La fine della spiritualità e la dissoluzione dell’Uomo
di Pasquale Ruggieri
Il mondo di oggi è un mondo in profondissima e allarmante crisi: viene meno la spiritualità dell’uomo, e non vi è bisogno di guardare lontano per rendersene conto, poiché lo constatiamo tutti i giorni.
Il gusto della trasgressione pervade ogni ambito, come sfida ai valori tradizionali. Ciò che si vuole ottenere è il nuovo che soppianta il vecchio. Già nel 1925, Rainer Maria Rilke, uno dei più grandi poeti tedeschi della modernità, si esprimeva così: “Per i nostri avi, una ‘casa’, una ‘fontana’, una torre loro familiare, un abito posseduto, il loro mantello, erano qualcosa di infinitamente di più che per noi, di infinitamente più intimo; quasi ogni cosa era un recipiente in cui rintracciavano e conservavano l’umano. Ora ci incalzano dall’America cose vuote e indifferenti, pseudo-cose, aggeggi per vivere […]. Una cosa nel senso americano, una mela americana o una vite di là non hanno nulla in comune con la casa, il frutto, il grappolo in cui erano riposte la speranza e la ponderazione dei nostri padri”.
Perché questo? La pretesa dell’uomo di ergersi a soggetto del mondo, mentre quest’ultimo viene ridotto a oggetto dell’uomo, ha portato alla manipolabilità e al controllo di ogni aspetto della vita umana, vita stessa inclusa. Ciò non vuole essere una sterile e ridicola critica del sapere scientifico: infatti, il progresso scientifico ha permesso di migliorarci la vita come mai era pensabile fino ad ora. Ma bisogna riconoscere, dall’altra parte, che l’affermarsi del sapere scientifico ha portato alla distruzione di ogni aspetto soggettivo dell’uomo, portando all’affermazione completa dell’oggettività, e soppiantando i valori tradizionali.
La razionalizzazione della vita umana e la sua riduzione a semplice calcolo e materialismo sono davvero una vittoria? La riduzione dell’uomo a semplice oggetto di studio, è davvero da considerarsi un trionfo della modernità? La conclusione è chiara: il limite di ciò che si fa è solo ciò che è possibile fare. Tuttavia, la domanda se sia giusto, o meno, agire in una, o in un’altra, maniera non perviene ancora.
Il sacro perde significato; ogni antico valore viene messo in discussione e sovvertito; l’uomo perde i suoi punti di riferimento in favore di un relativismo sfrenato e spietato. Dove ci condurrà questa trasvalutazione dei valori, se vogliamo chiamare questo fenomeno con le parole di Nietzsche?
Articolo di Pasquale Ruggieri
Fonte: http://www.oltrelalinea.news/2017/07/05/la-fine-della-spiritualita-e-la-dissoluzione-delluomo/
L’uomo non è altro che un primate un po’ più intelligente rispetto agli altri che popolano la terra, nessun primate è spirituale, la spiritualità è un concetto per giustificare o per tenere a bada, un primate intelligente, cioè l’uomo, valuta quello che esiste cioè quello con cui può interagire.
Il medioevo è storia, alle streghe per fortuna non ci crede piu nessuno.
Assolutamente incoerente con quelle che sono le mie esperienze e anche quelle di altre persone. Noto sempre di più che le persone che lo smartphone hanno capito che è solo una tecnologia di marginale importanza. Sempre più spesso sento persone che il cellulare lo lasciano a casa, è diventata una costante. Che ci siano persone che abbiano ancora l’attaccamento materiale, questo è sicuro, ma che proprio “tutta” l’umanità si sia rincretinita, questo è un ritrovo del luogo comune. Non è vero che la spiritualità ha perso, ma proprio per niente. Ci sono sempre più video che spopolano parlando di argomenti profondi, delle verità a noi nascoste, in parole povere c’è un risveglio spirituale che nessun sistema riesce a fermare. Spesso i poeti parlano sempre secondo un loro punto di vista, di conseguenza una cosa fine a se stessa. Proprio grazie ad internet oggi possiamo vedere un risveglio dell’umanità sempre più grande, sempre più profondo ed esteso.
Capisco chi ha scritto questo articolo, ma considera solo una minima parte di quello che c’è davvero nel mondo.
Buona giornata.
non credo che venga meno la spiritualità, penso che la spiritualità stia solo cambiando, meno dogmi, meno religione, meno regole insegnate ed imposte per millenni, meno cose sacre, meno docile sottomissione ma più pensiero intimo, più confronto, più ribellione, meno sottomissione…e l’essere umano ritroverà la sua dignità.
Il mondo di oggi é il risultato di chi ha Governato le menti sino a ieri. Se la Spiritualità fosse stata creata su basi veritiere, non muterebbe nel tempo e l’uomo osserverebbe con rispetto Madre Natura che é il solo e vero Dio del Creato.
E’ diventata ormai una societa’ senza piu’colonna vertebrale, a prescindere dalla spiritualita’. Molluschi invertebrati che vagano nel crepuscolo in cerca del loro cibo. IL BUIO. Tempo fa’ si riusciva ad amare anche una sciarpa, un diario, una penna, un peluche, un bosco, ecc. tutto insieme. Oggi pero’…..chissa’
…e poi, mentre in oriente la spiritualita’ e’ vissuta come un vero e proprio stile di vita, qui in occidente e’ pressappoco vista e vissuta come una filosofia occasionale usata dagli emarginati del sistema per evadere (anche a pagamento) dal ”fallimento” di non riuscire ad integrarsi in questa societa’ materialistica…quindi e’ vista come la ”filosofia del perdente” dalla stragrande maggioranza delle persone materialiste.Le stesse persone che assomigliano a quei molluschi senza colonna vertebrale che pero’ dettano legge. Della serie ‘non riesco ad arricchirmi economicamente (perdente) e quindi mi rifugio nella spiritualita’ (illusione della vittoria). Con questo non voglio dire che la spiritualita’ non sia un’ottima cosa, anzi e’ una cosa bellissima, e che ho voluto solo fare una fotografia di una mia personale intuizione… chissa’…