Secondo una nuova ricerca guidata da ricercatori della NYU Grossman School of Medicine e altri, circa il 20% delle persone che sopravvivono alla rianimazione cardiopolmonare (RCP) dopo un arresto cardiaco, descrivono lucidamente esperienze di pre morte avvenute mentre erano apparentemente incoscienti e sull’orlo della morte.
Nello studio sono stati inclusi 567 uomini e donne, il cui cuore ha smesso di battere durante il ricovero in ospedale e che hanno ricevuto la RCP tra maggio 2017 e marzo 2020 negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Meno del 10% si è ripreso a sufficienza per essere dimesso dall’ospedale nonostante il trattamento immediato.
I sopravvissuti hanno riferito di ricordare lucidamente esperienze uniche, inclusa la percezione della separazione dal corpo e l’osservazione dall’esterno degli eventi senza provare dolore o angoscia. Hanno anche riportato di avere effettuato una valutazione significativa della propria vita, comprese le loro azioni, intenzioni e pensieri verso gli altri. I ricercatori hanno scoperto che queste esperienze di pre morte sono diverse da allucinazioni, sogni, illusioni o coscienza indotta dalla RCP…
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Partiamo dalla premessa che probabilmente l’Altro Mondo è un piano esistenziale che vibra ad una frequenza molto superiore rispetto alla nostra realtà fisica. Dove si trova quindi quel luogo che alcuni chiamano Paradiso? Nei Cieli? Ma nei cieli dove? In quale luogo, in quale punto dell’universo? O in quale galassia o pianeta?
Queste sono alcune delle domande che ci facciamo spesso, soprattutto quando qualche nostro caro se ne va e ci lascia in uno sconforto indescrivibile. Sicuramente non è il cielo fisico che conosciamo noi. L’Aldilà è, probabilmente, un’altra dimensione che comprende altri livelli di esistenza e possiamo anche dire che esso è un “al di qua”, ma noi non ce ne rendiamo conto e non lo percepiamo. I nostri cari, in sostanza, non sono in un altro posto, ma probabilmente sono qui, in mezzo a noi, intorno alla dimensione fisica, in una dimensione compenetrata da e compenetrante quella fisica.
So che per noi è difficile immaginare tutto ciò, ma credo sia proprio così. Dovremmo considerare sempre più, la nostra realtà come parallela ad altre realtà che si basano su concetti fisici molto diversi dal nostro. Una fisica al di là del nostro tempo e del nostro spazio. La fisica quantistica, in questo senso, ci ha già dato una mano per capire, in parte, questa meravigliosa esistenza che ci si prospetta quando attraverseremo la soglia…
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Prof. Vittorio Marchi
La morte è il più clamoroso equivoco della storia umana. Inconsciamente non possiamo sopportare di morire, in quanto sappiamo che non è possibile farlo.
Dai più eminenti uomini di scienza dell’ultimo secolo, scopriamo che l’Universo è tutto Pensiero e che la Realtà esiste solo in ciò che pensiamo. L’energia, è quella manifestazione che fa accadere le cose e gli eventi. Essendo di carattere vibrazionale, essa si manifesta in una incommensurabile vastità di forme e di aspetti. Dietro tutte queste apparenze si cela una realtà legata ad un campo di frequenze comprese in bande, ciascuna delle quali ha uno sbocco nel panorama delle cose materiali che noi vediamo.
Sofisticate tecnologie dimostrano che l’uomo non muore, quando sembra separarsi dalla sua carica energetica che lo vivifica, perché ciò che si stacca dal soma, migra e fluisce verso altre locazioni. Il nostro apparato sensoriale è limitato e quindi inadeguato a permetterci di percepire la realtà al suo livello più profondo. Occorre comprendere che l’anima che sta per trapassare non è il corpo, bensì la vita stessa e che la sua natura non è materica ma spirituale e che al contrario del suo corpo psico-fisico non conosce mutamento, né decadimento…
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di Diego Pignatelli
Kundalini: schizofrenia o Trascendenza? La kundalini affascina molti occidentali per il suo lato esoterico. Tuttavia, non va sottovalutato il lato pseudo-patologico della “Sindrome da kundalini”.
Molti scienziati e psicologi sono all’opera per cercare di decifrare questo enorme mistero dell’anima serpentina. Tuttavia, l’equipe di Stanislav Grof è un passo avanti gli altri. Stanislav Grof (psichiatra, ricercatore nel campo degli stati non ordinari di coscienza e pioniere della Psicologia Transpersonale) ha individuato in questo “potere serpentino” una propria crisi di risveglio che egli definisce di “Spiritual Emergency”.
Molti scienziati e psicologi sono all’opera per cercare di decifrare questo enorme mistero dell’anima serpentina. Tuttavia, l’equipe di Stanislav Grof è un passo avanti gli altri. Stanislav Grof (psichiatra, ricercatore nel campo degli stati non ordinari di coscienza e pioniere della Psicologia Transpersonale) ha individuato in questo “potere serpentino” una propria crisi di risveglio che egli definisce di “Spiritual Emergency”. (Grof and Grof, “Spiritual Emergency, When Personal Transformation becomes a Crisis” – New Consciousness Reader – Los Angeles J.P. Tarcher).
