Affidarsi a Dio
di Awell, fratello Siriano (tramite Nicolò Di Lella)
Quanto spesso sentiamo dire l’espressione affidarsi a Dio: dal prete o in famiglia, per disperazione o per virtù interiore… prima o poi tutti si arriva a incontrare questo aspetto tanto discusso.
Gli esseri umani provocano a sé stessi enormi danni psicologici, di cui non ne sono consci, e nella loro miseria cercano un Dio che loro stessi hanno creato, falso. Perseguono schemi o credo molto distorti dallo stato reale delle cose, di conseguenza i livelli di stress e di dolore sono ora ai massimi livelli, già ben oltre il sopportabile.
L’umanità è una società malata, molto malata, tanto da non rendersi neanche conto di ciò, e perpetua schemi di vita contro la vita stessa, artefatti. La nascita di un bambino è un processo tanto sacro quanto delicato e soprattutto nelle prime fasi di vita meriterebbe tutto l’Amore e l’attenzione di cui l’universo dispone. Dopo poco tempo dalla nascita di solito il papà si reca all’anagrafe per certificare la nascita del piccolo, con il nome che loro stessi fieramente hanno deciso per lui. Non si chiedono perché mai una vita debba essere ufficializzata su un documento.
Immaginate che la Margherita cresciuta nel vostro giardino oggi dispieghi il suo fiore, e voi di corsa all’anagrafe per registrare il nome che avete scelto per lei!!. È assurdo! Ma poi perché dare un nome? Per necessità di identificare quell’individuo, voi direte. Un individuo non lo identifichi dandogli un nome, con questo te ne appropri senza permesso. Un individuo in una società sana non necessita di essere identificato attraverso qualcosa che gli altri gli hanno appioppato, senza chiedere il suo permesso, per altro…
Un individuo è per natura quello che È, e le sue particolarità inevitabilmente lo evidenzieranno, è naturale. Attenzione, non lo distingueranno, in questo c’è ancora separazione (è quello che fa un nome proprio), ma lo evidenzieranno in base a ciò che manifesta al mondo. Tante volte un soprannome creatosi per una qualità, è ciò che più si avvicina all’armonia e quindi alla natura manifestata da quell’essere. Certo, mi riferisco ad un soprannome rispettoso.
Ognuno di noi è Amore, è un essere spirituale, libero, infinito, eterno e divino. Se alla nascita dai un nome a qualcuno, lo stai incasellando, stai delimitando qualcosa che è indelimitabile, stai prendendo l’Infinito e lo stai costringendo contro la sua volontà ad essere finito. In altre parole stai prendendo l’Amore e lo stai uccidendo attraverso una condizione.
Immaginate che ridere la conversazione tra un poliziotto e un essere libero. “P: Documenti prego” “- Sì certo, lei mi dà i suoi?” “P: Io non le devo niente! e ho la divisa e il tesserino non le basta? È evidente chi sono…” “- Ma per me lei può averli comprati su amazon!” “P: Non mi faccia perdere tempo, chi si crede di essere? Lei si chiama Paolo Bianchi vedo qui, giusto?” “- Io non credo di essere nient’altro da ciò ciò che sono. Quello è il nome che i miei genitori mi hanno dato, ma io non sono quello, io sono quello che Sono, e manifesto il mio essere attraverso la poesia, può chiamarmi se vuole ‘Luce nella poesia’, grazie.” “P: Ragazzo, crede di essere un elfo del Signore degli Anelli?”.
E qui torniamo al punto. Capite quanto questa società è malata? Nello spazio le civiltà più evolute quando vedono una popolazione di un mondo usare una valuta o un mezzo di scambio, sanno che quella civiltà non usa l’intelligenza Divina che è intrinseca in tutti gli esseri. I nostri fratelli maggiori della Federazione Galattica di Luce non hanno nomi comuni fatti diventare propri, sono identificati per la funzione che fanno, un po’ come nell’esempio della conversazione che ho citato sopra.
È comprensibilissimo che una società come quella in cui ci troviamo ora, abbia qualche problema con Dio. In queste dinamiche per la consapevolezza non c’è il tempo… è nato e devi andare in Comune, è morto e devi andare in Comune, poi dalle pompe funebri, poi dal notaio, poi devi volturare le bollette, poi devi fare la richiesta per la reversibilità della pensione, oppure metterci mesi per fare una successione ecc…
Così facendo non hai tempo per interiorizzare! Oggi ti senti un po’ scosso ma non puoi ascoltarti perché devi andare a lavorare, ma fai un lavoro con il pubblico, devi parlare tutto il giorno e non hai tempo di ascoltarti. Arrivi a casa la sera che sei distrutto e non hai un briciolo di energia per guardarti dentro.
Vuoi fare sport così ti iscrivi in una squadra per giocare e ti dicono: “Ha la licenza?”e tu “Non sapevo ci volesse una licenza per giocare”, e loro “Ci vuole eccome, qui è una cosa seria!”e tu “Ma se è una cosa seria non è più un gioco!”. Tutto il contrario di tutto… quando cresce con separazione fin da piccolo, un individuo lo stai educando alla competizione.
