di Georgia Briata
Guardati da chi per scherzare ti dice frasi umilianti, puntando sulle tue debolezze o su ciò che offenderebbe qualunque persona. Che scherzo è? Fa ridere chi?
Lo scherzo di una persona amica è qualcosa che deve far ridere anche te. Che motivo c’è di calcare la mano sul negativo, sui difetti, su ciò che può ferire?
Perché invece allora, se è uno scherzo tra amici, non esaspera in eccesso i tuoi talenti, le tue virtù, quel qualcosa che ti riguarda ma per il quale puoi ridere anche tu? O perché non sminuisce sé stesso se, a suo dire, è una cosa così esilarante?
Non sei tu permaloso, non ti devi più incolpare. Una persona che ti vuole bene, non ti sminuisce né umilia nemmeno per scherzare.
Ma guardati anche da chi dopo pochi minuti che vi siete conosciuti ti chiama già “tesoro” o “amore”…
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Dr. Rossano Sambo
Regolarmente, i clienti mi chiedono come possono smettere di reincarnarsi insieme ad un’altra persona in particolare. Il perdono e la compassione sono il modo per smettere di reincarnarsi insieme a chiunque, incluso un criminale.
La persona ti ha ucciso ripetutamente, o ha preso tutti i tuoi soldi ancora e ancora, ha rapito i tuoi bambini e li ha cresciuti come suoi, ti ha reso schiavo, si è preso il merito del tuo lavoro creativo, ha rubato le tue idee e le ha brevettate o ha fatto un milione di altre cose profondamente dolorose? Come fai a non reincarnarti di nuovo con questa persona e rincontrarla in ogni vita?
Sì, infatti, io sento spesso questa domanda. La risposta è semplice. Per esaurire il karma con una persona dobbiamo prima perdonarla e poi sviluppare compassione per lei. Una volta che siamo riusciti a fare questo, non abbiamo più bisogno di reincarnarci con quella persona, se lo desideriamo. E, a volte, per progredire come Anime dobbiamo perdonare noi stessi. Questa è un’altra lezione su cui molti di noi scelgono di lavorare…
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di Marika Moretto
Perché l’Italia è il paese “più lento” nel Risveglio?
Perché qui regna il bigottismo. Il fanatismo. La totale mancanza di libertà di espressione. L’Italia è la patria del giudizio. Perché qui c’è la Chiesa. Che ha messo radici forti e molto profonde. Il risveglio le sta sradicando, un po’ alla volta. Ci vorrà del tempo. Ma sta accadendo.
Per questo molte Anime Antiche si sono incarnate qui in Italia. Per spingere in questa direzione con forza. Per ribellarsi a questa prigione millenaria.
Le religioni, le dottrine, i dogmi: sono la vecchia energia, le ultime catene da spezzare. Nel nuovo mondo non esisteranno più.
Ecco perché in questo periodo possiamo dire di assistere ad una rivisitazione moderna dell’inquisizione: É facile osservarla negli atteggiamenti delle persone. È necessario che questo avvenga per portare guarigione. Le vecchie dinamiche devono essere rivissute per essere trascese…
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Per il guru indiano Nisargadatta Maharaj il mondo è inesistente in assenza del Sé. Egli portava a intuire il paradosso non dualista secondo il quale il mondo è illusorio: solo il Sé è reale, il Sé è il mondo.
Le immagini appaiono e scompaiono sullo specchio della coscienza. Lo specchio rimane. Impara a riconoscere l’immobile nel mobile, l’invariabile nel mutevole, finché vedrai che tutte le differenze sono solo apparenti e che l’unicità è un fatto. Questa identità di base puoi chiamarla Dio, Brahman, o matrice prakriti; le parole contano poco, basta scoprire che tutto è Uno.
Non appena puoi dire: io sono il mondo, il mondo è me, con la fiducia di chi l’ha provato di persona, sei libero dal desiderio e dalla paura e diventi totalmente responsabile del mondo. L’insensata sofferenza del genere umano diventa il tuo unico interesse…
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di Natasha Romanzoti
Stai facendo alcune cose solo per paura o senso di colpa, ma potresti smettere di sentirti in obbligo se finalmente comprendessi di essere manipolato.