Questo processo di risveglio potrebbe richiedere mesi o addirittura anni, ed è accompagnato da sintomi di destabilizzazione del soggetto. La Kundalini Syndrome viene annoverata come vera e propria crisi transpersonale e gli studiosi ammettono che lo stato di kundalini può essere dovuto ad un prolungato ed intenso esercizio spirituale come lo yoga, o come risultato di esperienze passate o esperienze di pre-morte, cosiddette NDE (Near Death Experiences)…
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I nostri organismi sono composti da elementi appartenenti alla Terra. Sono generati letteralmente da essa. Ma da dove scaturisce invece la nostra coscienza?
Sappiamo con certezza che qualsiasi cosa esista, scaturisce da qualcos’altro di esistente. Gli esseri viventi sono generati infatti da altri esseri della stessa specie. Sicché, per analogia, anche la coscienza non può che scaturire dalla coscienza. È possibile che la coscienza si sviluppi durante il processo della riproduzione umana? Che sia portata dallo sperma all’ovulo o che magari sia già residente all’interno degli ovuli? Non ha molto senso. Né vi sono molte ragioni per crederlo.
La coscienza non è qualcosa di fisico. Non ha una struttura fisica. Non esistono elementi fisici deputati alla sua creazione…
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Una rara e sublime esperienza cosmica di Pre-morte vissuta da Mark Horton, genio dell’informatica, deceduto il 7 Settembre 1996.
Quarant’anni sono trascorsi, da quando il Dott. Raymond Moody raccolse, per la prima volta, la testimonianza di un essere umano dichiarato clinicamente morto e poi ritornato in vita. E sono ormai milioni le persone in tutto il mondo, che ci hanno raccontato le medesime incredibili storie ed esperienze: ad esempio, la sensazione di staccarsi dal corpo, di lasciare l’ospedale dove erano state ricoverate, per poi attraversare un tunnel, al termine del quale si trova una luce straordinaria. Queste esperienze hanno radicalmente cambiato la vita di queste persone, tanto che esse non hanno più paura della morte.
Le “NDE” (esperienze di pre-morte) a lungo sono state considerate solo farneticazioni di individui psichicamente disturbati. Da una decina d’anni a questa parte, tuttavia, i numerosi studi condotti ovunque sulla Terra, sembrano aver tralasciato l’ipotesi allucinatoria, per orientarsi verso la teoria di una possibile delocalizzazione della nostra coscienza. D’altronde anche alcuni cardiologi, neurologi, anestesisti-rianimatori, medici e psicologi hanno vissuto esperienze simili in prima persona, riportandone i fatti in modo chiaro e attendibile.
Mark Horton era un genio dell’informatica, deceduto il 7 Settembre 1996 in seguito ad una lunga affezione tumorale, dopo aver partecipato attivamente alla progettazione e allo sviluppo del sistema Linux. La sua avventura pre-morte è così straordinaria da non potersi nemmeno inquadrare nello schema classico delineato dalle ricerche di Raymond Moody…
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di Nicole Dron, traduzione italiana di Sebirblu
La continuazione dell’esistenza dopo la morte fisica è un argomento molto discusso e controverso. Tuttavia, la maggioranza delle persone crede nella sopravvivenza dell’anima e che oltre il corpo fisico e la vita materiale, possa esserci altro.
Ovviamente la scienza ufficiale e alcune religioni, tendono a escludere questa possibilità, volendo far credere (per convenienza o ignoranza) che il corpo fisico sia solo una macchina biologica e nulla di più. L’esperienza vissuta dalla francese Nicol Dron, (una delle tante testimonianze al riguardo) dimostra invece esattamente il contrario, ossia che l’Anima umana o lo Spirito, sopravvive alla morte del corpo fisico, confermando di fatto una meravigliosa e semplice verità, e aprendo nuovi incredibili orizzonti di consapevolezza nell’essere umano.
Nicole Dron è stata una delle prime persone a raccontare la sua esperienza di pre morte. Nel 1978, superando i propri timori e affrontando lo scherno e la derisione iniziale della gente, decise di raccontare pubblicamente la propria storia alla televisione e alla radio e di tenere delle conferenze…
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L’Associazione britannica per l’Avanzamento della Scienza, afferma che vi sono convincenti evidenze che una porzione significativa della popolazione possieda poteri psichici.
