Impara ad essere felice scoprendo la Vera Consapevolezza
di Andrea Di Lauro
Vuoi essere felice? Tutti lo vogliono. Il mantra di questo periodo storico dovrebbe essere “impara ad essere felice”. Esistono, però, diverse maniere di intendere questo vocabolo e quasi tutte, purtroppo, sono molto lontane dall’essenza della pura gioia.
Alcuni credono sia un’emozione, altri uno stato concesso a pochi eletti illuminati, altri ancora sono convinti che ci siano concessi solo pochi attimi di questa felicità. Tutto dipende da come questo argomento viene interpretato e dall’intelligenza del singolo, anche se non è una definizione del tutto esatta.
“L’intelletto acuto da una parte e l’ottusità dall’altra, non sono livelli di sviluppo dell’intelletto ma gradi diversi di consapevolezza”. Vadim Zeland
Impara ad essere felice in un luogo infelice
Tutto dipende dal proprio grado di consapevolezza, come ci ricorda sapientemente Zeland. Ma sappiamo veramente cos’è la consapevolezza? Nei vari testi o corsi spirituali più o meno moderni, ci viene sempre indicata la strada della consapevolezza. La soluzione è nella consapevolezza. Bene, sono d’accordo, ma servirà veramente a qualcosa divenire ‘consapevoli’ dell’importanza della ‘consapevolezza’?
Credo che serva. Di certo è il primo scalino. Tuttavia, per quanto il primo scalino sia il più importante, rimane il resto della scalinata da percorrere. Giorno dopo giorno, espletiamo le nostre funzioni vitali in un luogo colmo di distrazioni e stimoli di ogni tipo. La società di oggi, in sostanza, non facilita uno stato di presenza consapevole, tutt’altro. Vivere oggi si è tramutato in sopravvivere: l’ansia è una costante, così come lo è la rincorsa al denaro. Ogni nostra azione è coercitivamente legata ai soldi, perché è il motore del sistema. Poi c’è tutto il resto: compiti ed etichette a cui ci siamo incatenati e che dobbiamo rispettare, reputazione da mantenere, piacere agli altri, lavoro, famiglia e tutto il resto…
Tutta questa pressione non permette uno stato duraturo di consapevolezza e nemmeno uno parziale. Forse si potranno presentare alcune decine di secondi in cui si sarà presenti, ma capiterà molto raramente. Tutto questo quindi può portare alla vera felicità? Io non credo.
Tutta questa normalità indottrinata, oscura la strada che porta all’essenza della consapevolezza. In fondo è ciò che gli antichi mistici chiamavano “Risveglio”. Cerchiamo ora di capire cos’è la consapevolezza.
“Ogni atto compiuto, deve essere accompagnato dalla consapevolezza di un progressivo risveglio dal torpore, chiamato norma”. Andrea Di Lauro
Qual è l’essenza della consapevolezza?
Come abbiamo visto, la felicità è correlata al nostro grado di consapevolezza, tuttavia, se non ne conosciamo la natura possiamo solo andare a tentoni. In un periodo come quello di oggi, esiste un modo semplice e soprattutto concreto per giungere al nucleo della questione. Tentare di spiegare a parole la radice della consapevolezza sarebbe un compito troppo arduo per me, senza contare che molti ormai hanno speso molte parole e rilasciato molte teorie sulla sua natura.
La chiave concreta è l’improvvisazione! Improvvisare. Uscire istantaneamente dai soliti percorsi mentali preimpostati ci rende finalmente consapevoli di chi siamo, con chi siamo, dove siamo. La vuoi sapere una cosa strana? Nella consapevolezza si sparisce, sembra quasi di non esserci più, eppure è il momento in cui siamo più presenti.
Improvvisare non equivale all’usuale recita a cui siamo costretti, improvvisare è consapevolezza, e che cos’è l’improvvisazione se non far risuonare l’essenza dell’istante presente. Attenzione però, per far scattare l’improvvisazione è necessaria la sincerità, una qualità indispensabile, senza la quale non ci si può presentare alla porta della consapevolezza.
