La Nuova Coscienza: l’Età dell’Acquario
di Mariabianca Carelli
Nuove energie e nuovi sviluppi si manifestano all’alba dell’Età dell’Acquario, caratterizzata dall’emergere di energie più raffinate e da più elevati impulsi dell’anima.
Sempre più individui “in via di risveglio” abbandonano il devozionalismo, il “misticismo sentimentale”, l’autoritarismo e l’“ipse dixit”, tipici dell’Era dei Pesci. Sempre più si considera l’interdipendenza di ogni cosa e si amplia la percezione che non c’è alcuna separazione, che “siamo un’unità”; se cerchiamo un nucleo separato del nostro essere scopriremo, che, come afferma la poetessa americana Geltrude Stein, “non c’è alcun là, in quel luogo”.
L’umanità sta sviluppando un tipo di intelligenza indagatrice, che rifiutando dogmi e fedi precostituite, aspira a coniugare il “sentire” col “comprendere” in una sintesi superiore; diventando più “mentale”, chiede conferme alle affermazioni che riguardano “la spiritualità”, nel rispetto della ragione e della logica. Molti oggi lavorano per coordinare i tre aspetti inferiori della personalità con il Sé superiore attraverso tecniche di invocazione e di preghiera, di concentrazione e di meditazione, di disciplina e di servizio all’umanità.
Mentre in passato molti erano i mistici, che seguivano la via della devozione e si esprimevano principalmente attraverso l’amore e la fede, l’umanità più mentale dei nostri tempi richiede di comprendere in modo intelligente e di far coincidere la Visione con le conoscenze della scienza; i nuovi ricercatori sono per lo più occultisti coscienti e razionali, che non si esprimono solo sul piano emotivo personale, ma che intendono comunicare le loro acquisizioni e le loro esperienze in modo chiaro e ordinato.
Pertanto i ricercatori della Nuova Era:
- non intendendo più “fare salti nel buio”, considereranno l’intelletto un alleato sul Sentiero;
- rifiutando imposizioni dogmatiche umilianti per la Ragione, si avvicineranno al divino con mente aperta;
- non affidandosi più alla cieca devozione emozionale e ad aggregazioni acritiche, cercheranno nella scienza la conferma alle affermazioni della “religione”.
La scienza sta gradualmente confermando le intuizioni della Saggezza antica; in particolare, quelle riguardanti l’unità del reale e la sua immaterialità, al di là dell’apparente concretezza tangibile. L’Universo appare ai nuovi fisici sempre più “virtuale”, simile a un “grande Pensiero”; scienziati ed esoteristi provano che la materia è energia e luce, e che la separazione e il tempo, sono illusioni.(1)
Con il progredire della coscienza umana, l’intervento della scienza potrà gradualmente dissolvere il velo sui grandi misteri (la vita, la morte, il dolore…); la “Fede” sarà una certezza che avrà le sue basi nella Conoscenza; ogni verità spirituale dovrà essere confermata dalla scienza per essere accettata dalle più esigenti e avanzate intelligenze dei nuovi tempi.
L’aspirante-ricercatore dell’Età acquariana sa che dovrà trasformare alchemicamente se stesso, attraverso un processo di perfezionamento, per poter accedere a stadi più elevati di coscienza e contemplare l’ “unità” di cui parlano scienza e spiritualità. Ciò non tanto al fine di progredire egli stesso, ma nella consapevolezza che lo sviluppo di ognuno si ripercuote nel cosmo poiché “tutto è in rete“; di questa verità lo stesso web (rete) è il rispecchiamento sul piano fisico e l’esemplificazione visibile.
All’anima che ha intravisto la Meta, ogni aspirazione umana, sia pur giusta e “naturale”, appare poco interessante; essa è pronta al Lavoro per lo sviluppo del piccolo gruppo cui appartiene e del più grande gruppo dell’umanità:
” …potremo istillare lo spirito negli affari, nel commercio, nell’economia. Creeremo una politica al servizio di tutti. Le nostre religioni non provocheranno divisioni; al contrario saranno fonte di guarigioni e di risoluzioni di conflitti. I Movimenti per la sostenibilità ambientale e giustizia sociale saranno degli stimolatori e non solo contestatori e, personalmente, gli esseri umani saranno a proprio agio con se stessi e con il mondo intorno a loro. Il matrimonio fra materia e spirito, politica e spirito, religione e spirito, attività e spirito è la più grande unione richiesta ai nostri tempi.” (Satish Kumar, La necessità di una spiritualità pratica, rip. in Terra, Anima e Società, vol. I)
Le scuole spirituali ed esoteriche invitano ad un percorso, individuale e di gruppo, di perfezionamento e “sublimazione”, cioè di costante “trasferimento” delle energie inferiori a livelli superiori; riti, sacramenti e cerimonie alludono a questo procedimento. Si afferma anche che l’aspirante, se vuole davvero progredire, deve essere così preso dall’Ideale da “diventare il Sentiero stesso“.