L’idea che la gente possegga poteri paranormali, quali la premonizione, la telepatia, e la capacità di viaggiare fuori dal corpo con la coscienza, è sostenuta da una nuova ricerca dell’Istituto di Psichiatria dell’Università Londinese, che suggerisce che la mente o coscienza umana può esistere fuori dal corpo, come una specie di campo magnetico impercettibile. La ricerca è stata condotta dal Dr Peter Fenwick, neuro-psichiatra, che ha esaminato alcuni pazienti cardiopatici, i quali dopo che i loro cuori avevano cessato di battere, hanno sperimentato una NDE (Near Death Experience)…
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Il fenomeno della morte è stato investigato ed analizzato da diversi punti di vista e in diversi ambiti:
– dalle diverse religioni, che hanno fornito ognuna la propria visione particolare, ma che sono tutte sostanzialmente simili tra loro;
– tramite la pratica dell’ipnosi;
– per mezzo di ricerche realizzate da medici, che hanno avuto modo di osservare pazienti che si sono trovati tra la vita e la morte, i quali hanno riportato resoconti incredibili delle loro esperienze;
– dalla chiaroveggenza;
– grazie alle informazioni fornite da persone in grado di realizzare lo sdoppiamento astrale o…
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È naturale chiedersi che cosa accada dopo la morte. Abbiamo studiato a questo proposito, molti casi di bambini molto piccoli, che ovviamente non potevano aver letto articoli o ascoltato racconti sulle esperienze di pre-morte. Tra questi ci fu il caso di un bimbo di due anni, il quale ci raccontò a modo suo quello che aveva vissuto e che definiva “il momento della morte”.
Il piccolo ebbe una violenta reazione ad un farmaco e fu dichiarato morto. Dopo quella che parve un’eternità, mentre il medico e la madre si disperavano, il piccino improvvisamente aprì di nuovo gli occhi e disse: “Mammina, ero morto. Ero in un luogo bellissimo e non volevo ritornare…
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Nel corso degli ultimi anni, molti ricercatori in tutto il mondo, tra i quali medici, psicologi e studiosi di parapsicologia, hanno raccolto e catalogato casi di pre-morte. Sono stati così riuniti più di 25.000 casi.
Noi definiamo questo fenomeno, “esperienza di pre-morte”, poiché tutti questi pazienti hanno potuto tornare indietro dopo essere stati dichiarati clinicamente morti, e dopo essere guariti, hanno potuto raccontare ciò che essi sperimentarono. La cosa migliore, quindi, è riassumere ciò che tutte queste persone hanno vissuto, nel momento in cui il loro corpo ha cessato, temporaneamente, di funzionare…
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La vita, questo periodo di tempo che tutti noi trascorriamo nel nostro corpo fisico, è solo un tratto brevissimo della nostra Esistenza globale. È un periodo importante, perchè ognuno di noi ha uno scopo nella vita, e se viviamo bene non dobbiamo preoccuparci della morte.
Vivere bene significa soprattutto imparare ad amare. Anche la conoscenza è utile, ma la sola conoscenza non è in grado di aiutare nessuno. Senza usare la testa, il cuore e l’anima in piena sinergia non si può aiutare nessuno. Questo mi hanno insegnato i così detti pazienti inguaribili, i moribondi, gli schizofrenici o i ritardati. Nel mio lavoro con queste persone, ho capito che ognuno di loro ha uno scopo: non solo può imparare ed essere aiutato, ma può in effetti divenire anche…
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Dopo la morte, quando ci si rende conto di essere di nuovo integri nella propria consapevolezza, si incontrano i propri cari e si passa ad una forma di vita diversa.
Si lasciano allora indietro le forme fisiche terrene, perchè non se ne ha più bisogno. Ma prima si sperimenta un altro fenomeno, che può presentarsi con diverse caratteristiche, come ad esempio volare attraverso un tunnel, oltrepassare un cancello, attraversare un ponte, ecc. Dopo di che si è avvolti dalla Luce. Questa Luce è più candida del bianco. E’ estremamente luminosa e man mano che ci si avvicina ad essa, si è circondati dall’amore più grande, più indescrivibile e incondizionato che si possa immaginare.
Se si ha soltanto un’esperienza di pre morte, si può vedere questa Luce solo per un attimo. Dopo…
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Dopo aver passato molti anni al letto di morte di bambini e anziani e aver ascoltato ciò che essi mi confidavano, mi sono resa conto, che i malati all’ultimo stadio sono in grado di capire con precisione quando la morte si avvicina.
All’improvviso mi dicevano addio, quando non avevo idea che la loro morte fosse imminente. Se non ignoravo questo fatto, allora essi mi comunicavano tutto ciò che volevano farmi sapere e io mi sentivo in pace con me stessa, per aver dato loro ascolto e conforto.
Abbiamo studiato ventimila casi in tutto il mondo, di persone che erano state dichiarate clinicamente morte e che sono poi ritornate alla vita. Alcune si risvegliarono naturalmente, altre in seguito a rianimazione…
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Attraverso l’appassionato lavoro pionieristico della dottoressa Elisabeth Kubler-Ross, siamo giunti ad una nuova, più ampia e profonda comprensione della morte, il grande appuntamento che ci attende tutti e del quale la nostra società moderna, razionalista e materialista, ha fatto, nella sua incapacità di spiegarla, un tabù insuperabile.
Elisabeth Kubler-Ross, grazie al suo lavoro instancabile e paziente al capezzale dei morenti, ha infranto questo tabù. La sua esperienza personale e le consapevolezze che ne sono derivate, sono il risultato di migliaia di ore trascorse ascoltando ciò che queste persone le hanno confidato, nei giorni e nelle ore precedenti la loro morte.
Fin dagli inizi della sua carriera come medico-psichiatra, la dottoressa Kubler-Ross si rese conto che…
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