Marco Todeschini come Nikola Tesla, “vittima” di una cultura oscurantista
di Autori Vari
Marco Todeschini, uno dei più grandi fisici teorici del XX° secolo, fu cancellato dai libri di storia come era già successo con Tesla e la sua opera volutamente non divulgata, “grazie” all’azione di forze oscurantiste e materialiste, che mal tolleravano che egli, nelle sue teorie, parlasse apertamente di forze spirituali, dimostrandone addirittura l’esistenza.
Nacque a Valsecca, in provincia di Bergamo, il 25 aprile 1899, un piccolo paesino, situato nella Valle Imagna. Si laureò in ingegneria meccanica ed elettronica al Politecnico di Torino. Si specializzò e si diplomò in vari rami della fisica e della fisioneurologia. Divenne Professore Ordinario di meccanica razionale ed elettronica, al biennio di Ingegneria Superiore STGM di Roma e docente di Termodinamica all’Istituto Tecnico Industriale di Bergamo.
A Pavia, sviluppò varie ricerche teoriche e sperimentali al fine di scoprire il collegamento dei fenomeni fisici, con quelli biologici e psichici, determinando le precise relazioni matematiche reciproche e di assieme, armonizzando il tutto nella Teoria denominata “PsicoBioFisica”.
Il guaio era che la sua originale teoria fisica era in contrapposizione alle tesi della Relatività Einsteiniana. Rivalutando il concetto di “etere”, ovvero di un fluido sottilissimo responsabile di ogni moto e fenomeno dell’universo, concetto rifiutato dalle teorie di Einstein, si mise contro il mondo scientifico.
Le teorie dei filosofi o quelle degli scienziati sui fenomeni vengono da sempre, fatte basare su due ipotesi principali avversanti: il ‘pieno’ e il ’vuoto’. Il 60% dei fenomeni si può spiegare solamente con l’ipotesi del pieno (etere) e il rimanente 40% solamente con l’ipotesi del vuoto; da questa confusione Todeschini dedusse che si dovesse trovare una terza ipotesi.
In base a ciò, sviluppò un concetto: lo spazio non è una semplice “estensione geometrica”, bensì esso ha una densità regolare ed è dotato di mobilità, come un fluido gassoso o liquido, e affermò che alla luce di questo, si potevano spiegare qualitativamente e quantitativamente i fenomeni naturali.
Egli infatti teorizzò che uno spazio vuoto, in cui ogni punto è reso inerte per applicazione di forze da parte del mondo spirituale (Intelligenza Universale), si comporta come uno spazio pieno avente densità costante, proprio come ogni altra sostanza materiale.
Lo spazio privo di qualsiasi particella subatomica che noi riteniamo vuoto assoluto, per il fatto stesso di essere sede in ogni suo punto di “forze” sconosciute (intelligenti o spirituali o divine) diventa inerte, assume una massa, una certa densità, al pari della materia, ovvero oppone resistenza ad essere posto in movimento o ad essere ritardato se già in movimento, così come si comporta lo spazio pieno. Il pregio di questa teoria e di mettere d’accordo i vuotisti e gli eteristi e non è cosa da poco.
Todeschini quindi ammette l’esistenza di uno spazio tridimensionale, fluido, denso e incompressibile. In base a questo, giunse a postulare 10 equazioni che contemplano tutti i movimenti dello spazio, nel quale si identificano i vari fenomeni naturali. La meccanica con cui si verificano nel microcosmo (corpo umano) è la stessa del macrocosmo (universo).
L’approccio alla scienza deve essere visto, secondo Todeschini, sotto tre aspetti: fisico, biologico e psichico. Conoscere ciascuno di essi, permette di scoprire cosa sia la nostra realtà oggettiva, biologica e soggettiva. Scienza, filosofia e teologia vengono così integrate, sfociando tutte nella medesima verità, che consiste nel portare lo spirito umano sempre più in alto verso la meta che lo attende (finalità ultima del Creato). La prima lo fa attraverso dimostrazioni, l’altra per ragionamento, l’ultima per Fede.
