La fine della spiritualità e la dissoluzione dell’Uomo
di Pasquale Ruggieri
Il mondo di oggi è un mondo in profondissima e allarmante crisi: viene meno la spiritualità dell’uomo, e non vi è bisogno di guardare lontano per rendersene conto, poiché lo constatiamo tutti i giorni.
Il gusto della trasgressione pervade ogni ambito, come sfida ai valori tradizionali. Ciò che si vuole ottenere è il nuovo che soppianta il vecchio. Già nel 1925, Rainer Maria Rilke, uno dei più grandi poeti tedeschi della modernità, si esprimeva così: “Per i nostri avi, una ‘casa’, una ‘fontana’, una torre loro familiare, un abito posseduto, il loro mantello, erano qualcosa di infinitamente di più che per noi, di infinitamente più intimo; quasi ogni cosa era un recipiente in cui rintracciavano e conservavano l’umano. Ora ci incalzano dall’America cose vuote e indifferenti, pseudo-cose, aggeggi per vivere […]. Una cosa nel senso americano, una mela americana o una vite di là non hanno nulla in comune con la casa, il frutto, il grappolo in cui erano riposte la speranza e la ponderazione dei nostri padri”…