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Agire senza Agire — 1 commento

  1. Wishful thinking, lo chiamano gli inglesi. Un tempo, durante i periodi difficili, ero riuscita a metterlo in pratica col disegno grafico creativo rendendolo così remunerativo, visto che l’utilità economica di una donna segue sempre gli stessi parametri legati alla sua età e alla sua predisposizione alla cura di qualcuno. E basta. Oggi, fiaccata da un autoisolamento forzato, perchè no-vax, e dall’inverno della vita che mi ha colpita in pieno, mi ritrovo in un mondo esterno che non riconosco più, perchè si sono rotti quei legami di condivisione e solidarietà, faticosamente costruiti con manifestazioni di chi aspirava ad un mondo più equo e felice. E’ tornato un arretramento culturale che divide ed esclude, soprattutto gli ultimi, di cui ormai faccio parte. Le guerre, le discriminazioni, e la mancanza di dialogo hanno annullato l’ispirazione musicale che proveniva dalle sfere celesti, oggi affollate da migliaia di satelliti inutili messi in orbita da ricchi malati mentali.
    Non vedo l’ora che finisca tutto, perchè non credo più in un cambiamento positivo.

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