La finalità della scienza, secondo Todeschini, non è quella di sfruttare le sue applicazioni pratiche per l’esclusivo benessere materiale o basso egoismo di uomini e nazioni, bensì quello di farci intravvedere o (percepire) nella infinita generalità di ogni cosa e nell’ordine del Creato, l’opera del Creatore. Tutto ciò, auspicava Todeschini, avrebbe portato all’affratellamento dei popoli e non alla loro distruzione.
Nasce così la Psicobiofisica, il cui Presupposto è il seguente: “Il mondo fisico è costituito solamente di spazio fluido inerziale, i cui movimenti rotanti costituiscono i sistemi atomici ed astronomici che formano la materia e i cui movimenti ondulatori, quando colpiscono i nostri organi di senso, suscitano nell’anima nostra, ed esclusivamente in essa, le sensazioni di forza, elettricità, luce, calore, odore, sapore, ecc. che sono fenomeni di natura spirituale. Tutti i fenomeni fisici si riducono a movimenti di spazio provocati da forze applicate ad esso da parte del mondo spirituale, secondo un disegno unitario Divino che si esplica e si mantiene per volontà di Dio”.
Per provare la sua teoria progettò il ‘Genegravimetro’: utilizzando una vasca piena d’acqua, con un vortice forzato, vi immerse delle sferette galleggianti: queste trascinate dal liquido orbitano o girano intorno al centro del gorgo, seguendo realmente le leggi del moto dei pianeti intorno al sole e degli elettroni intorno ai nuclei atomici.
Poi, immerse 2 sfere rotanti sui loro assi polari, facendo sì che il liquido producesse intorno ad esse i rispettivi campi rotanti centro-mossi: le due sfere si attraggono con una forza inversamente proporzionale al quadrato delle reciproche distanze, in pieno accordo con la legge della gravitazione universale. Con la differenza non di poco di riprodurre la forza di gravità non nel vuoto ma appunto nel liquido! E facendola variare a suo desiderio!
Nel febbraio 1950, di fronte alla stampa di tutto il mondo, Todeschini presentò la sua teoria: secondo la teoria della relatività di Einstein, la velocità della luce sarebbe un limite insuperabile, secondo Todeschini invece la velocità della luce dipenderebbe dal mezzo in cui si propaga, come affermò anche Tom Bearden negli anni ’70.
A riprova di ciò, il fisico Harold Peake, del Laboratorio di ricerche scientifiche della Marina degli Stati Uniti, annunciò di aver provocato in un tubo a raggi catodici, lo spostamento di una macchia luminosa alla velocità di 322 KM/secondo. Come ha documentato Tom Bearden, anche Nikola Tesla era giunto in passato a risultati simili.
In base alle teorie studiate, Todeschini riuscì a progettare un nuovo motore a forza propulsiva centrifuga, che fu presentato al Congresso internazionale di ufologia Wisbaden, in Germania, il 2 novembre 1975. Il dispositivo fu oggetto anche di una relazione ad un congresso ufologico svoltosi in Germania nel 1973, con la quale si dimostrava che tale motore poteva avere le stesse caratteristiche e possibilità di quelli usati per la propulsione degli UFO.
Il brevetto di tale motore fu depositato nel 1932 e rilasciato il 17 novembre 1933 dall’allora Ministero per le Corporazioni del Regno d’Italia. Questo ‘motore è formato da un motore di qualunque genere connesso ad un sistema di ingranaggi e a due masse rotanti, che è in grado di generare una forza propulsiva autonoma, orientabile. Il principio di tale motore va oltre le leggi della fisica comunemente accettate, poiché permetterebbe di spostare un veicolo nello spazio, in qualsiasi direzione e senza espulsione di massa, come invece accade negli attuali missili astronautici.
Ai giorni nostri, un sistema di propulsione di questo tipo viene denominato “propulsione non newtoniana” ed è oggetto di studi e ricerche da parte di molti scienziati di frontiera italiani e stranieri, ma praticamente nessuno di loro nelle loro opere accenna al loro precursore Todeschini, forse per ignoranza!?