Sì, il ricatto emotivo è un tipo di manipolazione e non viene eseguita solo dai partner, ma anche da amici e familiari. Dai un’occhiata agli esempi di questo comportamento tossico e impara ad affrontarlo…
Il concetto di Ricatto emotivo
Il concetto di “ricatto emotivo” è stato reso popolare negli anni ’90 dalla psicoterapeuta Susan Forward. In generale, il ricattatore usa la paura, il senso di colpa per ottenere ciò che vuole. Secondo la psicologa clinica Karla Ivankovich, il ricatto emotivo avviene quando “qualcuno vicino a noi usa le cose che sa di noi contro di noi, come mezzo di manipolazione, per indurci a fare ciò che egli vuole”…
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di Jennifer Delgado Suárez
Ci sono atteggiamenti che separano più di mille miglia o un oceano. La vicinanza emotiva non si misura in metri o centimetri, ma nella sintonia psicologica che si prova.
Per questo, puoi essere circondato da tante persone e sentirti comunque solo, o essere apparentemente solo ma sentirti in buona compagnia, perché sai che da qualche parte nel mondo c’è qualcuno che ti capisce e ti sostiene, non importa quanto lontana sia quella persona.
Ci sono atteggiamenti che ostacolano la convivenza quotidiana e creano un divario emotivo tra le persone. Se non vi si pone rimedio, questo vuoto può diventare un abisso insormontabile. Quali sono questi atteggiamenti?
Atteggiamenti che rompono i legami e lasciano profonde ferite emotive
Ipercriticismo. Non è che per tanto criticare l’altro cambi prima. È una regola d’oro che dobbiamo ricordare nelle nostre relazioni interpersonali. La critica, specialmente quando è diretta alla persona ed esprime un giudizio di valore, può logorare la relazione più solida, dal momento che una delle parti si sentirà non solo giudicata ma anche fraintesa…
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
I primi anni di vita dei bimbi sono fondamentali per un loro corretto sviluppo emotivo e in questa fase più che mai, i genitori devono saper trasmettere amore. Ma quando la mamma non è in grado di manifestare amore e tenerezza, è facile che la crescita sia catalizzata da fattori di carenza emotiva, con conseguenze serie sul piano interpersonale.
Crescere con una madre anaffettiva, significa crescere sentendosi abbandonato, incapace di riconoscersi come individuo e di essere accolto dagli altri, manifestando il proprio diritto di esistere. Le madri anaffettive sono persone incapaci di esprimere liberamente le proprie emozioni, soprattutto quando si tratta di manifestare amore. Questo dipende solitamente da un vissuto personale problematico che ha impedito alla donna di sviluppare un rapporto sano con le emozioni e con se stessa. Fondamentalmente, la madre anaffettiva non ama abbastanza se stessa, per poter trasmettere amore ai suoi figli…
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Dopo la morte dei propri genitori, la vita cambia molto, anzi moltissimo. Affrontare la condizione di orfani, persino per una persona adulta, è un’esperienza terrificante.
Nel profondo di tutti noi continua, infatti, a vivere quel bambino che vuol sempre fare affidamento sulla propria mamma o sul proprio papà per sentirsi protetto. E quando questi se ne vanno, questa opzione scompare per sempre.
I genitori sono le persone che ci mettono al mondo e con le quali condividiamo gli aspetti più intimi e fragili della nostra vita e che ci hanno fatto diventare ciò che siamo. E poi, ad un certo punto non ci sono più… Non possiamo più vederli, non solo per una settimana, né per un mese, bensì per il resto della nostra vita.
“Quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, lo ha catturato per sempre”. Gabriel García Márquez…
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di Astra
In linea generale il narcisismo genera narcisismo, ma le dinamiche di crescita di un individuo sono soggette a variabili e circostanze differenti, prima tra tutte la primogenitura.
