La dinamica del cervello secondo una visione “spirituale”
La coscienza (anima) umana trova la sua espressione corporea nel cervello, dove ha sede anche la corteccia cerebrale alla quale è attribuita la capacità tipicamente umana di distinzione e valutazione. Nell’anatomia del cervello si rispecchia, quindi, la polarità della coscienza umana.
La forma circolare del cervello simboleggia la coscienza eterna che tutto comprende e che è senza limiti. Vista in una certa prospettiva, la forma circolare del cervello può essere suddivisa in tre parti:
1 – Il conscio: sappiamo che l’individuo è “conscio” di tutto il suo patrimonio conoscitivo ed è dunque padrone della sua mente e del sapere ivi riposto. Il conscio rappresenta il piano della conoscenza concettuale, che è registrata nella corteccia cerebrale e suddivisa nei due emisferi, destro e sinistro. Essa contiene tutti i dati della nostra memoria conscia. Qui si trova tutta la conoscenza di cui siamo consapevoli.
Il nostro compito nell’evoluzione è quello di sviluppare totalmente la potenzialità del nostro cervello conscio, finora sfruttato solo al 5%, costituito dalla corteccia cerebrale. Per fare questo dobbiamo anzitutto renderci consapevoli e risolvere le nostre esperienze a livello inconscio, perché queste impediscono allo Spirito di fluire e di attivare totalmente la super-consapevolezza (Piena Coscienza) nella nostra mente conscia. Il potenziale del nostro cervello espresso al 100% costituisce la Piena Coscienza (Oggettiva illimitata) che rappresenta l’uomo-Dio realizzato, cioè il Cristo.
2 – L’inconscio: è tutto ciò di cui non siamo consapevoli, che non conosciamo, ma che nondimeno esiste su altri piani (inconsci) che sfuggono alla nostra consapevolezza. Il nostro inconscio racchiude anche tutte le esperienze e conoscenze fatte dai nostri antenati e che costituiscono il nostro karma. Sono per lo più esperienze traumatiche irrisolte che hanno lasciato il segno, che racchiudono le radici delle nostre paure, dei sensi di colpa, delle pene e sofferenze d’ogni sorta, sopportate anche dai nostri antenati e che ci condizionano profondamente, spesso senza che noi ce ne rendiamo conto. L’inconscio è la sede della nostra conoscenza esistenziale, attraverso cui l’individuo si muove sul mero piano della realizzazione dei suoi desideri, che cerca di attuare mediante un utilizzo più fortemente strumentale delle sue conoscenze.
La conoscenza esistenziale è registrata nella parte del cervello sottostante la corteccia cerebrale (che comprende il cervello medio, il talamo, l’ipotalamo, l’amigdala, il cervello rettile o cervelletto). Le informazioni contenute in questa parte del cervello sono sottratte al giudizio del cervello conscio, rappresentato dalla corteccia cerebrale. Esse agiscono immediatamente e ci condizionano inconsciamente. Alla conoscenza esistenziale è affidata la nostra sopravvivenza.
3 – Il Subconscio: è tutto ciò che sta emergendo dall’inconscio verso il conscio per essere trasceso. E’ la zona di frontiera tra i due mondi: il conscio e l’inconscio. Vi si accede nei momenti di dormiveglia, la sera subito prima di addormentarsi e la mattina appena dopo il risveglio. Sono questi i momenti più opportuni per affermare le nostre intenzioni, che debbono essere prese in consegna dalla nostra anima e dalla Sorgente, per essere poi manifestate nella nostra realtà.
L’anima, che è una con il Tutto, è il “Libro” di tutte le nostre esperienze realizzate (che costituiscono la nostra saggezza) e di quelle non realizzate con i relativi sentimenti/emozioni, desideri e pensieri irrisolti, sia di questa vita che delle vite passate dei nostri antenati. Sono i desideri non esauditi ed il nostro karma che ci spingono a re-incarnarci. L’anima trova il suo supporto nei vari corpi sottili dell’aura (corpi mentale, emozionale, intuitivo e creativo), il corpo di luce, il campo aurico ed anche nella forma. L’anima, quando si incarna, risiede nella cavità, dietro il cuore, nel 4° chakra. La nostra Anima e il nostro Spirito sono tutt’uno e costituiscono l’Essere di luce, il figlio di Dio. Le esperienze non comprese, sono memorizzate – sotto forma di forme-pensieri e sentimenti/emozioni che le hanno determinate – nei corpi sottili (mentale ed emozionale), i quali, come tutti gli altri corpi sottili, sono strettamente interrelati con il corpo fisico per mezzo dei chakra e dei meridiani. Il DNA delle nostre cellule viene modificato dalle nostre emozioni e dai nostri pensieri. Tutte le nostre esperienze o conoscenze “rimosse” o “represse” (che noi consideriamo facenti parte dell’inconscio) con i relativi pensieri e sentimenti/emozioni sono registrate, oltreché nel DNA di ogni cellula, anche nella nostra anima.