Vi sono peraltro, attualmente, anche diverse teorie cosmogoniche e cosmologiche o semplicemente di fisica alternativa, che rivalutano l’Etere come elemento insostituibile per la comprensione dei fenomeni, nelle quali i loro autori accennano o fanno chiaro riferimento all’opera di Todeschini, citandone le opere, ed altre invece, che pur essendo assolutamente simili nei concetti, non ne accennano affatto, come se tutto fosse farina del loro sacco. Todeschini fu, di fatto, cancellato dai libri di storia come successe già a Tesla e l’esperimento di Peake fu classificato come un errore di misurazione.
Marco Todeschini visse gli ultimi anni della sua vita a Bergamo, dove morì il 13 ottobre 1988; fu seppellito nel suo paese natale, Valsecca, dove la sua lapide dice: ”Visse la sua vita per la scienza universale”. Solo alla fine deglia anni 90, la “Propulsione non Newtoniana” di Todeschini prese di nuovo vigore.
Le sue teorie sono sostenute da centinaia di rigorose formule matematiche, da osservazioni astronomiche e da verifiche sperimentali. Egli è riuscito a scoprire quello che ancora si cerca disperatamente da almeno un secolo: l’unificazione dei campi di forze. Einstein ci aveva provato, ma non ci era riuscito; e di questa meta oggi i fisici ne parlano come di un sogno lontano, realizzabile, forse, in un nebuloso futuro.
Todeschini è andato anche oltre questo, unificando in una sola equazione tutti i fenomeni fisici dell’universo materiale, spingendosi ancora più in là, fino ad unificare le due branche del sapere umano, quella scientifica e quella umanistica – che hanno sempre seguito strade disgiunte, con risultati disastrosi per la cultura e la vita su questo pianeta.
Ma allora, alla luce di tutto questo, come mai non si insegnano le teorie di Todeschini nelle università? Come mai non vengono usate nelle ricerca, nella tecnica, nella cultura? Come mai non c’è un monumento in suo onore in ogni città d’Italia? La ragione è la seguente: questa nostra società è basata su una cultura totalmente materialista, dove tutto ciò che non è in linea con essa, viene ignorato se non apertamente osteggiato, nei casi più gravi. “Purtroppo” Todeschini parlava anche di percezioni e di spirito, e questo alla cultura materialista non piaceva e non piace tuttora. Non è, dunque, che le sue dimostrazioni e le sue formule matematiche siano errate: semplicemente non piacciono! Quindi non vengono confutate, ma semplicemente ignorate!
Nella sua monumentale “Teoria delle Apparenze” egli unifica tutti i fenomeni fisici di questo universo in un’unica, ben nota equazione: F=m·a ovvero Forza uguale massa per accelerazione. Dato che la velocità si esprime come spazio nell’unità di tempo (es.: 1 Km all’ora) e l’accelerazione come velocità nell’unità di tempo (ad es. 1 Km. all’ora ogni ora), senza occuparci troppo delle esatte formule matematiche, possiamo notare che nel calcolo della forza sono coinvolte solo tre grandezze: massa, spazio e tempo.
Quando una massa in movimento colpisce il soggetto, crea l’accelerazione di una massa, che noi percepiamo come forza. Ma F=forza può essere tranquillamente sostituita con qualsiasi altra percezione: vista, udito, gusto, ecc… Quindi questa formula rappresenta il punto d’incontro tra la realtà oggettiva e soggettiva, tra percepente e percepito.
In altre parole, dice che l’impatto di un flusso, cioè di una massa in movimento (materia attraverso lo spazio e il tempo), col soggetto percepente, rappresenta la “sostanza oggettiva”, il substrato su cui noi creiamo le percezioni di forza, calore, suono, colore, sapore, ecc… che a loro volta sono considerate la realtà che viviamo.
… Ma le forze dell’oscurantismo entrarono in azione, e l’opera di Todeschini cadde nel dimenticatoio. I motivi di questo cover-up per chi ne conosce l’opera, non sono difficili da capire, infatti, nella sua opera egli si dichiarava apertamente avversario delle teorie einsteniane, le quali negavano l’esistenza dell’etere e dichiaravano la velocità della luce come la massima raggiungibile nell’universo. Nella Teoria delle Apparenze, invece, Todeschini dimostrava l’infondatezza del pensiero di Einstein, ed ovviamente tutti coloro che sono attaccati al carrozzone della scienza cosiddetta ufficiale, non possono che far finta di non sapere.
