Nostalgia di “Casa”: il Racconto di un’Esperienza di NDE
di Alida Mazzaro
La vita è ricca di episodi importanti.
A volte ricordiamo esperienze come il primo matrimonio, il secondo, la partenza per un viaggio, l’inizio di un lavoro, la fine di un’amicizia, di un amore, di un corpo… Ferite che poi si rimarginano, lasciando cicatrici a volte profonde e a volte appena dipinte nella nostra coscienza.
Tutte le volte che medito sulla mia vita, soprattutto in questo periodo in cui mai come ora la morte non è amica ma nemica, mi si presenta il ricordo di una esperienza che ha cambiato la mia vita. È conosciuta come NDE (Near Death Experience, esperienza di pre-morte). La condivido.
Ero in viaggio da Bologna verso Trieste. Viaggio in automobile ed in autostrada. Poiché ero molto stanca, non guidavo io e avevo dato il volante della mia macchina alla mia compagna di viaggio. Un poco prima di Padova mi ero addormentata, nel sedile davanti. Mi sono svegliata esattamente qualche minuto prima che la nostra auto si scontrasse con un palo della luce dell’autostrada. Poi, ero a testa in giù, l’auto si era cappottata.
Ho perso conoscenza e per parecchio tempo non ho ricordato quello che era accaduto… però ciò che di altro avevo vissuto, quello che avevo visto, quello sì, lo ricordavo.
Ricordo con chiarezza che stavo raggiungendo una Luce calda ed accogliente. Il mio corpo non era con me, io ero la mia anima che stava raggiungendo quella Luce. Una Luce intensissima, ma non accecante, una Entità viva che mi donava accoglienza e pace, un ritorno a casa.
Stavo vivendo una sensazione di serenità, di pienezza, di gioia infinita, mai dimenticata. Una connessione con altro da me. La Luce aveva ai suoi lati due pareti scure, come per delimitarne la luminosità, probabilmente troppo intensa.
In quel momento alla mia destra vidi la testa e le mani, solo la testa e solo le mani di mio padre. Con la mano destra mi fece il cenno di andarmene, dicendomi: “Vai via che non è il momento”.
Per circa sei mesi, la sensazione di serenità mi è rimasta nel cuore. Poi, lentamente, il tempo l’ha un poco offuscata, rimanendo nel profondo. Non ho parlato spesso di quello che avevo vissuto, non volevo che la mia esperienza fosse banalizzata o ridicolizzata. È una esperienza intima che condivido perché può essere utile ad eliminare codici di pensiero statici.
Confesso però che mi è rimasta una nostalgia profonda, la percezione di un viaggio verso casa, di un ritorno non avvenuto. Forse la morte è questa, un passaggio luminoso che riporta a casa… L’inquietudine è la nostalgia di casa.
Articolo di Alida Mazzaro – insegnante di Yoga Nidra
Fonte: https://www.karmanews.it/36510/nostalgia-di-casa/
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