Emisfero destro ed emisfero sinistro del cervello:
La corteccia cerebrale (sede del nostro conscio) è costituita dai due emisferi uniti fra loro dal cosiddetto “corpo calloso”. I due emisferi si differenziano decisamente per caratteristiche e competenze. La metà destra del corpo umano viene innervata dall’emisfero sinistro della corteccia cerebrale, mentre la parte sinistra del corpo viene innervata dall’emisfero destro. I due emisferi si differenziano chiaramente nelle funzioni, nelle prestazioni e nelle competenze.
L’emisfero sinistro (che rappresenta una delle due polarità della nostra coscienza nella materia) può essere definito “l’emisfero razionale”, perché è responsabile dell’analisi e della struttura della lingua, della lettura e della scrittura. Esso suddivide analiticamente e razionalmente tutti gli stimoli di questo mondo (analizza e giudica), ed è responsabile anche dei calcoli e dei conti. In esso è localizzata anche la sensazione del tempo. Rappresenta il lato maschile dell’essere umano.
Nell’emisfero destro troviamo tutte le capacità intuitive e creative: invece dell’analisi troviamo la capacità di captare nella loro globalità rapporti complessi, modelli e strutture (capacità di sintesi). Questa metà del cervello consente di risalire al tutto, sulla base di una piccola parte. Dobbiamo ad essa la capacità di capire e ordinare valori logici (concetti superiori, astrazioni, archetipi), che nella realtà relativa non esistono. Troviamo forme espressive arcaiche che formano suoni e associazioni. La lirica, la poesia fanno parte delle potenzialità di questo emisfero, come pure il pensiero analogico e il rapporto coi simboli. Esso rappresenta l’aspetto femminile dell’essere umano.
L’emisfero destro è responsabile anche degli aspetti figurativi e onirici dell’anima, ed è fuori dal concetto di tempo. A seconda delle attività che svolgiamo, è dominante l’uno o l’altro emisfero del cervello. Così, per esempio, il pensiero logico, il leggere, scrivere e far di conto richiedono il predominio dell’emisfero sinistro, mentre ascoltare la musica, sognare, immaginare e meditare, nonché taluni esercizi di respirazione ritmica cosciente, sviluppano maggiormente l’emisfero destro.
Le due polarità, l’emisfero sinistro (razionale) e l’emisfero destro (intuitivo-creativo) si completano e si compensano reciprocamente, e per esistere hanno bisogno ognuna del proprio complementare (l’altro emisfero). La polarità ci rende incapaci di considerare contemporaneamente i due aspetti di un’unità, e ci costringe ad un’attività cerebrale di tipo lineare, da cui nascono i fenomeni del ritmo, del tempo e dello spazio. Il vantaggio, tuttavia, che ci presenta la polarità è la capacità di conoscenza (obbiettivo dell’anima), che senza questo aspetto non sarebbe possibile. L’unità si suddivide nel nostro intelletto in polarità, che si completano a vicenda.
E’ facile rendersi conto fino a che punto sarebbe ammalata una persona che possedesse soltanto una delle due metà cerebrali. Altrettanto ammalata dovrebbe quindi risultare la normale, canonica, concezione del mondo, che oggi chiamiamo scientifica, che prende in considerazione solo l’aspetto razionale della realtà. Da questo punto di vista, esiste soltanto ciò che è razionale, concreto/analitico, esistono solo manifestazioni di causalità e tempo. Ma una simile concezione razionale del mondo è solo una mezza verità, perché è quella di mezza coscienza, ovvero di mezzo cervello. Tutti quei contenuti della coscienza che tanto facilmente vengono sminuiti e definiti irrazionali, irragionevoli, fantasiosi, occulti, sono semplicemente la capacità del polo destro dell’uomo di considerare il mondo. La natura stessa valuta molto di più le prestazioni dell’emisfero destro, infatti in una situazione di pericolo, si passa automaticamente dal dominio della metà sinistra del cervello al dominio della metà destra, in quanto una situazione pericolosa non può essere fronteggiata adeguatamente da un procedimento analitico.
