La Struttura
di Lorenzo Merlo
Se legittimamente possiamo non essere consapevoli di tutto, altrettanto colpevolmente non possiamo esimerci dall’operare per emanciparci dai vincoli che la struttura ci impone.
La struttura corrisponde a solidità. La formazione che subiamo, succubi, servi e promotori di una cultura positivista e scientista, impone in noi il dominio di una prospettiva progressista. Crediamo così di procedere in avanti verso un futuro che, per sua storpiata ontologia, sarà meglio del passato. Siamo perfettamente idonei all’inettitudine verso tutto ciò che esula dal campetto di gioco che ci ha cresciuti e che, con giochi di specchi, ci pare il solo e disponibile a contenere la conoscenza.
Con quella struttura prêt-à-porter, avanziamo nella vita impettiti di verità, capaci all’occorrenza di uccidere – metaforicamente e non – chiunque non dimostri pari allineamento alla verità costituita, quella che noi e solo noi possiamo vantare e dobbiamo difendere.
Assumiamo la struttura senza colpa. Tutto l’orizzonte è coordinato per dimostrare che è la sola possibile. Non ci offre alternative. La realtà è quella! Le cose sono così! La verità è chiara!
Ma – almeno per contrasto narrativo – con colpa non ce ne emancipiamo. Preferire il divano, il tg, la société sécuritarie, il progresso senza fine, l’America, Speranza, le sanzioni alla Russia, Zelensky non è una scelta. Corrisponde al vero, al giusto. Perché mai dovremmo fare diversamente, dialogare con chi non ha capito nulla, cambiare idea? Ma neppure ci poniamo quest’ultima domanda. Siamo oltre.
Oltre, dentro la nostra stessa struttura, la cui prima attenzione è cercare cibo per alimentarla, travi di moltiplicate controventature. Chi più delle Fonti ufficiali, delle Istituzioni, del Governo, della Scienza, degli Esperti, dei Veri giornalisti può offrirne? Non sono loro che hanno censurato innumerevoli volte i “miserabili del web”(1), i falsi giornalisti? Non sono loro che ci dicono chi diffonde notizie false sul covid, sul Great reset, sullo stato profondo, sulla guerra della Nato contro la Russia? Non sono loro che ci hanno rassicurato sulla necessarietà e innocuità dei vaccini, mentre i miserabili volevano farci credere altro?
Così oltre da non potere altro che stare sul binario dove siamo stati posti fin dall’inizio dell’esistenza. Una linea, un percorso obbligato. Cosa potevamo fare di diverso da quanto abbiamo fatto? Come potevamo dare ascolto ad altre narrazioni? Come potevamo sottrarci dal ruolo dei boia, che sul binario tutti dicevano essere onorevole! Come potevamo evitare di augurare la morte a chi non si vaccinava? Come potevamo evitare di urlare in faccia, a chi ci faceva presente le ragioni russe, di andare a vivere in Russia se gli piaceva così tanto?
Non potevamo, finché non ci siamo accorti della struttura che ci conteneva. Di più, nella quale eravamo identificati. Non potevamo! La struttura avrebbe pericolato! Saremmo morti! L’orizzonte ci sarebbe stato sottratto, ci saremmo trovati perduti!
Ma è accaduto che la resistenza dei “miserabili” alla fine ci ha scosso. Dai sottoscala, le loro contronotizie, sono arrivate anche in tv e su qualche testata. Qualcuno di noi, forse in stato di grazia, si è messo a fare due conti e ha visto che qualcosa non tornava. Ha visto la gabbia concettuale in cui era stato rinchiuso e soprattutto che, se non se ne fosse liberato, la responsabilità non era che sua. Ha visto che non sarebbe più riuscito a comprimere il mondo dentro le quattro categorie che la cultura gli aveva servito.
Così, ora che non lo siamo più, non vogliamo fare la quarta dose e capiamo le ragioni russe. Capiamo che la politica è finita, venduta e governata dalla finanza, che la strada sulla quale ci beavamo di andare a sciare è criminale, è senza uscita. Capiamo solo ora che non è vero che il vaccino ci salverà, né che Nato corrisponde a bene.
