Cos’è il Ricatto emotivo? Impara ad identificare questo Comportamento tossico
di Natasha Romanzoti
Stai facendo alcune cose solo per paura o senso di colpa, ma potresti smettere di sentirti in obbligo se finalmente comprendessi di essere manipolato.
Sì, il ricatto emotivo è un tipo di manipolazione e non viene eseguita solo dai partner, ma anche da amici e familiari. Dai un’occhiata agli esempi di questo comportamento tossico e impara ad affrontarlo…
Il concetto di Ricatto emotivo
Il concetto di “ricatto emotivo” è stato reso popolare negli anni ’90 dalla psicoterapeuta Susan Forward. In generale, il ricattatore usa la paura, il senso di colpa per ottenere ciò che vuole. Secondo la psicologa clinica Karla Ivankovich, il ricatto emotivo avviene quando “qualcuno vicino a noi usa le cose che sa di noi contro di noi, come mezzo di manipolazione, per indurci a fare ciò che egli vuole”.
Ad esempio: tu e il tuo ragazzo (o ragazza) vivete insieme e vi prendete cura di un cane da cinque anni. Il tuo partner ha adottato l’animale sei mesi prima del vostro incontro, ma lo ami anche tu. E poi succede che durante una discussione particolarmente brutta, ti dice: “Se mi lasci, non rivedrai mai più il cane”.
Ma mentre alcune forme di ricatto emotivo sono chiare e persino scioccanti, con minacce palesi o implicite (come quella sopra descritta), altre possono essere più sottili, spiega Darlene Lancer, terapista di famiglia e di coppia. “Alcuni esempi di ricatto emotivo sono minacce evidenti: ‘Dirò ai bambini che hai avuto una relazione’, o minacce ambigue come ‘Te ne pentirai se… ‘ o ‘Vorresti che i tuoi genitori, amici, il tuo capo, ecc. sapessero cosa hai fatto?’. Queste minacce sono progettate per provocare paura.
Altri tipi di ricatto emotivo, più subdoli, cercano di suscitare senso di colpa nell’interlocutore. Ad esempio: ‘Un amico mi presterebbe dei soldi. Come puoi dire che sei mio amico se non mi aiuti quando sono in una situazione come questa?’ oppure: ‘Ti ricordi quando hai preso in prestito dei soldi da me al college?’. Fare pressione o “ricordare” a qualcuno un “obbligo” o un “dovere” è un’altra tattica di ricatto emotivo. Ad esempio, tu vivi lontano dalla tua famiglia, ma tua madre vuole che la visiti e i tuoi fratelli che l’aiuti economicamente, ed escono allora frasi come questa: “Siamo una famiglia, dobbiamo aiutarci a vicenda”.
Infine, il “gaslighting” è un altro esempio di ricatto emotivo, che sconfina in una forma di abuso psicologico, in cui le informazioni vengono distorte, omesse o inventate di sana pianta per favorire il manipolatore e far dubitare la vittima di se stessa, della sua memoria, della sua percezione e persino della sua sanità mentale.
Il ricatto emotivo può esistere nel contesto di qualsiasi relazione e non è sempre una cosa così grave, tanto da rendere necessario tagliare i legami con quella persona, sebbene possa essere indicativo di una dinamica malsana se il comportamento persiste e possa essere utilizzato come strategia di controllo consapevole. Diciamo, ad esempio, che ti piace compiacere le persone e il tuo partner e i tuoi amici lo sanno. Quindi possono fare il broncio o fingere di essere arrabbiati, quando dici che non puoi fare qualcosa per loro, sperando di farti così cambiare idea.
Detto questo, la manipolazione non è solo per secondi fini. A volte, il ricattatore emotivo pensa semplicemente di avere ragione a fare una particolare richiesta o dichiarazione. Forse semplicemente non sa come dire quello che sente – per esempio, che ha paura di perderti – e quindi fa una minaccia. “Il ricatto emotivo, infatti, può derivare anche dall’insicurezza o dalla mancanza di comprensione di come comunicare i propri sentimenti, dunque non è sempre tossico”, spiega Ivankovich.
Secondo Lancer, i narcisisti, gli individui con disturbo borderline di personalità e altri con condizioni psicologiche correlate, possono usare il ricatto emotivo più spesso senza saperlo. Ma sicuramente non è sempre così. “In genere, il ricatto emotivo nasce dalla paura dell’abbandono o da un senso di vergogna. In ogni caso, il manipolatore sente una seria minaccia per l’ego e il senso di sé”, afferma Lancer.
Come affrontare questo tipo di Comportamento?
Prima di tutto, sii consapevole che non è tua responsabilità “correggere” il cattivo comportamento di qualcuno. Ognuno fa delle scelte su come comportarsi e cosa dire, e quelle scelte non possono essere trasferite a te. Tuttavia, se sei ricattato emotivamente da una persona cara e ritieni che non faccia troppo male, ma vorresti che finisse, prova a dirgli esattamente questo: “basta con questi ricatti”.
Secondo Lancer, di solito funziona. “Le minacce spesso non si concretizzano, perché in realtà richiedono maggiore attenzione. Assicura il ricattatore emotivo che lo ami e che vuoi essere in relazione con lui, ma senza minacce e senza fare tutto ciò che egli vuole“. La chiave è perciò la comunicazione; parlare con il ricattatore emotivo del motivo per cui ciò sta accadendo.
“Se c’è incertezza, chiediti cosa puoi fare per aiutare le persone che ti circondano a sentirsi più sicuri riguardo al vostro rapporto. Forse tua madre ha bisogno di più chiamate al mese. Forse il tuo partner ha bisogno di gesti romantici e attenzioni più regolari. Forse il tuo amico non si rende conto del senso di colpa e del disagio che ti sta causando, chiedendoti ripetutamente qualcosa per cui hai già detto di no”, sostiene Ivankovich.
Se è una persona che l’ha fatto più di una volta, devi chiarire cosa accetti e cosa non accetti. Esprimi chiaramente che non accetti di essere manipolato. “Se quella persona non si ferma nonostante le sue richieste, è tempo di pensare di tagliare quel rapporto. Il ricatto emotivo è una dinamica abusiva, soprattutto se continua dopo che i limiti sono stati chiaramente definiti. Ti meriti di sentirti amato e supportato, non minacciato”, afferma Lancer.
Articolo di Natasha Romanzoti
Fonte originale: hypescience.com
Commenti
Cos’è il Ricatto emotivo? Impara ad identificare questo Comportamento tossico — Nessun commento