Fisica della Saggezza
di Lorenzo Merlo
Considerazioni nel rispetto di due formule delle tradizioni sapienziali, vedica la prima, alchemica la seconda: tutto è uno e come in alto, così in basso.
Se le tradizioni hanno già detto tutto, ma in linguaggio esoterico, sulla realtà, l’universo, il mondo, la vita e la morte, così i molti imbalsamati sulla sola dimensione materiale delle verità hanno creduto bene di tenere fuori dal loro ambito di ricerca quanto avevano a disposizione. Il loro progresso si è così ridotto al guadagno, alla misura, alla scomposizione. In questo modo hanno creduto di poter abbandonare l’anima del mondo alla stazione di servizio.
Dopo tanto tempo passato a correre dietro al denaro e al suo potere, qualcuno si è accorto che c’era qualcosa che non andava, la scienza aveva capito molte cose ma altre neppure le aveva considerate, in quanto roba da ciarlatani e stregoni, dicevano i suoi fedeli.
Comunque sia, la provvidenza secondo i cattolici, il karma secondo i Veda, e il ciclo delle rinascite, saṃsāra, secondo il Buddha, hanno complottato per offrire ad Heisenberg e soci l’opportunità di emancipazione dal totalitarismo materialista e positivista che aveva fin ad allora obnubilato la creatività umana. Ma anche dal capitalismo ordoliberale, dai diritti per legge e perciò dalla cancellazione dell’ordine della natura. Ma più ancora, dalla religione dell’uomo come ente indipendente dalla sua origine, dunque foriero di una cultura babelica, avviata a traballare viste le sue fondamenta impiantate su valori esclusivamente storico-materialisti.
La meccanica quantica accetta e vede i limiti della fisica classica. Queste due, come nella parabola della caverna platonica, pur vedendo il medesimo mondo, lo descrivono in modo differente. Le ombre proiettate sulla roccia non sono più il solo mondo disponibile, e così la sua descrizione non più la sola realtà.
Inizialmente, la questione riguardava soltanto l’ambito sub-atomico. Nell’estremamente piccolo, avevano osservato che la forma della realtà muta in funzione di chi la osserva, che materia e energia sono una cosa soltanto con il vezzo di travestirsi e interscambiarsi il guardaroba. Non solo, si divertivano anche a depistare gli ottusi alla faccia della logica. Diretta dalla logica infatti, l’orchestra era tenuta a rispettare il principio di causa-effetto e dello spazio-tempo, una diade sempre univocamente misurabile nel mondo ridotto a materia, ma non in quello infinitamente più vasto che stava albeggiando nell’oscurantismo materialista.
Il molto piccolo si prestava a essere assimilato a ciò che da sempre i ciarlatani dicevano “sottile”. Assumendo – o vedendo – tale similitudine, ci si poteva permettere di – o si doveva – riconoscere che sentimenti ed emozioni sono fertili germi che ingravidano sempre bisogni e motivazione. Così, concependo il mondo investito dalla presunzione oggettiva, esso diveniva relativo e del tutto apparente, anzi, creato proprio dall’impossibilità della neutralità dell’osservatore.
È un passaggio cruciale per chi ha in sé un barlume di spazio per accreditare che le cose non stiano proprio come c’era scritto sul sussidiario, o come la famiglia Angela e l’intero universo scientista le propinano in pasto alla curiosità delle persone. Cruciale, in quanto ogni nostra narrazione ci contiene, e se ciò accade, significa che non siamo altro da quanto narriamo. Allora anche la macro-dimensione, finora sfuggita al suo stesso aggiornamento, ha a che vedere con quanto si riteneva proponibile solo per la micro.
Ed è qui che i ciarlatani devono essere ripescati dal cestino dove sono stati vanagloriosamente gettati. I cui foglietti stracciati e accartocciati devono ora essere dispiegati e ricomposti, per recuperare quanto ci hanno scritto. Sarà lì che si leggerà che l’interesse personale fa danno alla nostra e altrui vita, e che quello incondizionato è molto più al centro delle cose di quanto possa essere la nostra furbizia argomentativa. Che la conoscenza è già in noi e che fuori ci sono solo arcipelaghi di sirene e lidi di porti effimeri.
Diversamente, se in cima all’arrogante torre della conoscenza cognitiva ora si traballa, a breve tutto crollerà. Su di noi.
