Estasi Bidimensionale
di Corrado Malanga
Che la realtà che ci circonda non sia come appare, è ormai una certezza, da un punto di vista matematico e filosofico.
L’Universo ci appare in un modo diverso da quello che in realtà è. Così, quando cominciai ad interessarmi dei fenomeni “BVM”, cioè delle apparizioni o, per meglio dire, “fanie”, di entità animate a sfondo religioso, volevo verificare, per quanto possibile, se dietro tali fenomeni esistesse qualcosa di tangibile ed, in caso affermativo, cosa.
I testimoni dei fatti, detti “veggenti”, raccontavano le loro esperienze di colloqui con entità animate, le quali affermavano di essere la Beata Vergine Maria o, in casi più rari, il Diavolo, ma era evidente che le manifestazioni erano collocate nella sfera del personale: non per tutti, ma solo per il veggente. Gli altri potevano solo testimoniare che i veggenti cadevano in uno stato di percezione alterata, per cui apparivano essere al di fuori della realtà.
Studi statistici e ricerche condotte in tutta Italia, nel tentativo di contattare i più noti veggenti, mi dimostrarono presto che la tipologia del veggente stesso era ripetibile. Più dell’ottanta per cento del campione era formato da donne, che affermavano di parlare e/o di vedere la Beata Vergine; la sparuta percentuale di uomini appariva caratterizzata da uno sviluppo dell’ “anima” femminile piuttosto spiccato rispetto al cosiddetto “animus”, cioè la parte maschile di tutti noi.
I soggetti avevano bisogno di una figura materna e, sovente, sembravano frustrati dalla mancata considerazione che la madre terrena e reale dava loro. Inoltre, soffrivano della sindrome da riconoscimento sociale, che si manifesta quando i veggenti non si sentono riconosciuti, nel loro ruolo, dalla società (dagli amici, dai colleghi di lavoro, dai loro partner) e sviluppano, dentro di sé, attraverso un processo di dissonanza cognitiva, il desiderio che qualcuno li rivaluti e li consideri per quello che sono, creando una figura la quale, mediante un messaggio privato ed esclusivo, li gratifichi in tal senso.
Nelle persone dotate di cultura religiosa, questa figura rivestiva le sembianze di un dio e, nelle persone con forte carenza affettiva, quelle della Madre Celeste. Il messaggio, privo di reale contenuto, era puntualmente caratterizzato da argomenti generalmente di natura ecologica e pacifista, che chiunque può oggigiorno conoscere, senza scomodare gli dei.
Inoltre, il protagonista dei rapporti privilegiati con il supernormale, cioè con gli dei, evidenziava scarso spirito critico e forte incapacità introspettiva. In parole povere, non si poneva domande del tipo: “Perché proprio io vedo la Madonna? Perché la Madonna è vestita in quel modo? Perché dice quelle cose?” Il veggente si accontentava di quanto gli accadeva, senza troppi quesiti.
A complicare le cose c’erano, però, fenomeni reali, quali la comparsa di strane luci nel cielo durante le fanie mariane, e non solo: il Sole appariva ruotare! Diverse commissioni mediche, studiando i casi più importanti, dovevano rapidamente accertare che molti dei fenomeni erano oggettivi e non soggettivi, erano esogeni e non endogeni al veggente, cioè c’erano davvero!
A Medjugorie, nella ex-Jugoslavia, dove la Madonna si sarebbe presentata con scadenze settimanali per anni a cinque giovani, si poteva misurare, secondo i lavori di una commissione austriaca, nel retro della sacrestia dove il fenomeno estatico si produceva, un valore di ionizzazione positiva dell’aria, superiore di duemila volte rispetto a quello normale, sia quando la Madonna si presentava sia quando ciò non accadeva.
Gagliardi e Margnelli, medici esperti in stati di percezione alterata, riuscivano a dimostrare che, durante le fanie mariane, ad essere fortemente sollecitato era il sistema ortosimpatico dei veggenti e non il parasimpatico. La stimolazione ciliare, la midriasi della pupilla, i valori di resistenza della pelle ed il battito cardiaco misurati dal poligrafo (macchina della verità), dimostravano che chiunque si manifestasse ai veggenti, aveva bisogno di tutta la loro attenzione. Durante l’apparizione, i soggetti venivano automaticamente tagliati fuori da suoni, luci, sapori, odori.
Cos’era, dunque, che si palesava quale “Beata Vergine Maria”, impiegando, come aspetto iconografico esterno, quello classico delle rappresentazioni religiose e non quello reale della figura storica di Maria? Perché la Beata Vergine utilizzava un modello di cattolicesimo da quarto secolo, obsoleto ed abbandonato dalla Chiesa? Perché, infine, la Madonna appariva in alcune località parlando lingue di uno Stato vicino, ma incomprensibili per i testimoni locali? Centinaia di testimonianze sembravano confermare che chi appariva nelle vesti della Beata Vergine, commetteva errori gravi un po’ su tutto. Una rappresentazione imperfetta.
