Tempesta
di Mauro Vanzini
Quando eri bambino, giocavi con slancio, per istinto. Poi però, qualcuno è venuto a prelevare la tua libertà, e l’ha chiusa dentro una cassaforte di regole.
Stai tranquillo piccolo cittadino dell’impero, non ti agitare, loro sono il tuo medioevo, stanno arrivando al galoppo, perché tu li vuoi, li hai sempre cercati dentro i tuoi svaghi, nella tua comodità, nelle tue abitudini stanche, e nell’assenza di princìpi.
Veramente pensavi che loro non fossero capaci di leggere il tuo pensiero?
Quando eri bambino, giocavi con slancio, per istinto. Creavi interi mondi sopra un fazzoletto di erba e di terra, dietro un cespuglio dalle magiche foglie. Un sasso e un bastoncino, erano la sostanza di un intero universo di fantasia.
Poi però, qualcuno è venuto a prelevare la tua libertà, e l’ha chiusa dentro una cassaforte di regole. Poi tu sei cresciuto, piccolo bambino spaventato, e hai perso il dentro, mantentendo il fuori. Non è stato un incidente. È questo il loro sistema, hanno agito tra un giorno e l’altro, mentre tu distratto cercavi ancora le nuvole nel cielo.
Oggi tu, piccolo uomo, quasi sicuramente non ce la farai. Perderai l’anima per un vestito. Visto da fuori, sei così facile da capire, anche se credi di essere grande e importante.
Anche se queste parole ti sembrano dure, io ti sarò sempre amico, finché me lo permetterai, ma se te nei vai, se mi deridi, non potrò che stare qui a guardarti, mentre voli via nella tempesta.
Articolo di Mauro Vanzini
Fonte: fisicaquantistica.it
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