Colui che ascende e che ha avviato un percorso spirituale, dimostra un sano rispetto per il corpo in generale e per il cervello in particolare, un rispetto che è invece largamente assente nella tradizione gnostica tradizionale, la quale tende a denigrare il “materiale” (incluso il corpo) in favore di una totale focalizzazione sullo spirituale. Costui considera il cervello un magnifico prodotto dell’evoluzione, e ritiene che una giusta comprensione del suo funzionamento sia un elemento necessario per l’illuminazione. Egli sa che il corpo fisico può diventare immortale quando diventa la dimora di un sé risvegliato e consapevole. Sul piano fisico, infatti, il corpo è il veicolo adatto che permette ad entità molto evolute di svolgere la loro missione terrestre.
Anatomia del cervello:
La struttura del cervello è generalmente divisa in tre sezioni: il cervello rettile che comprende il cervelletto e la parte inferiore del tronco encefalico; il cervello medio che comprende la parte superiore del tronco encefalico; il cervello anteriore che comprende il talamo, l’ipotalamo, l’ipofisi, la ghiandola pineale, il corpo calloso e la corteccia cerebrale. Il tronco encefalico si trasforma gradualmente in colonna vertebrale e in sistema nervoso periferico del corpo. Anche se molti aspetti del cervello sono tuttora sconosciuti, è noto che certe parti svolgano determinate, precise funzioni. L’equilibrio e la coordinazione, ad esempio, vengono regolate dal cervelletto. Il tronco encefalico contiene i centri di controllo deli sistema digestivo, respiratorio e circolatorio. L’ipotalamo coordina i due sistemi che mandano istruzioni al corpo: il sistema nervoso (elettrico) e il sistema endocrino (chimico). Il talamo seleziona e trasmette gli impulsi sensoriali alla corteccia cerebrale.
La corteccia cerebrale controlla le funzioni motorie volontarie; elabora i dati sensoriali che provengono dagli occhi, dalle orecchie, dal naso, dalla bocca e dalla pelle, e ospita la memoria. Anche l’atto del pensare (l’elaborazione intellettuale delle idee) avviene nella corteccia cerebrale. L’ipofisi e la ghiandola pineale sono ritenute la sede delle capacità medianiche. Alcuni maestri esoterici collegano la ghiandola pineale con quello che si definisce “terzo occhio”, l’area dell’extra-sensorialità (ESP).
Se esaminiamo più da vicino il nostro cervello scopriamo molte cose interessanti. La corteccia cerebrale, ad esempio, è ciò che distingue la nostra individualità da quella degli altri in questa vita. Essa è la sede della personalità che controlla il corpo, che determina la nostra attuale linea genetica. Ciò che ci distingue dagli altri, è il modo in cui i nostri neuroni si collegano alle nostre emozioni. Il lobo frontale è il luogo più sacro del nostro cervello, è il trono dorato di Dio. Per quanto riguarda la visione della nostra realtà materiale, è bene sapere che non è l’occhio che vede, bensì il nostro cervello. L’occhio è solo una lente, un sensore; è come una telecamera collegata al nervo ottico. La luce che colpisce l’occhio è composta da fotoni, che attivano i neuroni che portano informazioni, tramite milioni di terminazioni nervose lungo il nervo ottico, alla parte posteriore del cervello, dove ha sede la corteccia visiva. I nostri occhi quindi non determinano la realtà, semplicemente la confermano. Essi possono vedere solo ciò che il nostro cervello conosce.
A conferma di ciò, riportiamo ciò che accadde in America agli abitanti della località dove sbarcò Cristoforo Colombo con i suoi galeoni. La gente del luogo non vide la flotta di Cristoforo Colombo, perché non conosceva la struttura dei galeoni, né le corazze e le armi della ciurma. Ciò che essi furono capaci di vedere, erano degli uomini che camminavano sull’acqua e che scambiarono per divinità. Nei neuroni del loro cervello non c’era nulla che corrispondesse a quelle navi. Essi erano impreparati a quella visione, e perciò le uniche immagini che si formarono nei loro cervelli riguardavano uomini che camminavano sull’acqua.