Ritroviamo la stessa enfasi sullo sforzo individuale e di gruppo negli scritti di Maestri e Iniziati; il Maestro Tibetano, attraverso gli scritti di Alice A. Bailey, si riferisce spesso al necessario im-pegno (etimologicamente: “dare se stessi in pegno“) dei gruppi della Nuova Era rispetto al passato, quando tale compito spettava all’esiguo numero delle anime più avanzate: “Lo sforzo del passato è consistito nell’elevare la coscienza dell’umanità, mediante gli sforzi pionieristici dei suoi figli più avanzati. Lo sforzo del futuro sarà di far scendere in manifestazione la coscienza dell’anima mediante gli sforzi pionieristici di certi gruppi. Deve… essere uno sforzo di gruppo, poiché l’anima è cosciente del gruppo e non dell’individuo (di cui è cosciente la personalità); le nuove verità dell’era acquariana potranno essere afferrate solamente quale risultato dello sforzo di gruppo.“ (Alice A. Bailey, Esteriorizzazione della Gerarchia)
È stato certamente necessario il lavoro individuale dell’era dei Pesci, appena terminata, e lo è tuttora. In questa nuova era che inizia, l’Età dell’Acquario, lo sviluppo spirituale avverrà sempre più “in gruppo”. Lo dimostrano, per analogia, ad altri livelli (“come in alto così in basso”), la maggiore vicinanza emotiva tra gruppi umani e singoli prima distanti; la diffusione del lavoro in team e squadre; il maggiore impegno nella solidarietà mondiale; l’attenzione data alla cooperazione; l’enfasi della Chiesa sull’ecumenismo; l’avvicinamento di razze e nazioni; la rete informatica, ecc. Si comprende sempre più, e a tutti i livelli, che “siamo uno” e che le nostre energie individuali sono inserite in una rete energetica. Il Sentiero è individuale e “di gruppo” al tempo stesso, nel senso che chi avanza sviluppa l’Amore, e con esso, la Volontà e il Potere di sostenere gli altri. Quelli che chiamiamo “Maestri” o “Iniziati” sono individualità più avanti nel cammino e, essendosi trasformati in Esseri di maggiore comprensione e luce, possono “dare di più”:
“Il primo petalo del fiore della ‘perfetta realizzazione’ è ‘dana paramita’, la pratica del dare. Ciò che dai è ciò che ricevi, più velocemente dei segnali lanciati da un satellite. Che tu dia la tua presenza, la tua stabilità, la tua freschezza o libertà o comprensione, il tuo dono può avere l’effetto di un miracolo. Dana paramita è la pratica dell’amore.” (Thich Nhat Han)
Irradiati dalle nuove energie, nell’Era acquariana, età del “dono”, della condivisione e della comprensione, un numero sempre maggiore di pellegrini sul Sentiero proclamerà:
- la fratellanza di tutti gli uomini, basata sul comune destino spirituale;
- le dottrine del karma e della reincarnazione, che – sole – risolvono il dilemma dell’apparente “ingiustizia” dei destini umani, riconsegnando a ciascuno la responsabilità della propria vita;
- la realtà della Vita evolvente, ove tutti gli elementi progrediscono in forme sempre più perfette, convogliando e organizzando sostanze in unità sempre più ampie(2).
La sintesi spontanea di cuore amorevole e mente intelligente che caratterizza le “anime pronte” stimola le latenti qualità dei “compagni di viaggio”, aprendoli ad una più ampia visione, in cui l’identità dell’io si espande fino ad includere ogni altra vita come parte della propria. E, infine, tutti i sé si rivelano come parti della Vita una, in cui “ci muoviamo e siamo“.
Cambia il senso di percepire l’Amore, che, sottratto all’aura di sentimentalismo episodico legato all’ego, riacquista la forza originaria, sintetica e dirompente, del Servizio, “strumento mondiale” di evoluzione: “…la definizione di Amore, qui, è servizio, servizio mondiale, Vita per il Tutto. Significa anche avere una visione organica della razza umana come un tutto nel suo complesso. Che ognuno di noi è una cellula dell’umanità e che ogni nazione rappresenta un organo nel corpo dell’umanità.” (D. Lorimer, rip. in Notiziario della Buona Volontà Mondiale, giugno 2006)
Da questa consapevolezza si origina la tensione all’Unità:
- la coscienza di gruppo sostituisce il senso del sé separato;
- l’Intuizione illumina l’intelletto;
- la Mente si volge all’Essenziale;
- i rapporti macchinosi si volgono alla semplicità;
- la chiarezza della “visione olistica” si impone;
- la complessità si semplifica nell’Unità;
- il desiderio evolve in Amore;
- i mezzi e il Fine coincidono;
- il percorso diventa la Meta.
Riferimenti:
1 cfr. Michel Talbot, Tutto è uno e la teoria dell’ “universo olografico” di David Bhom
2 Alice A. Bailey, La coscienza dell’atomo
Tratto da: “Sul Sentiero II – L’aspirante e l’alchimia interiore” di Mariabianca Carelli
Ringraziamo l’autrice per averci inviato questi meravigliosi scritti. (Ne seguiranno altri…)
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