Ogni Anima è una parte della Coscienza Suprema dell’Assoluto
“Ci sono momenti in cui memoria ed emozioni sopravvivono, e ciò porta ad ipotizzare che la coscienza non sia un prodotto del cervello bensì dell’Anima, e quindi immortale”.
Alcuni noti psicologi e psichiatri, hanno riportato i risultati di estese ricerche basate sulla regressione a vite passate, ottenuti con l’ipnosi o con tecniche di rilassamento guidato, nel corso delle quali i soggetti coinvolti, descrivono nel dettaglio esperienze di vita svoltesi sino a diversi secoli o millenni anteriormente alla loro nascita.
Si possono ricordare principalmente Helen Wambach, che ha condotto studi su 1.088 soggetti, e Brian Weiss, che ha pubblicato diversi best seller sulla sua attività di psichiatra, che utilizza la regressione come metodo di guarigione.
Anche i bambini lo sanno…
Il direttore della clinica di psichiatria infantile della Virginia University, Jim B.Tucker, psichiatra, ha effettuato uno studio sui bambini che ricordano vite precedenti. Nel suo saggio “Life before Life: a scientific investigation of children’s memories of previous life”, descrive 40 anni di ricerche, condotte su bambini che affermano di ricordare vite vissute nel recente passato. I bambini provengono da ogni angolo del pianeta e da ogni tipo di ceto sociale. L’età di questi bambini varia dai 2 ai 6 anni, poiché in seguito tali ricordi vengono dimenticati.
Anche le approfondite ricerche del Dr. Ian Stevenson e i suoi libri su questo argomento, sono ormai ben noti, sebbene i casi di ricordi spontanei di vite precedenti da parte di bambini, siano significativamente più pochi delle testimonianze prodotte sotto ipnosi.
I “Primi cristiani” sapevano della Reincarnazione
Secondo Origene, uno dei massimi Padri della Chiesa dell’origine, le Anime “Sono” dal Principio e si reincarnano per seguire tutto un Ciclo Universale di Esistenze, per giungere alla fine alla Perfezione Divina o massima Coscienza.
Sant’Agostino sapeva di essere già vissuto in precedenza, ed il suo contemporaneo San Girolamo (347-420 d.C.), sosteneva la dottrina delle vite ripetute, ma si preoccupava che la gente non la capisse: “Non conviene si parli troppo delle rinascite, perché le masse non sono in grado di comprendere”.
Infatti, la Chiesa condannò la reincarnazione durante il Concilio indetto dall’imperatore Giustiniano nel 553 d.C. Venne cancellata la dottrina e vennero condannati gli scritti sulla reincarnazione. E per chi dissentiva? Il “Dogma” e l’ “Eresia” inventata di sana pianta nel precedente “Concilio di Nicea” (325 d.C.), dall’Imperatore Costantino, non lasciava scampo: il rogo! È importante inoltre ricordare che la decisione conciliare venne presa senza il consenso del papa d’allora, Vigilio, il quale, non partecipò alla seduta impedito dal dittatore romano, l’Imperatore Giustiniano.
La dottrina della reincarnazione non è estranea nemmeno all’Ebraismo, radice del Cristianesimo. È insegnata infatti dalla Kabbalah, la componente mistico-esoterica dell’ebraismo: una sorta di livello superiore, tutt’altro che eretico, della religione ebraica.
“Per l’anima non c’è mai nascita, né morte. Esiste e non cessa mai di esistere”. Bhagavad-gita
Fonte: http://vibriamo.blogspot.com/
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