Non conoscere significa non vedere. Perciò l’ignoranza equivale a cecità. Il corpo segue sempre la mente, il cervello. Se il corpo è malato è perché la mente è malata. Se la nostra mente pensa alla malattia, vedrà intorno a sé solo malattie. Possiamo guarire solo cambiando nel nostro cervello l’immagine di malattia in un’immagine di salute. Il cervello è come un computer. Quando le reti neurologiche attivano il cervello, creano un ologramma tridimensionale e quadrimensionale che corrisponde alla nostra percezione. Come vediamo in realtà l’orizzonte? L’immagine si forma nel lobo frontale, e da lì la consapevolezza e l’energia creano la realtà.
Passiamo ora al cervello medio, che è anche la sede del paranormale. Esso è il nostro sonar. E’ da qui che provengono le visioni precognitive, la telepatia, la capacità di intuire la volontà di un’altra persona, ecc. Dal cervello medio possiamo avere informazioni sul nostro futuro, sotto forma di presentimenti. Questo non possiamo farlo con la corteccia cerebrale, ma lo possiamo fare con il cervello medio che vibra ad una frequenza più veloce: quella dell’infrarosso. Nel cervello medio è localizzata la ghiandola pineale, che costituisce il 6° sigillo, tramite la quale abbiamo il collegamento con tutte le ghiandole endocrine ed esocrine che secernono in tutto il corpo le sostanze chimiche che generano le sensazioni ed emozioni che noi sentiamo.
Cervello rettile o cervelletto:
Tutti i nervi della corteccia cerebrale confluiscono nel talamo, detto il guardiano. Quando il talamo apre la porta, permette a tutte le immagini olografiche di passare alla formazione reticolare, che è una specie di centrale telefonica. Tutte le informazioni che dal cervello passano al corpo, e tutte le informazioni che dal corpo arrivano al cervello, vengono controllate dal cervello rettile detto anche cervelletto. Il cervelletto, è la sede del nostro Spirito, di Dio. Insieme alla formazione reticolare, controlla tutte le informazioni e i nostri pensieri. Esso impedisce a certi pensieri “negativi” di arrivare al corpo. Quando, per esempio, pensiamo (anche una sola volta) di porre fine alla nostra vita (per una delusione o altro) perché questo pensiero poi non si realizza? Perché il nostro angelo custode (il cervelletto) l’ha bloccato prima che si realizzasse. Tutto quello che proviene dalla corteccia cerebrale viene monitorato dal cervelletto (dove risiede lo Spirito Santo).
Il cervello rettile esisteva nell’uomo sin dall’inizio dei tempi. Lo abbiamo portato con noi attraverso l’evoluzione. E’ il cervello attraverso cui accedevamo a tutti i livelli di energia quando per la prima volta arrivammo in un corpo. Il tessuto del cervello rettile è assai diverso da quello della corteccia cerebrale. Un suo minuscolo frammento possiede più tessuto, più atomi che l’intera corteccia cerebrale. Questo organo granuloso e di colore scuro è il trasmettitore e il ricevitore di tutti gli altri livelli. Perciò il cervelletto vale molto di più della corteccia cerebrale. Esso contiene tutta la conoscenza, tutta la gamma delle frequenze. E’ la sede della beatitudine, del nirvana. Il cervelletto ha un suo diretto collegamento con gli occhi, con il naso, con la bocca e con il corpo, senza passare attraverso il cervello medio e la corteccia cerebrale. Il nostro cervelletto controlla il battito del cuore, la nostra digestione, la respirazione, la pressione del sangue, insomma tutte le funzioni dell’organismo che avvengono in modo inconscio (automatico). Esso insegna alle nostre cellule come riparare se stesse; è responsabile dei nostri sogni: ci dice cosa sognare e come sognare. Per completare il quadro è necessario ora analizzare le funzioni che hanno l’ipofisi, la ghiandola pineale, il sistema nervoso, il talamo, il sistema limbico e il senso dell’olfatto.
