Kissinger, Jung e Io
di Lorenzo Merlo
C’è una gerarchia biologica tra le persone? L’uguaglianza può essere solo politica? Brevi note disperate.
Diceva Kissinger: “Se controlli il petrolio, controlli le nazioni, se controlli il cibo, controlli i popoli”. Montagnier è un coglione. Ce lo avete detto e ripetuto. Volete dirlo anche di Kissinger? Prego. Nel frattempo si può aggiungere che chi controlla i media di comunicazione controlla pensieri e azioni di chi beve il loro vergognoso eruttare, garantito dal “vero giornalismo”, come i direttori dei giornalacci di regime comunicano nelle loro stesse prime pagine. Come si fa con chi non capisce niente ed è di facile sottomissione.
Ma non solo a questi accade di restare preda di strategiche narrazioni d’interesse, che con il giornalismo dovrebbero essere agli antipodi. Anche altri, infatti, giocoforza non possono sottrarsi alla raffica di puzzolente materia metafisica che la stampa permanentemente diffonde e sparge, come letame di porcilaia al tempo della fertilizzazione del terreno.
Non serve essere Kissinger per convalidare un’evidenza che, se possibile, il covid ha sbattuto in faccia a tutti. Un “tutti” risicato, perché la maggior parte di quel “tutti” non ha battuto ciglio. Un “tutti” risicato, non composto da irriducibili consapevoli della propria scelta di non farsi inoculare alcunché, ma abitato da uomini che, anche se per altre libere scelte hanno optato, sono rimasti increduli davanti alla cattiva gestione della pseudo pandemia; che non hanno potuto non vedere che di sanitario non c’era più nulla e che di politico c’era tutto.
Dunque, la maggioranza di quel tutti non ha battuto ciglio più volte. Non lo ha fatto quando ha creduto alle bugie, quando non ha notato le contraddizioni, quando non ha rilevato le menzogne che scienziati, esperti, ministri e capoministri hanno affermato, hanno fatto bere, senza bisogno di imbuto alcuno, senza spruzzatina di olio di ricino.
Non ha battuto ciglio quando hanno parlato di terrorismo novax, quando i novax sono stati fatti diventare la causa del perdurare della presenza del virus, quando hanno sostenuto che le terapie intensive erano piene per colpa dei terrapiattisti novax. L’elenco di miseria morale è così lungo che diventa tedioso riferirlo.
Non ha battuto ciglio quando, sotto ricatto – i radical chic vogliono trovare altro lemma? – hanno provato a costringere i 50enni al fantasanificatorio siero, non una, non due, forse, non tre volte. E, non è detto che i numeri delle salvifiche punture proseguano. Sotto ricatto. Impedendo a chiunque di quella categoria l’accesso perfino alla posta.
Tutti, o la loro maggioranza, non ha fatto una piega, non ha sospettato che tacere davanti a un tale precedente, inopportuno in contesto democratico, è un passo che ne implicherà altri nella stessa direzione? Quella maggioranza non ha creduto ci fosse di mezzo il vilipendio della costituzione, non ha mostrato meraviglia che Mattarella nulla dicesse in merito.
Tutti hanno taciuto, anzi plaudito, inneggiato e, infine, odiato il nemico loro indicato da chi detiene la comunicazione. Tutti lo hanno trovato giusto (1). Per questo, a loro avviso non c’è alcuna vessazione, alcuna vergogna, alcuna miseria istituzionale nell’emanare un ricatto, nell’astenersi dal prendersi le responsabilità che un vero obbligo legale gli avrebbe accollato. Questi tutti sono il problema. A questi, tutto si può fare.
Non c’è bisogno di essere Kissinger, Freud o Jung, né Lacan, per osservarlo. Basta andare al bar, magari in una valle alpina, di quelle strette, dove, dal fondo, dipartono sentieri che portano a cime, laghetti, bivacchi e paesaggi commoventi di storia ancor più che di bellezza. In una valle così, con pochi frequentatori, senza impianti, senza funivie, senza niente da esibire né da consumare se non la propria fatica, ad un baretto ricavato da una malga, con un bello spazio esterno da dove rimirare ancora i pendii, i boschi sospesi, le cime, i canali ghiacciati da un lato, scivoli d’acqua dall’altro, con il cielo come tetto, la brezza come condizionatore, il sole come energia, viene negata una birra e la semplice seduta perché senza grinpaz, chi può astenersi dal riconoscere che la comunicazione farà di noi tutti, esattamente quello che serve a loro?
