Disconnessione dal Divino, Paura e Ritorno all’antica Condizione di Superconsapevolezza
di Massimiliano Steffen
Per risolvere i problemi della società di oggi che occupano spazi nell’individuo, dobbiamo necessariamente andare indietro nel tempo fino alla Creazione della Terza dimensione di coscienza.
Avvenne eoni fa, dove l’idea umana ancora non esisteva tra i confini di un increspatura dimensionale. Esseri cosmici simili a deità universali scesero di frequenza per ingegnarsi, attraverso l’intelligenza quantica nella densità dell’Atomo.
La loro coscienza era universalmente connessa al tutto, ma la legge della materia implicava una separazione tra il mondo di Dio e i mondi materiali. Cominciò così la disconnessione dal divino, ed iniziò anche la creazione terrena nelle sue regole e leggi di manifestazione.
Gli Dei o Semidei nelle ere si trasformarono in esseri umani sempre meno connessi al mondo spirituale e sempre più imprigionati alla forma umana delle varie razze che precedettero quest’ultima.
Poi si conobbe la Paura che entrò sempre di più negli anfratti della coscienza, e tutto ciò che era connesso alla paura divenne sempre più forte nei confronti dell’essere umano fino a dominarlo del tutto.
Ecco, oggi tutto ciò che fa paura è legato ad un credo ormai radicato in profondità nella coscienza umana, che renderà l’uomo sempre più debole e vittima delle situazioni.
Per vincere su questa illusione chiamata paura, dobbiamo invertire il processo e guarire le nostre anime dalla malattia della paura, cosicché piano piano si ritorni all’antica e primordiale condizione di superconsapevolezza che abbiamo smarrito lungo il cammino involutivo…
Ciò conduce alla piena conoscenza dell’origine di se stessi, nella forza attiva verso la materia e la Luce che la governa… Lì c’è la chiave del Tutto che da senso concreto al termine: Evoluzione della Coscienza.
Articolo di Massimiliano Steffen
Fonte: https://www.facebook.com/massimiliano.steffen
Commenti
Disconnessione dal Divino, Paura e Ritorno all’antica Condizione di Superconsapevolezza — Nessun commento