I governanti occulti si diedero, quindi, da fare in modo che Einstein si rassegnasse a tenere la bocca chiusa, mentre Todeschini veniva cancellato dai libri di storia come era successo a Tesla, e l’esperimento di Peake classificato come un errore di misurazione. E se qualcuno si fosse permesso di sostenere teorie “non allineate” avrebbe immediatamente perso la cattedra.
La Teoria di Todeschini dimostra l’esistenza di forze spirituali, per cui possiamo immaginare la reazione degli scienziati ortodossi, chiaramente positivisti, di fronte a tale asserzione. Ora, però, sembra che la scienza si stia in qualche modo ricredendo soprattutto sulla teoria einsteniana, e l’Etere cacciato dalla porta… sta rientrando dalla finestra!
Marco Todeschini è stato dunque, come abbiamo potuto vedere, uno studioso immensamente meritevole per la scienza, ma volutamente osteggiato, censurato e messo nel dimenticatoio. Speriamo almeno che il velo dell’oblio possa finalmente, oggi, essere tolto, e che la sua opera possa ritornare alla luce. Egli fu uno scienziato umile, come lo sono solo i grandi, che cercò di far avanzare la scienza non a proprio vantaggio, ma per il vantaggio di tutti.
Qui di seguito, un video con l’ultima apparizione di Todeschini (a 88 anni), ad un congresso, in cui espone la sua teoria in modo semplice e comprensibile:
Articolo di Autori Vari (titolo originale: “Rivelazioni non autorizzate”)
Fonte: http://www.circolotodeschini.com
Visto su: https://laconsapevolezza.wordpress.com/2013/01/25/rivelazioni-non-autorizzate/
Commenti
Marco Todeschini come Nikola Tesla, “vittima” di una cultura oscurantista — 3 commenti
Lascia un commento
Altri articoli nella categoria "Scienza di confine"
Multiverso e Viaggi Interdimensionali
di Anticorpi.info
Abbiamo tutti sentito parlare di dimensioni parallele ed universi alternativi. Molti teorici ritengono che la nostra realtà sia solo una delle infinite frequenze coesistenti all’intero di un multiverso.
C’è chi sostiene che la nostra realtà sia continuamente visitata da esseri provenienti da altre dimensioni, e chi è convinto che qualsiasi decisione assunta da qualsiasi essere umano, crei dal nulla nuovi universi, nei quali prenderebbe corpo ognuna delle possibili scelte, in una intricata ramificazione ad albero, costruita da tutte le possibili opzioni e relative conseguenze, un po’ come nel film: “Sliding Doors”.
Ecco alcune storie eclatanti:
Il Caso di Lerina Garcia. Lerina García, cittadina spagnola, professionista di 41 anni, una mattina del 2008, si svegliò e prese atto del fatto che, inspiegabilmente, il suo presente risultava lievemente diverso rispetto alla sera precedente. Il giorno 16/07/2008 alle ore 18:38 apparve su un forum web una nuova discussione iniziata da una donna di nome Gordo Lerina Garcia… eccola:…
Il “Vero Medico”: Mistico-Tecnico tra Coscienza e Conoscenza
di Pier Luigi Masini
Penso che curare le persone sia un atto sacro. Solo un vero mistico-tecnico può riuscire pienamente nel sacro intento di curare gli altri, nel corpo e nell’anima.
Eppure troppo spesso noi medici ci limitiamo a fredde prescrizioni mirate a specifici problemi organici, liquidando i pazienti in tempi piuttosto brevi e non occupandoci minimamente di chi siano o di cosa stiano vivendo. La cura dovrebbe invece riguardare prima di tutto l’anima. Cosa può significare?
Chiunque, cercando di aiutare qualcuno, si occuperebbe di chi si trova davanti: da dove viene, come vive, in cosa crede, come sta. Invece il medico no, è in grado di guardare l’esito di un esame su un monitor o un foglio di carta e di prescrivere una terapia basandosi unicamente su quel risultato. Poche parole, spesso dette male. Parole male-dette che feriscono.
