosso.
E’ dunque importante, quando qualcuno vuole scaricare su di te la sua spazzatura, sottrarti (se ciò è possibile), oppure non farne una questione personale: sorridi, saluta, auguragli ogni bene e vai oltre, senza farti prendere nella loro rete. Credimi, sarai più felice. Quando sei in grado di percepire quei camion nella tua vita e li lasci passare oltre, immediatamente ti senti più felice e mantieni sgombra la tua strada verso il successo. La chiave non è elaborare i rifiuti emotivi – non devi analizzarli, osservarli, discuterli o indugiare su di essi – ma solo farli passare oltre.
Non è nostro dovere assorbire le frustrazioni, le ansie e le delusioni degli altri. Non siamo venuti sulla terra per sopportare l’energia negativa di altri individui, né per gravarli della nostra. Dobbiamo piuttosto mantenere la nostra strada libera da inutili limitazioni e non lasciarci scoraggiare dalle attitudini e azioni negative di altre persone. E non dobbiamo farci ostacolare dalle nostre stesse convinzioni e dai nostri comportamenti controproducenti. Possiamo ottenere felicità e successo concentrandoci su ciò che davvero ha importanza, dal punto di vista personale e professionale.
Tratto da: Smaltire la spazzatura emotiva di David J. Pollay
Fonte: http://risvegliati.altervista.org/non-siamo-venuti-sulla-terra-per-sopportare-lenergia-negativa/
è quello che è successo a me e concordo con l’epilogo dell’introduzione a questo libro che non ho mai letto ma mi piacerebbe leggere. sintetizzo: “NON TI CURAR DI LORO MA GUARDA E PASSA…”
Il discernimento mi pare sia d’obbligo nello scegliere chi bypassare e chi, come anima bisognosa, ascoltare. Diventeremmo darwiniani e dobbiamo stare attenti emotivamente, cercare di sintonizzarci evitando di escludere le oppurtinita’ di confronto sane , anche se cariche di sofferenze. Esempio: lo sparlatore seriale avra’ a sua volta insicurezze che lo portano a reiterare! Riconoscere una buona qualita’ in lui oltre al meccanismo mi sembrerebbe carino. Le parole chiave credo siano giusta distanza e anche discernimento. Il rischio, forse, sarebbe quello di frequentare solo persone felici, sorridenti , positive… e l’ ombra? A casa sotto al letto ingigantisce attenti(ok ho escluso a priore la possibilita’ di imbatterci in qualche vero illuminato)!