Pedagogia Steineriana
“Ci sono soltanto tre modi efficaci per educare: con la paura, con l’ambizione, con l’amore. Noi rinunciamo ai primi due”. (Rudolf Steiner).

Pittura realizzata da: Maddalena Turchini – Tecnica: acquarello
La Pedagogia Steineriana si fonda sullo sviluppo della creatività del bambino, considerando tutte le dimensioni che porta con sé, cioè quella fisica, psichica e spirituale. L’anima incarnata utilizza, oltre a quello fisico, i corpi sottili, così denominati dall’Antroposofia:
– corpo eterico o vitale (è quello che ci fa percepire il dolore, il piacere, il freddo, il caldo ecc.);
– corpo astrale o del desiderio (è quello delle emozioni/passioni/brame ecc.);
– corpo mentale.
Il corpo fisico è il veicolo col quale facciamo l’esperienza terrena. Questo corpo è plasmato da quelli superiori (eterico, astrale, mentale). Il corpo eterico compenetra completamente quello fisico; il corpo astrale compenetra entrambi, fisico ed eterico; quello mentale li comprende tutti. Le malattie del corpo fisico sono sempre causate da una cattiva circolazione dell’energia vitale dei corpi superiori.
La pedagogia steineriana può aiutare gli educatori, i genitori, o gli insegnanti, ad accostarsi a leggere nella natura umana. La scienza dello spirito, indica che chiunque usi la pazienza e la costanza di lavorare su di sé, può sviluppare i propri organi spirituali, in modo da non allontanarsi troppo dalla totalità che lo circonda. Nell’esperienza prenatale, l’essere umano è racchiuso (protetto) dal corpo fisico della madre, quindi non è in contatto direttamente col mondo fisico, è dipendente dalla madre. L’esperienza dell’entrata nel mondo consiste nel distacco fisico dalla madre e di conseguenza il mondo esterno può agire su di lui. I sensi si aprono al mondo, è nato il corpo fisico, ma quello eterico o vitale non è ancora completo.
Durante la gravidanza, il nascituro riceve forze non sue e durante questo periodo sviluppa a poco a poco le proprie, mentre si trova ancora protetto nel ventre della madre. Dalla nascita in poi fino ai 6/7 anni circa, il corpo eterico non lavora in modo autonomo, ma elabora prima le forze d’unione con quelle ereditate; in questi primi 7 anni, il corpo eterico diviene autonomo dalla madre, mentre quello fisico lo è già.
Dalla seconda dentizione, con la caduta dei denti ereditati dalla madre, intorno ai 7 anni, il corpo eterico elabora la sua forza autonoma, manifestando la sua attività attraverso i denti prodotti autonomamente. Da questo momento, il corpo eterico provvede da solo alla crescita, però ambedue (fisico ed eterico) sono ancora protetti dall’involucro astrale. Nel momento in cui il corpo astrale diventa autonomo, “l’età della pubertà”, l’eterico conclude il suo periodo.
Nel periodo della pubertà, gli organi della riproduzione diventano autonomi, perché il corpo astrale libero non agisce più verso l’interno, ma si presenta al mondo esterno senza involucri. Fino alla seconda dentizione, intorno al settimo anno d’età, il corpo umano deve compiere un lavoro su di sé molto particolare, ed è sostanzialmente diverso da qualsiasi altro periodo della vita.
Esso ha importanza, poiché determinerà l’atteggiamento animico/spirituale del futuro essere umano. Nei primi sette anni circa, gli organi fisici devono modellarsi in determinate forme, la loro struttura deve acquistare specifiche tendenze. In seguito, la crescita avverrà nella forma che gli è stata impressa in questo delicato periodo di vita. Se si saranno date forme giuste, cresceranno forme in armonia, se si saranno modellate deformità, cresceranno deformità.
In tutti i periodi successivi non si potrà rimediare a quello che i genitori o l’educatore avranno mancato di fare fino al settimo anno. Lo sviluppo di un’anima sana, attraverso il primo settenario di vita, va dalla nascita ai 7 anni circa come abbiamo visto poco fa. In questo periodo il bambino sviluppa prevalentemente la corporeità (eterico che lavora; questo settenario è totalmente sotto l’influenza della Luna).
