Sindrome da Kundalini
di Diego Pignatelli
Kundalini: schizofrenia o Trascendenza? La kundalini affascina molti occidentali per il suo lato esoterico. Tuttavia, non va sottovalutato il lato pseudo-patologico della “Sindrome da kundalini”.
Molti scienziati e psicologi sono all’opera per cercare di decifrare questo enorme mistero dell’anima serpentina. Tuttavia, l’equipe di Stanislav Grof è un passo avanti gli altri. Stanislav Grof (psichiatra, ricercatore nel campo degli stati non ordinari di coscienza e pioniere della Psicologia Transpersonale) ha individuato in questo “potere serpentino” una propria crisi di risveglio che egli definisce di “Spiritual Emergency”. (Grof and Grof, “Spiritual Emergency, When Personal Transformation becomes a Crisis” – New Consciousness Reader – Los Angeles J.P. Tarcher).
Questo processo di risveglio potrebbe richiedere mesi o addirittura anni, ed è accompagnato da sintomi di destabilizzazione del soggetto. La Kundalini Syndrome viene annoverata come vera e propria crisi transpersonale e gli studiosi ammettono che lo stato di kundalini può essere dovuto ad un prolungato ed intenso esercizio spirituale come lo yoga, o come risultato di esperienze passate o esperienze di pre-morte, cosiddette NDE (Near Death Experiences).
La kundalini, in ogni caso, funge da vero e proprio risveglio pseudo-patologico, che se mal interpretato o diagnosticato, potrebbe essere confuso con una patologia da psicosi, psicosi depressiva o borderline. I sintomi della Kundalini sono di ordine fisio-patologico o psicotico e non si scarta l’ipotesi di vere somiglianze con la schizofrenia. Tuttavia, cercare di sopprimere il sorgere di questa crisi, potrebbe essere rischioso e portare il paziente addirittura alla morte (Grof and Grof “The Stormy search for the Self”, New York Perigee Books).
Ci vorranno ancora ricerche a riguardo, come sosteneva C. G. Jung, uno dei primi pionieri a scorgere nella kundalini una sindrome auto-guaritiva, in correlazione al processo da lui definito di individuazione. Le ricerche sui mandala, sui loro significati psicologici, indussero Jung ad interpretare la stessa kundalini come fase o potere creativo di reintegrazione e di trasfigurazione.
Trasfigurazione che nei miti indù, è enfatizzata dal risveglio dinamico di Shiva, il dio della danza cosmica, lo sposo che nell’unione alla sposa, la dea Shakti, propizia la kundalini. Questo stato di risveglio avviene per fasi e per gradi, attraverso i chakra (centri di energia presenti nel corpo), i punti di risveglio situati lungo il corpo e la spina dorsale, lì dove soggiace il potere della serpentina.
Quest’energia è latente in ogni individuo, ma può essere risvegliata in qualsiasi momento, specialmente se stimolata da ciò che Jung definì “immagini estetiche figurative”, disegno dei mandala e quant’altro, con cui si può accedere ad una fase superiore trascendente.
Più che una psicosi, la kundalini è un risveglio alla trascendenza di matrice mistico-psico-spirituale, e la psicologia transpersonale, al contrario della psichiatria ortodossa, non ne prende le distanze. I sintomi da kundalini sono di ordine fisio-patologico: tremore, pizzicore, battito alterato, movimenti spontanei del corpo involontari, spasmi, crampi, depersonalizzazione, depressione, ed alterazione dell’apparato respiratorio.
Chi è affetto da kundalini potrebbe sentirsi soffocare, oppure riuscire a stento a respirare. In un quadro clinico, la kundalini è una patologia da trattare con farmaci soppressivi ed antidepressivi. Invece, come rilevano i ricercatori del transpersonale, la kundalini andrebbe intesa come fase di risveglio da emergenza spirituale e se non ostruita e bloccata, può portare ad un processo di guarigione veloce. (Grof and Grof 1989).
In conclusione, la sindrome da kundalini diagnosticata di recente anche dall’American Psychiatric Association come “Problema Religioso e Spirituale” (Turner, Lukoff, Barnhouse and Lu) è ancora un vero e proprio enigma pseudo-patologico, che la moderna psichiatria non si riserva di risolvere o meglio stenta a risolvere, poiché gli mancano i supporti basilari e teoretici che provengono dalla millenaria scienza esoterica, come il Vedanta di matrice indù o la scienza vedica, che integrata da un supporto olistico, è in grado di stabilizzare i disturbi pranici legati alla respirazione, canalizzando l’energia dei chakra al sorgere del risveglio serpentino.
Articolo di Diego Pignatelli
Bibliografia:
Scotton Bruce and Battista (editors)(1996) The phenomenology and treatment of kundalini, in Chinen, Textbook of Transpersonal Psychiatry and Psychology (pp. 261-270 New York NY US: Basic Books Inc.PsycInfo Abstract.
– Lukoff David; Lu, Francis G. and Turner P. (1998) From Spiritual Emergency to Spiritual Problem: the Transpersonal roots of the New D-S-M-IV Category.Journal of Humanistic Psychology, 38 (2), 21-50, 1998.
– Stanislav Grof and Grof (eds) Spiritual Emergency: When Personal Transformation becomes a Crisis (New Consciousness Reader) Los Angeles: J.P Tarcher.
– Stanislav Grof and Christina Grof, The Stormy Search of The Self, New York Perigee Books, ISBN 0-87477-649-X.
– Sannella Lee, Kundalini, psychosis or transcendence. San Francisco 1975, Dakin.
– Greyson Bruce (2000) Some Neuropsychological correlates of the phisyo-kundalini syndrome.Journal of Transpersonal Psychology, 32, 123-134, PsycInfo Abstract.
– Greyson Bruce, The Physio-kundalini syndrome and mental illness, Journal of Transpersonal Psychology, 25, 43, 58 Psyc Info Abstract Accession Number.
– Hansen G./ Schizophrenia or Spiritual Crisis? “On Raising the Kundalini” and its diagnostic classification (Weekly Journal of Danish Medical Association) 1995.
– Bentov, I., Micromotion of the Body as a Factor in Development of the Nervous System, in White J., edt (1990)
– Kundalini Evolution and Enlightenment, New York, Paragon House.
Fonte: http://www.riflessioni.it/enciclopedia/kundalini-sindrome.htm
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Beatrice & Mauro