Il Male di Vivere per Futili Motivi
di Marcello Veneziani
Di vittime per futili motivi ce ne sono forse più che di vittime sul lavoro o per i cosiddetti femminicidi.
C’è chi uccide perché gli hanno pestato un piede o sporcato una scarpa, c’è chi uccide per tifo calcistico, c’è chi uccide per un sorpasso o per uno sgarbo condominiale, c’è chi uccide per uno scherzo mal sopportato, c’è chi uccide per provare una macchina nuova e tirarla in velocità, c’è chi uccide per un debito non saldato di pochi euro e chi uccide per una battuta alla sua fidanzata, c’è chi uccide per uno screzio in discoteca.
Di vittime per futili motivi ce ne sono forse più che di vittime sul lavoro o per i cosiddetti femminicidi. Condanniamo con sdegno chi uccideva per onore, per la patria o per la fede, ma non è molto peggio uccidere per così poco, anzi per un nonnulla? Quelle potevano essere ragioni di vita, anche se esasperate e rese torve, cruenti dal fanatismo; ma questi moventi senza motivazione, che genere di umanità descrivono? Chi uccide per così poco anziché alzare le spalle o rispondere in modo adeguato, che razza di idea ha di sé, degli altri, della vita?…