In natura esiste solo collaborazione, la competizione è assente. Certo lo so, lo senti nei documentari in TV che la natura è spietata e la lotta per la sopravvivenza è competizione pura. È ovvio, se il documentario lo fa un individuo che non ha conosciuto sé stesso, è normale che dica così. Però tu lo prendi per vero, così il giorno dopo al lavoro cerchi di comportarti come il leone tra le gazzelle, anche se non hai ben chiaro che per il tuo capo sei una gazzella. Arrivi ad una tale disperazione che non ce la fai più.
La cosa più comica e che gli umani si rapportano con Dio come se fossero in competizione con lui: “Se ci sei fammi avere l’aumento come l’ha avuto la mia collega, così sarò più felice e potrò permettermi di fare un bambino!” è una sfida ad altissimi livelli…“Se non mi dai i soldi necessari sai cosa ti dico? Io un figlio non lo faccio più così l’umanità si estinguerà!”.
Ma tutti, prima o poi, arrivano a doversi guardare dentro. Nella maggior parte dei casi ancora oggi avviene attraverso il dolore; è l’ultima spiaggia che ti sei dato per arrivare a osservare te stesso, ma lo potresti fare anche attraverso la gioia o meglio ancora attraverso la trascendenza dell’Amore stesso. Ma va bene così! L’importante è arrivare a comprendere.
Poi arrivi al bivio, continuare come prima oppure abbandonarsi completamente in Dio. Ti rendi conto che l’evoluzione va in avanti, tu non sei più lo stesso di prima e altro non puoi fare che abbandonarti. Arrenderti completamente. È finita la sfida, è finito l’orgoglio, la competizione, la paura, l’ego. Ora sei tu, vuoto, e questo vuoto ha ricreato lo spazio originale che ospita il Tutto.
Dio non è più un concetto, una speranza, un miraggio o un qualcosa di astratto. Ora hai conosciuto Dio, lo hai riconosciuto e ti sei riconosciuto in lui. Non c’è più separazione. Ora sei vivo, veramente. Il concetto di credere in Dio è scomparso e con lui la religione. Il concetto di affidarsi a Dio è scomparso e con esso sono scomparse la new age e i poteri esterni a te. Ora sai. È diverso. Sai perché lo vivi… sai perché semplicemente sei. Sei e vivi in Dio. Ora sei pronto ad amare.
Sta avvenendo un qualcosa di esponenziale su questo pianeta e di grandioso, qualcosa mai visto prima su scala così grande. Un’intera umanità è arrivata ad aver sorpassato ogni limite di follia, ogni limite di lontananza da Dio e da Madre Terra. Il dolore per cattiveria e per stupidità ha raggiunto la massima espressione. L’umanità ora è con un piede sul ciglio del burrone ed uno già nel vuoto. Qualcuno ostinato e preso dai deliri di onnipotenza già è caduto, altri ne cadranno.
Ma ecco la magia, qualcosa che travalica ogni forma di pensiero, ogni abitudine, ogni economia, ogni forma di gregge e ogni forma di pastore; qualcosa che sta già avvenendo e sta già manifestando la sua potenza, creando cambiamenti e virtù di cui l’umanità ha bisogno per tornare con entrambe i piedi sul ciglio del burrone, girarsi e ricostruire un’oasi di pace.
Ciò che sta accadendo è che le persone stanno tornando in sè stesse, si fanno domande nuove e trovano il coraggio di cambiare dentro. Non hanno più voglia di rivoluzioni, hanno compreso che non servono. Stanno nascendo società nelle società, nuova vita fuori dagli schemi, gente nuova pronta a vivere.
Inizia la disobbedienza pacifica senza violenza, la disobbedienza sana e intelligente che solo i bambini conoscevano fino ad ora, ma che oggi anche gli adulti stanno tornando a vivere. Chi per le tasse, chi per i soldi, chi per miseria, chi per errori, chi per donare, chi per restrizione, chi per vocazione, ognuno sta dicendo basta, cambio strada!
Si sta verificando qualcosa di così potente che ha del credibile e non è astratto. Si sta verificando che le persone stanno abbandonando la personalità e hanno voglia di collaborare, non hanno più il bisogno di competere; diventando un Noi non più un Io. Si sta verificando che sempre più abitanti della Terra hanno compreso le leggi Divine. Si sta verificando una cosa sola, sta tornando l’Amore.
Di certo questa cosa non piacerà a tutti, qualcuno tenterà di sovvertire questo processo così potente pensando che anche poche formiche, se ricoprono cariche importanti nel formicaio, possano attraverso l’instillazione della paura spegnere questo Amore, che non ha condizioni. Si sbagliano. L’Amore è come l’onda di piena dopo che la diga è crollata… spazza via ogni cosa e inevitabilmente anche il formicaio ne verrà inondato. Le poche formiche sopravvissute riuscendo a cavalcare l’onda con la furbizia e l’inganno, chiederanno aiuto perché sono rimaste poche e sole, e chi ama le accoglierà a braccia aperte.
Sei una parte di Dio e tutti insieme nel creato formiamo Dio. Porgi la mano anche tu senza aspettarti nulla dagli altri, non guardare mai ciò che accade fuori e non credere alla narrazione di nessuno.
Awell, fratello Siriano, una volta mi disse: “qualsiasi cosa accada non smettere mai di donare” – Nicolò Di Lella
Fonte: https://t.me/nicolodilellamissionediluce
Commenti
Affidarsi a Dio — Nessun commento