“Lei ha la tal malattia, assuma questa medicina”. Io ho una malattia? E come mi è capitato? Nessuno sa veramente spiegarlo…
Meditazione, una Scienza per conoscere se stessi
di Giovanni Vota
“Tutta la sofferenza deriva dall’incapacità di una persona di sedere in silenzio da sola”. (Paramhansa Yogananda)
Da secoli la Meditazione continua ad essere praticata in Oriente e, più di recente, si sta diffondendo anche in Occidente. Probabilmente molti di voi si staranno chiedendo quali benefici porta e se questi sono limitati solo al livello mentale o includono anche quello fisico.
Ma la moderna scienza cosa ci dice a proposito di questa antichissima pratica? La Meditazione è una vera e propria scienza che sviluppatasi in Oriente nel corso di secoli. Essa possiede, tra le altre cose, la serenità come scopo principale. Liberarsi, quindi, dalla sofferenza psichica, instaurando uno stato costante di tranquillità attraverso un metodo che possa darci pace, gioia, amore e allegria. La tecnica è talmente semplice da poter essere praticata persino dai bambini…
Esperienze Extracorporee: realtà o allucinazione?
di Ciro Scotto
La separazione dell’anima dal corpo viene associata prevalentemente al concetto definitivo di morte. Tuttavia, esistono esperienze particolari in cui l’anima di un soggetto può temporaneamente uscire dal proprio involucro materiale, per poi farvi di nuovo ritorno.
Si tratta di esperienze, di cui anche le religioni e le tradizioni di ogni tempo e luogo, riportano notizie nei loro testi sacri e filosofici. Nell’antichità, letterati e filosofi come Socrate, Plotonio, Platone, Plinio e Plutarco ci narrano di esperienze fuori dal corpo. In particolare, Plotonio afferma di aver vissuto tale esperienza più volte; Platone, invece, nel suo dialogo ‘La Repubblica’ ricorda l’esperienza extrasomatica di Ero.
Nell’induismo, le ‘Upanishad’ narrano spesso di grandi iniziati capaci di uscire dal proprio corpo fisico e compiere viaggi verso altri piani di realtà, tramite un secondo corpo immateriale, più “sottile”, detto corpo astrale, dal quale si dipartirebbe un cordone che lo terrebbe legato al corpo fisico. Così come nel libro ‘Ecclesiaste’ della Bibbia (tradizione giudeo-cristiana), al versetto 12,6, si legge proprio di un “cordone d’argento” che terrebbe unita l’anima al corpo. I riti di iniziazione al culto di Mitra prevedevano viaggi astrali.
Ancora, nel ‘Libro Tibetano dei Morti’ si parla di un doppio (detto ‘corpo bardo’) capace di uscire dal corpo fisico…
Il Diapason di Dio è in ogni cellula… la Vita è un Miracolo ritmico
Dott. Angelo Bona
Esiste un ritmo biologico, un palpito universale presente in ogni cellula, indipendentemente dagli stimoli biochimici che ogni unità biologica recepisce.
Che cosa intendo con questa affermazione? Mi spiego meglio. Siamo abituati a pensare che ogni cellula del nostro organismo reagisca solo sotto l’influenza di stimoli esterni, vuoi di natura biochimica, vuoi di natura fisica-ambientale. Enzimi, ormoni, neurotrasmettitori attivano o spengono le nostre funzioni biologiche, agendo su recettori cellulari. La luce, il buio, la rotazione terrestre, la temperatura, la latitudine, la longitudine si sa che influiscono sulle funzioni circadiane delle nostre unità biologiche.
Pare esista invece una funzionalità autonoma, non così causale, dipendente cioè da elementi esterni o di controllo centrale. Intendo dire che ogni nostra cellula possiede facoltà sue proprie “on” “off” di attivazione e spegnimento, una sorta di autofunzionalità, di autocompetenza e autoconsapevolezza e ciò è per me meraviglioso.