Dai genitori, il nascituro prende il corpo fisico e quello eterico, che uniti poi con gli altri corpi sottili (astrale, mentale e l’IO), fanno un lavoro di compenetrazione. In questa prima fase della vita, l’anima e lo spirito lavorano in modo occulto, all’interno della corporeità. Le forze di questi corpi entrano attraverso la testa raggiungendo il sistema nervoso, così che il bambino diventa individuo.
Il bambino comincia la sua vita individuale col respiro, quindi con la parola e il pensiero, che sono manifestazioni compenetrate tra loro. L’anima del bambino in questo momento è dormiente, necessita cioè del sostegno dell’adulto. L’adulto può trasferire la sua conoscenza e la sua esperienza al bambino, che apprende grazie al processo di imitazione (giusti esempi), ma deve impegnarsi a non imporre nulla!
In questa fase, il bambino è quasi tutto organo di senso e la sua vita è tutta animica. Ogni esperienza interiore equivale ad una percezione animica. Nel bambino, ogni emozione dell’anima passa nella circolazione, nel respiro, nella digestione. Per cui ogni stimolo che è esercitato dall’ambiente, si propaga fino nel fisico. Prima della nascita, si cerca di organizzare l’ambiente giusto per quanto riguarda il fisico, così dopo la nascita, il genitore o l’educatore deve provvedere che l’ambiente fisico sia adatto. Solo un ambiente fisico adatto agisce sul bambino in modo che i suoi organi fisici si plasmino nelle giuste forme.
Ci sono due parole magiche nel 1° settenario, che indicano come il bambino entri in relazione col suo ambiente, e sono “Imitazione ed Esempio”. Aristotele sosteneva che l’uomo è l’animale che più imita, infatti, in nessun’altra età come nei primi sette anni di vita, ciò appare vero. Il bambino imita ciò che avviene nell’ambiente fisico intorno a lui, e mentre imita, i suoi organi fisici si plasmano nelle forme che poi gli rimarranno per tutta la vita.
Per ambiente fisico s’intende non solo quello “materiale”, ma tutto quello che si svolge intorno al bambino, ciò che i suoi sensi percepiscono e che può influenzare le sue forze spirituali, l’area o spazio fisico intorno a lui. Per esempio: le azioni morali o immorali, sensate o sciocche che egli vede, prendono forza dentro di lui. I discorsi morali o gli insegnamenti razionali, invece, non agiscono sul bambino; agisce piuttosto ciò che gli adulti fanno visibilmente davanti ai suoi occhi. Egli non impara mediante insegnamenti o concetti, ma per “imitazione”, in quanto non ha ancora sviluppato la parte razionale-mentale a sufficienza per valutare le situazioni.
I suoi organi fisici si plasmano in determinate forme, grazie all’influsso dell’ambiente fisico circostante. Per esempio: una buona vista si può ottenere, quando si pongono attorno al bambino i colori adatti e i giusti rapporti di luce; così nel cervello e nella circolazione sanguigna, si formano le predisposizioni per un sano morale, se il bambino avrà sperimentato una giusta moralità intorno a sé. Se, invece, il bambino, prima del settimo anno, vede intorno a sé soltanto azioni balorde o stupide, il suo cervello assume forme che anche in seguito lo indurranno a ripetere le stesse azioni.
Per stimolare una giusta conformazione degli organi interni in questo periodo di vita, alcuni esempi sono necessari. Se, ad un bambino si fa una bambola piegando un vecchio tovagliolo, creandogli la testa, le braccia e le gambe, poi disegnando due macchie per gli occhi, il naso e la bocca, il piccolo che si trova di fronte alla bambola/tovagliolo, pur essendo orrenda da un punto di vista estetico, è costretto a far assomigliare “il tovagliolo”, ad un essere umano, quindi ciò “sollecita” la sua fantasia. In questo modo, si agisce sulle forme del cervello fino a plasmarle. Laddove, al bambino si presenta una bambola bella, già rifinita, il cervello non ha nulla da fare, la fantasia non è stimolata, ma s’inaridisce e intristisce, invece di schiudersi e aprirsi al mondo fantastico che gli appartiene.
Se si potesse vedere, quello che si fa al cervello del bambino scegliendo giocattoli già perfetti, certamente i genitori o educatori darebbero ai propri figli, solo quelli che possono stimolare l’attività formatrice del cervello. Tutti i giocattoli basati su figure definite, sono senza stimolo creativo, sono forme morte, agiscono in modo distruttivo e deleterio sulle forze plasmatrici del bambino.
