OBE (out of body esperience o esperienza fuori dal corpo)
L’OBE è una tecnica avanzata di esplorazione della conoscenza, che presenta tre caratteristiche principali:
Primo: la consapevolezza è portata fuori dal corpo fisico. Una volta che si è sperimentato questo fenomeno personalmente, non si hanno più dubbi, che la consapevolezza possa esistere al di fuori del corpo fisico. Mediante un’OBE è infatti possibile vedere il proprio corpo fisico, ad esempio dal soffitto della camera dove si sta dormendo.
Secondo: questa prospettiva non fisica ha una qualche forma, che chiameremo corpo del sogno o corpo astrale. Esso può assomigliare al proprio corpo fisico, con braccia, gambe, spalle ecc. o può apparire come una sfera luminosa o ancora assumere altre forme. Inoltre, è possibile anche percepire come se si avessero ancora i propri sensi e quindi vedere, sentire, odorare, toccare e gustare.
Terzo: la forma è animata e ha emozioni. Non consiste solo nell’essere consapevoli, ma comprende la capacità di compiere movimenti, di provare sensazioni ed emozioni e di interagire con l’ambiente circostante.
Inoltre la possibilità di “riprodurre”o duplicare i sensi fisici con la loro controparte astrale, fornisce un ponte tra la percezione fisica e quella non fisica, impedendo che l’esperienza sia troppo lontana dall’ordinario. Le sviluppate capacità durante un’OBE, come il trascendere lo spazio ed il tempo, aumentano la possibilità di imparare, fornendoci diverse esperienze, con le quali misurare e comprendere la nostra consapevolezza.
Opinioni: Secondo alcuni, l’OBE è uno spostamento di consapevolezza dal normale stato fisico verso quello non fisico. Un’altra opinione sostiene che noi esistiamo in ogni luogo, nello stesso tempo, e che abbiamo solo bisogno di pratica, per riuscire a focalizzare l’attenzione in altri e differenti modi. Il corpo fisico e il corpo del sogno, sono visti come due manifestazioni della consapevolezza globale. Un’altra opinione ancora, sostiene che gli esercizi servano e siano anzi indispensabili, per poter creare il corpo non fisico, il quale in seguito, durante l‘OBE, lascia il corpo fisico.
Un altro punto di vista, vede le OBE come un processo di separazione reale dal corpo fisico, mentre altri sostengono che la transizione e la separazione siano invece illusorie e frutto di una diversa focalizzazione dell’attenzione. Un’altra opinione, afferma che l’OBE sia una reazione elettro-chimica e che tutte le esperienze avvengano, quindi, solo a livello mentale, al massimo come una interessante allucinazione.
Al di là comunque del retroscena culturale e delle diverse spiegazioni date sul fenomeno OBE, molte delle esperienze di chi le ha provate, risultano simili. Per esempio, ho sentito spesso di OBE spontanee, in cui il corpo astrale, dal soffitto della camera, guardava in basso, e osservava il proprio corpo fisico, mentre dormiva. La sorpresa poi di vedere il proprio corpo fisico da “fuori”, generalmente scuote il corpo astrale, facendolo rientrare immediatamente. La gente racconta anche di scivolare lungo i muri o sui soffitti e di vedere i propri vicini, mentre dormono. Queste esperienze comuni, indicano come le OBE siano una modalità percettiva naturale dell’uomo.
E’ possibile avere un’esperienza fuori dal corpo, in svariate situazioni. Non solo esperienze vicino alla morte (NDE: near death experiences) ma anche fatica, stress, disperazione e malattia, possono alterare i normali processi fisici, consentendo la percezione di una separazione dal corpo. Un’OBE può inoltre avvenire anche in seguito a gioia, euforia o estasi.
Per definizione le OBE spontanee avvengono casualmente, senza preavviso, producendo tuttavia impressioni durature e offrendoci anche indizi, su come sperimentare volontariamente questi stati, fuori dal corpo. Infatti le circostanze che accompagnano un’OBE spontanea, sono simili alle circostanze che accompagnano un’OBE indotta, con l’ausilio, ad esempio, di una meditazione profonda. L’unica differenza è che la persona che sta cercando un’OBE volontaria, ha l’intento di averne una proprio durante la meditazione.
Tratto da: Traveling with Power
di Ken Eagle Father
Hampton Roads Publishing Company, Inc
traduzione: Aldo Tura
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