L’ipofisi:
Il nostro cervello è come un radioricevitore, dotato di dispositivi per regolare il volume e per scegliere i megaherz o il livello di frequenza. Esso può ricevere una determinata frequenza solo se è attivata la parte del cervello destinata ad ospitare quella frequenza. La capacità del nostro cervello di ricevere diverse frequenze del pensiero è controllata da quel potente dispositivo che è l’ipofisi, la ghiandola situata tra l’emisfero destro e l’emisfero sinistro del cervello. L’ipofisi, che è associata al settimo sigillo/chakra, governa il nostro cervello. Essa è la porta attraverso cui attiviamo la nostra capacità di elaborare logicamente il pensiero, di tradurlo in azione e di realizzarlo attraverso il corpo. Ogni frequenza del pensiero, alla quale l’ego limitato permette di entrare nel cervello, viene trasformata in una corrente elettrica e mandata a quella parte del cervello che è stata attivata dall’ipofisi per ospitare quella stessa frequenza. Quindi, la parte del cervello interessata potenzia la corrente elettrica e la manda alla ghiandola pineale.
L’ipofisi secerne anche l’ormone della morte, ed è responsabile della contrazione del Timo che è situato vicino alla cavità del cuore e costituisce il quarto sigillo/chakra. La secrezione dell’ormone della morte comincia quando la donna ha le prime mestruazioni e l’uomo comincia ad emettere il seme. Da questo momento cominciamo ad invecchiare. Il Timo è l’organo della longevità nel corpo. Quando siamo bambini, è grande come una pera; quando siamo adulti, è piccolo come un pisello e continua a diminuire. Mentre diminuisce, il corpo avvizzisce. E quando alla fine il Timo diventa quasi invisibile, il corpo subisce un crollo fisico e subentra la morte. Ma è solo il nostro atteggiamento a causare questo. Quando infatti l’ego non ha più in mano il controllo e il settimo sigillo si apre, l’ormone della morte scompare, mentre un altro ormone viene secreto, l’ormone della crescita (HGH), che riattiva il Timo e permette un istantaneo e progressivo ringiovanimento.
Il flusso ormonale, prodotto dall’ipofisi, scorrendo verso la ghiandola pineale, attiva le diverse parti del cervello perché possano ricevere ed ospitare le differenti frequenze del pensiero. Il flusso ormonale pineale attiva tutte le altre ghiandole endocrine in modo che secernano i loro ormoni in armonia tra di loro, creando ciò che si chiama “equilibrio ormonale”. Il grado di questo equilibrio è determinato dall’insieme delle frequenze del pensiero che la ghiandola pineale riceve. Più le frequenze del pensiero sono alte, più è grande il flusso ormonale attraverso il corpo. Più sono alte le frequenze, più la ghiandola pineale attiva la secrezione ormonale dell’ipofisi, la quale a sua volta attiva il cervello perché possa ricevere frequenze del pensiero ancor più elevate.
La ghiandola pineale:
La ghiandola pineale (o sesto sigillo) governa il nostro sistema nervoso centrale. Essa raccoglie ogni frequenza del pensiero che ha ricevuto, l’amplifica ulteriormente e la mette in circolazione attraverso il sistema nervoso centrale, lungo la spina dorsale che per l’elettricità del pensiero è come un’autostrada. La corrente elettrica proveniente dalla pineale scorre attraverso il liquido acquoso del sistema nervoso centrale, lungo la spina dorsale e poi attraverso i sigilli o chakra ed i nervi, fino ad ogni cellula del corpo.
La ghiandola pineale si trova in una posizione ancora più centrale. Essa è aperta alle vibrazioni del nostro corpo, dei nostri pensieri e delle nostre sensazioni. Ogni sensazione negativa ed ogni pensiero negativo rendono disarmonica la ghiandola pineale. Essa essendo sensibile alla luce, regola l’alternarsi della veglia e del sonno. La ghiandola pineale è anche responsabile della pigmentazione della pelle. In base ad una super-pigmentazione, o in base ad una sotto-pigmentazione, possiamo concludere se vi è una disarmonia nella ghiandola pineale. Questa piccola ghiandola è, quindi, un organo ricevente che trasforma e che trasmette.
Il Talamo:
Il sistema nervoso ha la funzione di ricevere informazioni, elaborarle e trasformarle in nuovi segnali, che possono diventare comandi per la regolazione dell’attività di organi, percezioni complesse come l’immagine di un bel tramonto o sensazioni estatiche quale l’orgasmo.