Un dio nascosto in ogni cellula dirige un’orchestra autonoma e di concerto collettiva, come se ogni nostra unità biologica avesse un’anima sua propria, un diapason oscillante in risonanza o dissonanza con la Sorgente…
8 Hertz: il codice della vita
Le ricerche di “Andrija Puharich”, medico pioniere in elettrobiologia sono volte a scoprire le capacità extrasensoriali del cervello…
“Andrija Puharich”, (morto nel 1995) durante la sua brillante carriera scientifica, ottenne cinquantasei brevetti per le sue invenzioni nel campo della medicina elettronica, della neurofisiologia e della biocibernetica. Inoltre fu autore di oltre cinquanta pubblicazioni scientifiche e di diversi libri divulgativi.
Durante la sua vita fu membro dell’Accademia delle Scienze di New York, dell’Associazione americana per l’avanzamento della Scienza,…
Continua a leggere →Una nuova Ricerca fa luce sulla “Mente” delle Piante
di Patrik Jonsson
Alcuni scienziati affermano che le piante analizzano con attenzione il loro ambiente, speculano sul futuro, conquistano il territorio ed i nemici e sono spesso capaci di preveggenza-rivelazioni che potrebbero interessare chiunque, dai giardinieri ai filosofi.
Questo è un articolo di consenso a due amici che hanno sfidato il paradigma, e sono stati odiati molto per averlo fatto. Molti lettori di Schwartreport.net possono ricordarsi il loro libro, “La vita segreta delle piante”. Il ricercatore principale e co-autore fu Christopher Bird e l’altro coautore fu Peter Tompkins. Vivevo a Washington quando questo libro fu scritto ed ebbe anche un articolo di successo su Harper’s.
Entrambi gli autori, in particolare Chris che era un esperto biologo di Harvard, capirono quanto fossero rivoluzionarie le loro idee – erano entrambi davvero dei ribelli e felici di poter sfidare il paradigma. Tuttavia, furono storditi dalla cattiveria con cui gli scettici li attaccarono, dalla disonestà delle loro argomentazioni e dalla superficialità del loro pensiero…
La Scienza ha scoperto Dio?
Einstein non credeva fosse possibile. Stephen Hawking ha detto che potrebbe essere la più grande scoperta scientifica di tutti i tempi.
Quale scoperta ha sconcertato le più grandi menti scientifiche del secolo scorso, e perché le ha indotte a ripensare l’origine del nostro universo? Nuovi, più potenti, telescopi hanno rivelato misteri sul nostro universo che hanno sollevato nuove domande sull’origine della vita.
La Scienza ha scoperto Dio?
Ma aspettate un minuto! La scienza non ha dimostrato che non abbiamo bisogno di Dio per spiegare l’universo? I fulmini, i terremoti e persino i bambini venivano spiegati come atti di Dio. Ma ora lo sappiamo meglio. Cosa c’è in questa scoperta che è così fondamentalmente diverso e perché ha sbalordito il mondo scientifico?
Questa scoperta e ciò che i biologi molecolari hanno imparato sulla sofisticata codifica all’interno del DNA, hanno portato molti scienziati ad ammettere che l’universo sembra essere parte di un grande progetto. Un cosmologo lo ha detto in questi termini: “Molti scienziati, quando ammettono le loro opinioni, propendono per l’argomento teleologico o progettuale”…
Fisica Quantistica e Spiritualità: 5 Grandi Conferme
di Daniele 9 (Daniele Penzo)
La meccanica quantistica, e cioè la scienza di confine ribattezzata la “fisica di Dio”, in tempi moderni si è rivelata capace di riavvicinare l’umano al Divino, infondendo la Fede in chi non l’ha mai avuta, e rafforzandola in chi privo di risposte la stava perdendo.
Per via della ragione anziché della credenza, questa scienza è riuscita laddove la religione ha fallito. Se oggi vi parlo di fisica quantistica e Spiritualità, è perché la fisica di Dio non è una scienza che si limita a raccontarvi di cose materiali, e neppure una religione che vi parla dello Spirito senza rivelarvi nulla, ma è la Conoscenza che sopperisce ai difetti di entrambe.