Anche i colori degli oggetti, della cameretta, dei vestiti, andrebbero scelti secondo il tipo di temperamento del bambino. Ad esempio, un bambino nervoso, eccitato, dovrà essere contornato di colori sul rosso o vermiglio, mentre per un bambino apatico, si dovrà ricorrere a colori vicino al blu e al verde. Questo perché nell’interiorità viene risvegliato il colore complementare. Per esempio, col rosso viene risvegliato il verde, col blu, l’arancione.
Altre forze plasmatrici sono, gioia e piacere, e specialmente nel campo della nutrizione bisognerà prestare attenzione. Involontariamente, infatti, si può iper nutrire il bambino con cose che gli fanno perdere i suoi sani istinti di nutrizione. Un’equilibrata alimentazione è basata su una sana abitudine nell’ascoltare gli impulsi che il suo corpo produce, i suoi messaggi, escludendo quindi ciò che è superfluo.
Tra le forze che agiscono in modo da formare i suoi organi fisici, vanno inoltre prese in considerazione la gioia che il bambino riceve e attinge dal proprio ambiente, le espressioni serene, sincere, non forzate che il genitore o l’educatore esprime, l’amore che percepisce intorno a sé. Un amore che scorre caldo nell’ambiente domestico, determina che le forme degli organi fisici abbiano dentro l’imprinting dell’amore.
Quando un bambino si trova a vivere in un simile ambiente, può fare “suoi” gli esempi positivi. Si dovrebbe quindi evitare, che gli accada intorno qualcosa che egli non possa imitare, in modo da evitare di dovergli dire frasi del tipo: “questo non devi farlo“. Se però ciò accade, si dovrà distrarre con dolcezza il bambino verso interessi che lo coinvolgano e che gli piacciano.
Il bambino per esempio, avido di imitare, può osservare i segni della scrittura prima di capirli. Praticare e imitare i segni prima di capirli è un atto positivo, perché si lavora sul corpo fisico. L’imitazione, come abbiamo spiegato, è infatti la caratteristica di questo periodo, mentre il significato di quei segni sarà sviluppato dal corpo eterico, dopo la seconda dentizione. Specialmente imparare a parlare dovrebbe avvenire in questi anni. Infatti, ascoltando, il bambino impara nel modo migliore. Per la musica, va data una maggiore importanza alla bellezza della musica e meno al significato. Più qualcosa agisce in modo fresco e vivo sull’orecchio e sull’occhio, e meglio è.
Dopo la caduta dell’involucro eterico, può iniziare la modificazione e la crescita del corpo eterico, che consiste nello sviluppare o modificare le abitudini. Sul corpo eterico si agisce mediante immagini, esempi, con una guida regolata della fantasia. E’ questo il momento del contemplare spiritualmente; il bambino dovrebbe dunque avere intorno a sé, persone che sappiano risvegliargli le forze intellettuali e morali desiderate.
Prima della seconda dentizione, i racconti e le favole che si raccontano al bambino hanno come unico scopo gioia, giocondità, gaiezza. Dopo questo periodo, oltre al contenuto di quanto si racconta, si dovrà badare che davanti all’anima del giovane sorgano immagini della vita da emulare. Di fronte a cattive abitudini o inclinazioni, di solito poco aiutano gli ammonimenti; se invece si agisce sulla fantasia del bambino, tramite immagini di persone con inclinazioni negative e con gli stessi difetti, evidenziando dove queste inclinazioni possono portare, si potrà riuscire a sradicarle.
La volontà si sviluppa nei primi sette anni di vita, ed è necessario che il corpo eterico apporti a quello fisico, le forze mediante le quali quest’ultimo possa rendere idonee e stabili le proprie forme. I massimi impulsi sull’eterico avvengono mediante sensazioni e rappresentazioni che fanno sperimentare la posizione di sé nei confronti dei principi universali, in altre parole attraverso esperienze religiose, cioè di “unione” col il divino o esistenza.
La volontà e il carattere del bambino, si svilupperanno armoniosamente solo se saranno seminati impulsi religiosi o di unione col cosmo, in questo delicato periodo di vita. Se l’uomo non si sente unito, con fili sicuri al mondo divino o superiore, la volontà e il carattere rimarranno timorosi, contraddittori e malsani.
Fonte: http://www.cassandraplanet.com/category/antr/
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