Il sistema dei meridiani, su cui si basa anche l’agopuntura, trasmette l’energia vitale dai corpi sottili e dai chakra a tutte le cellule. Negli ultimi anni è stato compreso che il sistema dei meridiani è in stretta interazione funzionale con il Sistema Nervoso Centrale (SNC), con quello endocrino, con il Sistema Nervoso Periferico (SNP) e con quello Neurovegetativo. Il sistema nervoso è un potente computer che elabora i segnali provenienti da oltre duecentomila recettori, dislocati su tutto il corpo, che fanno parte dei cinque sensi anatomici: vista, udito, tatto, gusto, olfatto. Poiché il volume di traffico che arriva al cervello, in termini di segnali dai recettori è molto elevato (oltre 100 al secondo), è necessario un dispositivo, una specie di centralino in grado di filtrare i segnali e decidere quali sono quelli più importanti, che devono essere smistati alla corteccia cerebrale, dove ha sede il nostro conscio. Questo centralino è il talamo.
Il talamo situato sotto la corteccia cerebrale, è paragonabile ad un super-computer con un software (programma) molto evoluto, un vero e proprio sistema esperto, intelligente e perciò anche in grado di apprendere dalle esperienze. Esso seleziona tutti gli impulsi provenienti dai recettori appartenenti a quattro dei cinque sensi: vista, udito, tatto e gusto, e li trasmette alla corteccia cerebrale affinché la persona ne sia consapevole. Il talamo impara da ogni esperienza. Purtroppo in questo apprendimento sono compresi tutti i condizionamenti che l’uomo riceve fin dalla nascita. Il talamo impara e controlla. Quando l’uomo nasce non ha condizionamenti, ma ben presto viene condizionato dai genitori e dalla società con le sue regole. I condizionamenti sono quindi memorizzati dal talamo, il quale blocca quegli impulsi che alla coscienza darebbero gioia, felicità, estasi, ma che al prossimo potrebbero arrecare dolore o dispiacere. Li reprime. Questo spiega perché per l’uomo (in particolare per l’uomo “civile”) è molto difficile cambiare: per farlo occorre riprogrammare il talamo. Il talamo programmato secondo l’ego alterato, è come un guardiano che sta alla porta della nostra mente e decide quali sentimenti e pensieri far passare o meno. Esso lascia passare solo ciò che corrisponde alla propria immagine, quella che l’essere umano si è costruita nel corso di millenni, e che rispecchia la consapevolezza sociale; un modello fatto di regole, dogmi, leggi, che determina il comportamento degli esseri umani.
L’ipotalamo invece è la sede della memoria a lungo termine, e il custode delle registrazioni del passato, che vengono immagazzinate anche nei peptici/amminoacidi che compongono gli ormoni. Ogni memoria è quindi chimica e viene conservata nel cervello in forma chimica.
Il sistema limbico è una struttura al centro del nostro cervello, ed è collegato con tutte le più importanti strutture cerebrali. E’ in grado di comunicare direttamente con la corteccia cerebrale, ed è vicinissimo alla ghiandola pineale (sesto sigillo) che è responsabile di vari processi quali la procreazione, il risveglio. Inoltre si ipotizza che sia una struttura importante per la gestione della memoria, nonché la centrale di comando per le emozioni.
L’olfatto è l’unico dei cinque sensi anatomici che sfugge al controllo del talamo e quindi all’ego alterato. Le informazioni provenienti dall’olfatto arrivano direttamente al sistema limbico, e da qui direttamente alla corteccia cerebrale. L’olfatto, quindi, è l’unico senso fisico non condizionabile. Oggi si sa che l’olfatto e il sesso sono strettamente collegati, cioè l’olfatto è molto importante per la vita sessuale dell’uomo, dalla quale dipende la sopravvivenza della razza umana. Questa caratteristica dell’olfatto (di essere libero da ogni condizionamento) viene sfruttata dall’Aura Soma, per la guarigione tramite particolari prodotti (pomander e quintessenze) che contengono odori che possono influire direttamente sul nostro cervello.