La cosa certa è che i narcisisti considerano e trattano i propri figli come estensioni di sé e strumenti di gratificazione personale, relegando l’amore a merce di scambio, a seconda di quanto la prole riesca a rispondere alle loro aspettative, ai loro sogni e desideri. Non tollerano né rispettano, in capo ai figli, la formazione di un valido sistema di difesa, fatto di sani principi e di solide barriere e finiscono con il condizionarne lo sviluppo della personalità. Ricorrono al ricatto emotivo come strumento di controllo e instillano nei figli sensi di colpa e di vergogna, rendendoli dipendenti a livello psicologico…
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Dott.ssa Claudia Casalboni
Il senso di colpa è una difesa inconscia, utile per segnalare un disagio fatto di vergogna e non accettazione, che dobbiamo soffermarci ad ascoltare.
È un giudice che ci rimprovera quando agiamo contro il nostro codice morale e ci perseguita istigandoci a trovare un rimedio. È un’ossessione per il passato, riguarda qualcosa che avremmo potuto fare e che non abbiamo fatto e ci spinge a rimuginare sui nostri errori, allontanandoci dal momento attuale.
Il senso di colpa: aspetti positivi e negativi
Il senso di colpa, se non diventa eccessivo, ha una valenza adattiva, ci spinge ad assumerci le nostre responsabilità, e ad ammettere debolezze e imperfezioni. Può impedirci di fare del male a un’altra persona, poiché frena le pulsioni distruttive e permette di riconoscere la sofferenza altrui.
Gli aspetti negativi sono, tuttavia, di gran lunga superiori. Il giudice interiore, infatti, non perdona i nostri errori e li fa apparire come macchie indelebili, senza possibilità di riscatto. Il senso di colpa cela, in realtà, un desiderio di onnipotenza, di controllo sugli altri e ci convince di essere gli unici responsabili di tutto. Comporta, poi, una resistenza al cambiamento, che non ci consente di evolvere…
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Senza energia non si raggiunge nessun obiettivo, senza energia non si risolve nessun problema. E con poca energia tutto procede molto più lentamente. Dobbiamo quindi chiederci: dove e quando perdo e/o blocco inutilmente la mia energia?
Per questi motivi, l’obiettivo dovrebbe essere sempre quello di non perdere o di non bloccare inutilmente la propria energia. Considerando la situazione energetica di una persona da un punto di vista molto pratico, non si fa alcuna differenza tra perdita e blocco di energia: in entrambi i casi, infatti, ciò che si verifica è che viene a mancare semplicemente una certa quantità di energia. Quindi il nostro potenziale resta limitato.
Dove blocchiamo o perdiamo energia?
1. Perdiamo/blocchiamo energia se non accettiamo lo stato di ciò che è. Se non sappiamo accettare persone, situazioni, i nostri sentimenti o il nostro passato… tutto questo ci costa inutilmente molta dispersione. Con ciò creiamo conflitti e questi bloccano l’energia…
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E’ importante sapere che le cosiddette entità disincarnate, portatrici di sventure e morte, possono essere create anche dall’invidia e non solo dalle cattiverie, dall’odio, dal rancore o dalla rabbia. Le entità disincarnate, oltre a nutrirsi della loro vittima e delle persone a lei care e più vicine, assorbono anche le energie negative prodotte quotidianamente dalla persona che ha dato loro vita.
Quando una persona che ha creato entità disincarnate sta per morire, richiamerà a sé nel proprio spazio aurico quelle entità, perchè più si avvicina il momento del decesso e meno…
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Se desiderate aiutare un ammalato, cercate di farvi dire da lui quali azioni fra quelle che ricorda di aver compiuto, lo fanno, in coscienza, sentire male, e quali sono le persone che ritiene di aver maggiormente danneggiato. Dopo che avrà recuperato energia e dignità, potremo allora aiutarlo a scaricarsi la coscienza. Una domanda tipo: “c’è qualcosa nella tua coscienza che ti pesa e di cui vorresti liberarti?” potrebbe essere un buon modo per iniziare il discorso. Fate poi in modo di contattare le persone da lui menzionate e che si possano parlare a tu per tu.
Se il malato non può…
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