“Anzi, scoprire che la logica sottile che orienta i buchi neri è la stessa che orienta la nostra memoria e le nostre scelte ci fa sentire parte dello stesso scorrere globale, dello stesso flusso” (1).
“Facciamo sempre l’errore di pensarci diversi dal mondo attorno a noi, pensiamo di guardarci dal di fuori. Ci dimentichiamo che siamo come le altre cose. Che guardiamo le cose essendo loro” (2).
Note:
1. Carlo Rovelli, Buchi Bianchi, Milano, Adelphi, 2023, p. 119.
2.Ivi, p. 122.
Articolo di Lorenzo Merlo
Fonte: fisicaquantistica.it
Libri di Lorenzo Merlo:
Sul fondo del barile
Primiceri Editore, Ottobre 2018
Un libro forse solitario che prova a fare il punto sulla situazione attuale, sul sincretismo tra Tradizione e Scienza quantistica, per sostenere come la via verso consapevolezza si stia facendo strada nella cultura occidentale un tempo solo materialistica. E per fare presente che anche in un momento di degrado generale possiamo trovare la linfa per compiere un passo verso ciò che i buddhisti chiamano liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. Ovvero un passo evolutivo per avvicinarci alla realizzazione di sé e perciò di una società più corrispondente a quella che tutti abbiamo in mente.
Senza dire Io
Vivere, parlare, pensare Senza dire Io – Interviste a uomini come noi
Postfazione Paolo Lissoni – Primiceri Editore, Marzo 2021
Il libro si compone di due interviste a Paolo D´Arpini e Marco Baston, nonchè della Postfazione di Paolo Lissoni. Tre uomini per altrettante ricerche umanistiche di forma fortemente diversa tra loro, ma di sostanza identica, in quanto relativa all´evoluzione individuale/sociale.
AFGHANISTAN
Fede cuore ragione.
Victoryproject book, Milano, 2011
È un libro fotografico. Dedicato soprattutto ai sentimenti. Storie di persone che l'empatia sa riconoscere da ogni sguardo.
È un libro pieno di domande. La verità della fotografia fino a quando non mente? Che accadrà dopo il 2014, la data della ritirata della forza internazionale? Quanto il movimento talebano ha interessi internazionali? La natura dell'islam può essere avvicinata da un miscredente? Sono esistiti progetti di comunicazione per promuovere la centralità dello Stato? C'è qualcosa che possiamo sapere oggi, ad anni di distanza dai fatti, sui sequestri Torsello e Mastrogiacomo? Un mea culpa occidentale avrebbe un peso geopolitico? La democrazia è un valore da affermare con la forza? C'è un'unica realtà o ce ne è una di rubik dove ognuno ha diritto al lato che lo rappresenta? La guerra è un fatto in mano alle lobby o può vantare significati umanitari? Pulizia etnica e razzismo pasthun sono un delirio hazarà o corrispondono a dati di fatto? Quanto un fotografo sa di provocare una realtà piuttosto che un'altra spostando anche di poco il rettangolo dello scatto?
Essere Terra
Viaggio verso l’Afghanistan
Prospero editore, Milano, 2019
Un viaggio verso l’Afghanistan. “Verso”, perché non era possibile essere certi di arrivarci, entrarci, percorrerlo e uscirne: dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, guidando un mezzo personale e attraversando Balcani, Turchia e Iran. Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route” percorsa in questo libro. Così l’autore ha voluto celebrare quei pionieri “così utili per comprendere l’Europa e l’Asia, così attuali da far impallidire i diplomatici di oggi” con una narrazione ricca di senso critico, considerazioni e riflessioni di carattere storico e sociologico.

Essere Terra
Un viaggio di ricerca
Prospero editore, Milano, 2020
Degustare è la parola. Degustare apre a evocazioni ed emozioni a cui la voracità del consumo non ha accesso. Essere Terra – un viaggio di ricerca richiede al lettore il desiderio di degustare. Molti segreti lo richiedono per emergere dal fondo melmoso dei luoghi comuni, per raggiungere la superficie dell’evidenza e strabiliare nuovamente la normalità del quotidiano. Solo degustando si sale in macchina con l’autore, solo allora i paesaggi si ricompongono. Dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, ma Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route”.
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