A mio avviso, ad una patologia psicotica dei veggenti si sovrapponeva un reale accadimento esterno, che sembrava utilizzarli per scopi che mi sfuggivano. Durante lo studio comparato di questa fenomenologia con quella degli incontri ravvicinati del terzo e quarto tipo, o Interferenze Aliene, nei quali, al posto dell’entità animata a sfondo religioso, si mostravano esseri altamente tecnologizzati, ho, però, ultimamente incontrato una fenomenologia simile, per certi versi, a quella BVM.
Stando ai resoconti dei protagonisti, gli esseri li costringono ad atti contro la loro volontà, sia nella sfera religiosa sia in quella sessuale sia in quella psichica, atti che provocano gravi livelli di stress emotivo. Alcuni dicono di essere stati costretti a combattere come immersi in un fantastico videogioco e ad uccidere in continuazione nemici, ad altri, viene mostrato il diavolo, o forse chissà quale proiezione mentale terrificante, che produce un aumento di tutte le endorfine del corpo con l’alterazione totale del chimismo del soggetto, veggente o addotto che sia. Situazioni di stress simili a quelle che si possono intravedere nei discorsi che la Beata Vergine fa a Vitchca, ragazza jugoslava di Medjugorie, quando le dice che i fedeli non devono guardare neanche la televisione, poiché dopo non potrebbero più pregare, in quanto le loro emozioni subirebbero uno stress causato da un agente esterno, il tubo catodico.
Ciò porterebbe a supporre che, se alcune entità animate interagissero con gli umani in questo modo, sarebbero affamate, per così dire, delle nostre emozioni. “Pregate…” comunica il messaggio della Madonna in numerose delle apparizioni in Europa… “soffrite… pentitevi…”, il che, letto diversamente, suona come… spremete le vostre endorfine fino in fondo, perché… noi abbiamo bisogno delle vostre preghiere…
Ma non è tutto. Infatti chi ha vissuto tali esperienze, nei panni di veggente o di contattista, spesso racconta che l’entità che gli si presenta appare e svanisca sempre nello stesso modo, come un ologramma, componendo la figura dall’alto verso il basso e svanendo dal basso verso l’alto. In questi frangenti viene altresì descritta una figura formata da punti rossi e blu che diventano sempre più piccoli e che definiscono, poi, una fisionomia (quasi il funzionamento del sistema video NTSC americano, che trasmette solo il blu e il rosso, mentre il verde lo ricostruisce elettronicamente – nda).
L’immagine risultante da resoconti sia di natura religiosa sia ufologica, assume la connotazione di uno schermo bidimensionale che, se ruota attorno al proprio asse verticale, non mostra profondità (in altre parole l’icona è piatta). Si assiste ad uno strano fenomeno. Le figure dell’angelo annunciatore, o della Beata Vergine, sembrano muoversi non come reali creature, ma a scatti, e a scatti parlano al veggente, come una sorta di meccanismo che spesso si inceppa e ricomincia daccapo. Così accade all’angelo Moroni, nella descrizione che ne fa il veggente John Smith nel Vangelo dei Mormoni, così accade ad alcuni soggetti sotto studio per abduction, così accade a Fatima, dove la Beata Vergine appare in modo “meccanico” ai tre pastorelli.
Le icone sembrano più figurine digitalizzate da un libro che personaggi viventi, presi in prestito dalla nostra cultura, che viene comunque interpretata male, con errori vistosi. La Beata Vergine fa di tutto per essere creduta tale, fino al punto di adattare i suoi connotati fisici a quelli dell’iconografia mariana locale. È bruna con gli occhi azzurri in Jugoslavia, è di colore (Morenita) a Guadalupe, per diventare nera in Africa e, forse per errore, è nera a Cestocova, in Polonia.
A Fatima l’apparizione sembra essere un’emissione radio sintonizzata sulle onde cerebrali di Lucia dos Santos, che la vede e la sente, mentre Jacinta la vede ma non la sente, per finire con il piccolo Francisco, che non la vede né la sente, rivelando una percezione minima e forse confusa del fenomeno.
In sintesi, dunque, va detto che il fenomeno BVM esiste, non è sempre prodotto da schizofrenie umane, è tecnologico ed esterno e, visto che risale a tempi in cui l’uomo non possedeva la tecnologia necessaria, può essere classificato come di matrice aliena.
Tutto ciò non ha, tuttavia, niente a che fare con il fenomeno noto come abduction, e questo sta a dimostrare che là fuori la realtà e molto più complessa di quanto si possa immaginare e supera, secondo me, di gran lunga, la nostra più fervida immaginazione.
Articolo di Corrado Malanga
Fonte: https://corradomalangaexperience.com/wp-content/uploads/estasi-bidimensionale.pdf
Commenti
Estasi Bidimensionale — Nessun commento