La meccanica quantistica è la VIA DI MEZZO tra la religione e la scienza; la nuova branca della fisica che descrive il comportamento della materia a livello subatomico, fatta di uomini di scienza ma anche di Fede, che non temono di seguire le intuizioni del Cuore, e che per loro natura, finiscono per indagare l’energetismo che lega la materia ordinaria alla sua Componente Spirituale ed Oscura
5 Punti dove la Fisica Quantistica ha Dimostrato l’Esistenza dello Spirito:…
Emozioni e Pensieri Negativi possono modificare il Cibo e l’Acqua che ingeriamo?
di Carmen Di Muro
La realtà vibra all’unisono con noi e si adatta rispondendo con frequenze ordinate. Il cibo, come ogni essere vivente, oltre ad avere un potere calorico (chimico-energetico), ha anche un potere elettromagnetico e vibrazionale.
Il grande filosofo L. Feuerbach sosteneva che “l’uomo è ciò che mangia”, ma è pur vero che “l’uomo è dove, quando e come mangia”. Il cibo è una forma altamente concentrata di energia, che apporta non solo sostanze nutritive, ma anche campi d’informazione specifici che influiscono sul nostro stato di salute globale.
Ogni cosa presente in natura è composta da una frequenza ben precisa e strutturata. Cose, persone, cibi e ambienti ancor prima di poter essere colti nella loro componente tangibile, sono caratterizzati da un’energia specifica che li contraddistingue, in virtù della carica dominante di cui sono portatori.
La realtà vibra all’unisono con noi e si adatta rispondendo con frequenze ordinate. Ad ogni azione energetica sussegue sempre una reazione di pari o maggiore intensità vibrazionale…
Mi permetto di aggiungere una breve citazione tratta dal mio libro “Il Manifesto della Sociosofia: “Un esempio di come questa integrazione tra i rami del sapere sia possibile e dia eccellenti risultati è stata la vita del professor Marco Todeschini (1899-1988), scienziato eclettico e geniale, ingegnere elettronico e meccanico, fisico, neurologo e fisiologo, docente universitario, candidato al premio Nobel nel 1974; fu anche colonnello del servizio studi del genio militare, professore ordinario all’università di Roma, docente di termodinamica a Bergamo, insignito dalla Repubblica italiana dei titoli di Ufficiale, Com-mendatore, Cavaliere e Grand’Ufficiale, membro di 25 accademie italiane ed estere, e dopo la sua morte, nel suo paese natale, Valsecca di Bergamo, gli fu intitolata la piazza principale, nella quale venne posto un monumento in suo onore. Nonostante tutto questo, i suoi testi non vengono presi in considerazione nelle facoltà di fisica e medicina. Il modo con cui l’opera del geniale Todeschini viene osteggiata tanto irrazionalmente dal mondo accademico è un palese oltraggio alla scienza, oltre che al buon senso.
Todeschini, grazie alle sue straordinarie conoscenze e a un lungo, intenso lavoro di ricerca teorica e sperimentale, comprese le modalità con le quali sono collegati tra loro i fenomeni fisici, biologici e psichici, determinandole con precise relazioni matematiche. Coordinando le conoscenze di varie discipline come la fisica, l’ingegneria e la fisiologia, egli ideò una nuova scienza universale che denominò psicobiofisica. Oggi esistono varie cattedre di psicobiofisica, sia in Europa che in America, ma il numero di università e istituti che hanno introdotto i suoi principi rimane molto esiguo. La scienza che unisce insieme fisica, biologia e psicologia, chiamata da Todeschini «la scienza unitaria del terzo millennio», che studia le leggi universali del creato, parte, come Reich, Tesla, Schauberger, Ighina e tanti altri studiosi, dall’assunto che «Tutti i moti dell’universo, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, nascono da un etere universale in perenne moto vorticoso, in grado di influenzare sia la materia che tutti gli esseri viventi e il loro spirito».”
Molto interessante, mi piacerebbe sapere quali sono le università che hanno una facoltà come quella descritta sopra, ben scritto e coraggioso.
È stato un grande genio e come tutti i grandi geni non è stato compreso che peccato