Il cervello degli ominidi:
Un tempo il cervello degli ominidi aveva un aspetto assai differente. Non aveva ciò che si chiama amigdala. Aveva l’ippocampo ma non aveva il lobo frontale, come lo conosciamo ora, o la corteccia cerebrale. Prima di 200.000 anni fa il cervello era inoltre molto più piccolo. Tutto ciò che conteneva era il cervello medio e il cervello rettile (così chiamato perché lo si fa risalire all’età dei rettili). Esso fungeva da trasmettitore e ricevitore delle molteplici dimensioni superiori. L’area del cervello medio era come è oggi, mentre la ghiandola pineale era molto più grande. Il cervello medio è la sede di tutta l’attività medianica, ed è l’unica parte del cervello ad essere sensibile alle radiazioni infrarosse, proprie del livello successivo e superiore a quello materiale, ossia il reame in cui entriamo dopo la morte, chiamato reame medianico. Gli ominidi prima di 200.000 anni fa erano anche telepatici. Comunicavano proprio come fanno gli animali oggi, che sono creature molto telepatiche, il cui cervello è ultrasensibile alle radiazioni infrarosse. Così gli ominidi captavano e ricevevano il pensiero attraverso l’ampiezza delle bande, perché il loro cervello era un perfetto ricevitore. Essi captavano le comunicazioni con il cervello medio.
La ghiandola pineale, spesso chiamata l’anima dell’uomo, è responsabile della produzione di due neurotrasmettitori assai importanti per la consapevolezza umana. Uno dei due, chiamato serotonina, è un ormone che viene prodotto quando c’è luce. Potete pensare alla serotonina come ad una chiave. Nel momento in cui la luce diminuisce nella retina dell’occhio, questo fatto segnala alla ghiandola pineale di cessare la produzione di serotonina e di iniziare a produrre melatonina. La melatonina, che è il secondo neurotrasmettitore, viene creata per indurre il corpo a dormire.
La pinealina:
La ghiandola pineale, oltre a produrre questi neurotrasmettitori così importanti, produce anche un’altra cosa straordinaria: sintetizza una sorta di droga allucinogena chiamata pinealina. La ghiandola pineale è lo sciamano del cervello. Dopo mezzanotte, tra l’una e le tre circa del mattino, entriamo nel livello più profondo del nostro sonno dove accadono i sogni più lucidi. Il sogno lucido è possibile però solo se la ghiandola pineale ha abbastanza tempo per trasformare la melatonina in pinealina, che è appunto l’allucinogeno che l’inconscio usa per permettere al cervello di comunicare con le sfere più profonde. Le persone che stanno alzate a lungo di notte non arrivano a produrre pinealina e perciò vengono private di questa comunicazione. La pinealina apre la porta alla mente subconscia e permette di fare esperienze extracorporee. Permette inoltre di avere visioni profetiche sulla linea del tempo e di inoltrarsi in livelli superiori di consapevolezza. Poi quando la pinealina viene assorbita, voi tornate nel corpo.
La corteccia cerebrale l’abbiamo sempre utilizzata nella sua forma più elementare, automaticamente e geneticamente, solo per far funzionare il corpo, per sviluppare il linguaggio, per mantenere l’equilibrio e per la memoria. Quindi la maggior parte della corteccia cerebrale resta inutilizzata e sta aspettando che “qualcosa” accada. Sta aspettando che avvenga una comprensione. Ma come si arriva a questa comprensione? Il modo in cui il cervello viene utilizzato è questo: qualsiasi cosa ci sia nel lobo frontale diviene realtà. Questa è l’area su cui si focalizzano e si sintonizzano tutti coloro che si dedicano alla meditazione. Qualunque cosa il vostro cervello metta lì (nel lobo frontale) diventa legge, influenzando tutto il resto, mantenendo lo status quo o cambiandolo.
Ma come fa il cervello a fare questo? Il cervello è stato creato per “proiettare” immagini olografiche: questo è il pensiero. Ogni neurone del nostro cervello è collegato ad altri neuroni. Ad esempio, solo per formareil colore giallo come pensiero, servono più di 10.000 neuroni che “lavorino” contemporaneamente a questo scopo. Le immagini che sono nel lobo frontale sono perciò la premessa della realtà, creano la realtà. La rendono eterna o la cambiano. Il cervello, quindi, è un grande architetto. Il suo compito è quello di disegnare archetipi, di pensare coerentemente, di procurare al nostro Spirito la più grande quantità di immagini possibile, perché senza queste non possiamo creare la nostra realtà.
Fonte: http://spazioinwind.libero.it/risvegliodiadamo/la_dinamica_del_cervello.htm
Bellissima e istruttiva questa lettura della coscienza umana. Desidero saperne sempre più, grazie.