A questi tutto si può fare. Compresa l’elezione di Mattarella per il secondo settennio o, più brevemente, per una staffetta con Draghi ad elezioni compiute. Acclamata da quella maggioranza di tutti, che vedono in lui “una persona equilibrata”, che trovano in lui “una persona ideale in questo momento difficile”, che “garantisce stabilità, quindi ripresa”.
In un certo senso, è più che tutto ciò che tutti stanno acriticamente accettando. Perché accettare il prosieguo di questo andazzo (2) esiziale di storia d’Italia sottomessa, di svendita di ogni genere di sovranità, da quella militare, a quella politica, da quella economica a quella culturale, non richiede menti sopra la media per essere di una paurosa evidenza. Se di stabilità si può parlare è solo relativamente al costante, olistico declino dell’Italia.
Articolo di Lorenzo Merlo
Riferimenti:
(1) https://www.inchiostronero.it/giornata-della-memoria-ma-ricordiamoci-anche-di-questi/
(2) https://www.centroitalicum.com/mattarella-bis-la-pantomima-e-terminata/
Fonte: fisicaquantistica.it
Libri di Lorenzo Merlo:
Sul fondo del barile
Primiceri Editore, Ottobre 2018
Un libro forse solitario che prova a fare il punto sulla situazione attuale, sul sincretismo tra Tradizione e Scienza quantistica, per sostenere come la via verso consapevolezza si stia facendo strada nella cultura occidentale un tempo solo materialistica. E per fare presente che anche in un momento di degrado generale possiamo trovare la linfa per compiere un passo verso ciò che i buddhisti chiamano liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. Ovvero un passo evolutivo per avvicinarci alla realizzazione di sé e perciò di una società più corrispondente a quella che tutti abbiamo in mente.
Senza dire Io
Vivere, parlare, pensare Senza dire Io – Interviste a uomini come noi
Postfazione Paolo Lissoni – Primiceri Editore, Marzo 2021
Il libro si compone di due interviste a Paolo D´Arpini e Marco Baston, nonchè della Postfazione di Paolo Lissoni. Tre uomini per altrettante ricerche umanistiche di forma fortemente diversa tra loro, ma di sostanza identica, in quanto relativa all´evoluzione individuale/sociale.
AFGHANISTAN
Fede cuore ragione.
Victoryproject book, Milano, 2011
È un libro fotografico. Dedicato soprattutto ai sentimenti. Storie di persone che l'empatia sa riconoscere da ogni sguardo.
È un libro pieno di domande. La verità della fotografia fino a quando non mente? Che accadrà dopo il 2014, la data della ritirata della forza internazionale? Quanto il movimento talebano ha interessi internazionali? La natura dell'islam può essere avvicinata da un miscredente? Sono esistiti progetti di comunicazione per promuovere la centralità dello Stato? C'è qualcosa che possiamo sapere oggi, ad anni di distanza dai fatti, sui sequestri Torsello e Mastrogiacomo? Un mea culpa occidentale avrebbe un peso geopolitico? La democrazia è un valore da affermare con la forza? C'è un'unica realtà o ce ne è una di rubik dove ognuno ha diritto al lato che lo rappresenta? La guerra è un fatto in mano alle lobby o può vantare significati umanitari? Pulizia etnica e razzismo pasthun sono un delirio hazarà o corrispondono a dati di fatto? Quanto un fotografo sa di provocare una realtà piuttosto che un'altra spostando anche di poco il rettangolo dello scatto?
Essere Terra
Viaggio verso l’Afghanistan
Prospero editore, Milano, 2019
Un viaggio verso l’Afghanistan. “Verso”, perché non era possibile essere certi di arrivarci, entrarci, percorrerlo e uscirne: dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, guidando un mezzo personale e attraversando Balcani, Turchia e Iran. Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route” percorsa in questo libro. Così l’autore ha voluto celebrare quei pionieri “così utili per comprendere l’Europa e l’Asia, così attuali da far impallidire i diplomatici di oggi” con una narrazione ricca di senso critico, considerazioni e riflessioni di carattere storico e sociologico.
Essere Terra
Un viaggio di ricerca
Prospero editore, Milano, 2020
Degustare è la parola. Degustare apre a evocazioni ed emozioni a cui la voracità del consumo non ha accesso. Essere Terra – un viaggio di ricerca richiede al lettore il desiderio di degustare. Molti segreti lo richiedono per emergere dal fondo melmoso dei luoghi comuni, per raggiungere la superficie dell’evidenza e strabiliare nuovamente la normalità del quotidiano. Solo degustando si sale in macchina con l’autore, solo allora i paesaggi si ricompongono. Dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, ma Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route”.
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