Ora vediamo anche il tentativo di costringerci entro la nuova struttura del Great Reset dalla quale, nuovamente, cercheranno di mostrarci un solo orizzonte, nel quale riconosceremo una sola realtà e una sola verità.
Note:
(1) https://www.iltempo.it/esteri/2022/03/16/news/massimo-giannini-disinformazione-guerra-russia-ucraina-orrore-nascondere-miserabili-web-accuse-otto-e-mezzo-30859176/
https://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila7/guerra-di-bombe-e-di-propaganda-otto-e-mezzo-puntata-del-1632022-16-03-2022-429219
Articolo di Lorenzo Merlo
Fonte: fisicaquantistica.it
Libri di Lorenzo Merlo:
Sul fondo del barile
Primiceri Editore, Ottobre 2018
Un libro forse solitario che prova a fare il punto sulla situazione attuale, sul sincretismo tra Tradizione e Scienza quantistica, per sostenere come la via verso consapevolezza si stia facendo strada nella cultura occidentale un tempo solo materialistica. E per fare presente che anche in un momento di degrado generale possiamo trovare la linfa per compiere un passo verso ciò che i buddhisti chiamano liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. Ovvero un passo evolutivo per avvicinarci alla realizzazione di sé e perciò di una società più corrispondente a quella che tutti abbiamo in mente.
Senza dire Io
Vivere, parlare, pensare Senza dire Io – Interviste a uomini come noi
Postfazione Paolo Lissoni – Primiceri Editore, Marzo 2021
Il libro si compone di due interviste a Paolo D´Arpini e Marco Baston, nonchè della Postfazione di Paolo Lissoni. Tre uomini per altrettante ricerche umanistiche di forma fortemente diversa tra loro, ma di sostanza identica, in quanto relativa all´evoluzione individuale/sociale.
AFGHANISTAN
Fede cuore ragione.
Victoryproject book, Milano, 2011
È un libro fotografico. Dedicato soprattutto ai sentimenti. Storie di persone che l'empatia sa riconoscere da ogni sguardo.
È un libro pieno di domande. La verità della fotografia fino a quando non mente? Che accadrà dopo il 2014, la data della ritirata della forza internazionale? Quanto il movimento talebano ha interessi internazionali? La natura dell'islam può essere avvicinata da un miscredente? Sono esistiti progetti di comunicazione per promuovere la centralità dello Stato? C'è qualcosa che possiamo sapere oggi, ad anni di distanza dai fatti, sui sequestri Torsello e Mastrogiacomo? Un mea culpa occidentale avrebbe un peso geopolitico? La democrazia è un valore da affermare con la forza? C'è un'unica realtà o ce ne è una di rubik dove ognuno ha diritto al lato che lo rappresenta? La guerra è un fatto in mano alle lobby o può vantare significati umanitari? Pulizia etnica e razzismo pasthun sono un delirio hazarà o corrispondono a dati di fatto? Quanto un fotografo sa di provocare una realtà piuttosto che un'altra spostando anche di poco il rettangolo dello scatto?
Essere Terra
Viaggio verso l’Afghanistan
Prospero editore, Milano, 2019
Un viaggio verso l’Afghanistan. “Verso”, perché non era possibile essere certi di arrivarci, entrarci, percorrerlo e uscirne: dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, guidando un mezzo personale e attraversando Balcani, Turchia e Iran. Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route” percorsa in questo libro. Così l’autore ha voluto celebrare quei pionieri “così utili per comprendere l’Europa e l’Asia, così attuali da far impallidire i diplomatici di oggi” con una narrazione ricca di senso critico, considerazioni e riflessioni di carattere storico e sociologico.
Essere Terra
Un viaggio di ricerca
Prospero editore, Milano, 2020
Degustare è la parola. Degustare apre a evocazioni ed emozioni a cui la voracità del consumo non ha accesso. Essere Terra – un viaggio di ricerca richiede al lettore il desiderio di degustare. Molti segreti lo richiedono per emergere dal fondo melmoso dei luoghi comuni, per raggiungere la superficie dell’evidenza e strabiliare nuovamente la normalità del quotidiano. Solo degustando si sale in macchina con l’autore, solo allora i paesaggi si ricompongono. Dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, ma Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route”.
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