Sincerità, improvvisazione, consapevolezza, felicità
Comprendi? Se sei sincero con te stesso e quindi col mondo, potrai evadere a piacimento dai canoni, dalla recita. In seguito, potrai decidere di improvvisare, far cantare il volere dell’istante presente. Sarai finalmente te stesso e al contempo tutto ciò che ti circonda. Sarai consapevole. Possono sembrare discorsi mistici, pennellate surreali, ma non c’è nulla di più semplice dell’improvvisazione. Essere soltanto ciò che si è. Impara, dunque, ad essere felice con l’improvvisazione.
“Reagire ai soliti stimoli conduce alla noia, a una vita non vissuta. Improvvisare invece è creazione attiva, è scegliere la vita che si vuole”. Andrea Di Lauro
Il tutto risulta difficile se sei legato e identificato alle etichette che ti sei dato. Se hai recitato talmente a lungo quel personaggio o quei personaggi, da avere sotterrato completamente il tuo vero io, farai molta più fatica ad improvvisare. Per intenderci, hai utilizzato talmente tanto la tua maschera da averla plasmata nel tuo vero volto.
Se cavalchi le mode e ti identifichi in esse, la consapevolezza sarà rara o assente. La felicità ti sarà perciò negata. Se ti sei calato nel personaggio del guerriero che affronta le battaglie della vita, improvvisare sarà difficile, perché combattere indica un rifiuto del momento presente, e il rifiuto non è consapevolezza. Se invece stai rispecchiando la recita del buon samaritano, del calmo personaggio “spirituale”, anche in quel caso sei all’interno di una gabbia. Sei circondato da limitazioni di comportamento da cui non puoi scappare. Non potrai quindi improvvisare, ma solo recitare ed auto-illuderti.
Non falsare il momento con la tua voglia di star bene
Che tu ti identifichi in Van Damme o nel personaggio alla Osho pur sempre di recita si tratta. Le informazioni di oggi allontanano dalla felicità, perché ci incollano delle credenze su noi stessi, le quali sono distanti dal vero noi. Ci trasformano in guerrieri che cadono e si rialzano o nei fantocci spirituali bravi solo a parole, che ripetono che tutto è amore, che tutto va bene così, ma poi nei fatti si comportano come tutti quelli che ritengono (inconsciamente) inferiori. Lo stile di vita attuale e più diffuso, dunque, allontana dalla sincerità, e come conseguenza dalla possibilità di improvvisare, dalla consapevolezza e da una vita felice.
“Le persone che possono affermare di aver vissuto veramente, sono quelle che hanno trascorso la maggior parte della loro vita con la consapevolezza di esserci”. Andrea Di Lauro
Il potere di una vita consapevole
L’improvvisazione continua può essere classificata come la cosa più vicina ad una vita consapevole, ma ammetto l’impossibilità di questo fatto nella società di oggi. Tutto, infatti, è così prevedibile e lineare, a dispetto della varietà dell’ambiente naturale. Eppure, è per questo che bisogna incominciare a divulgare un diverso stile di vita. Sappiamo che cambiare il mondo è inutile, per questo è necessario fare l’unica cosa che ogni uomo ha il diritto di fare: creare un piccolo e proprio mondo. Solo così può cambiare veramente il mondo.
Ecco qual è il potere della consapevolezza: la vera felicità che permette di cambiare il mondo. Quando una persona è realmente felice, non dovrà porsi altro scopo. Ha già fatto tutto ciò che doveva fare. Da lì in poi comincerà la vera vita, ciò per cui è nata, ciò per cui il mondo l’ha fatta nascere.
La consapevolezza offre, quindi, un grande potere: più siamo consapevoli di noi stessi, del mondo, della vita, e più riusciamo a scorgere i lineamenti della nostra strada. Ognuno di noi possiede una propria strada che conduce al proprio scopo e la consapevolezza rischiara quel sentiero. La chiave è improvvisare continuamente, o quanto più si riesce. Prima però le maschere devono cadere, dobbiamo essere sinceri.
Articolo di Andrea Di Lauro
Fonte: https://www.projectexcape.it/impara-ad-essere-felice/
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