Il Pantheon, lo Stargate ignorato
di Umberto Di Grazia
Davanti alla fontana con al centro un obelisco di Ramses II, proveniente da Heliopolis e dal XII secolo a.C. è “facilmente visibile” il Pantheon.
Non può sfuggire è lì, anche se intorno la “fauna” eterogenea fa di tutto per distrarvi con suoni, giochi volanti cinesi venduti da nordafricani e persone senza il senso di chi sono e dove sono, stordite, forse, da un qualcosa che non riescono a far emergere nei loro abituali pensieri.
Qualcosa di sospeso, effettivamente, domina, più che altrove… in questo spazio che sembra aver perso il Senso del Sacro antico e presente da sempre. Non era così per i nostri antenati che li avevano messo un segnale visibile agli occhi ed alla memoria di tutti; quel luogo aveva, secondo il mito, visto salire, tra luci fragori e lampi, il re Romolo sulla biga di fuoco di Marte, per salire insieme nel cielo, oltre l’umano visibile.
Agrippa, come si sa bene, date le sue personali parentele (era genero e generale di Augusto), riesce ad avere l’appalto per la costruzione del primo Pantheon dedicato a tutti gli dei, nel 27-25 a.C., e nacque così il primo tempio, a pianta rettangolare, ed orientato, come era uso, verso sud, per poi cambiare di struttura con Adriano, nel 118-125 d.C. E da questo momento inizia una storia non detta né ascoltata, è proprio il caso di dirlo, da nessuno.
Infatti, nella sua ultima trasformazione, e grazie alle notizie di archeologia sacra raccolte da Adriano in giro per il mondo civile di allora, diventa la costruzione con più ripetizione di eco del mondo, anche attuale. Un suono emesso all’interno si moltiplica infatti, a seconda del clima, quindi anche della stagione e del punto dal quale viene emesso, da 43 a 46 volte.
Il tempio per evocare e, secondo la tradizione, far entrare od uscire, dal foro centrale in alto le divinità evocate, oltre ad avere una forma, ha anche una “voce giusta”: il suono ripetuto tante volte, serve per avere un contatto con forze inconsce, molti direbbero… o per far apparire e sparire, per i più semplici, la divinità richiesta.
Roma, prima delle tendenze culturali indiane o dell’uso dei mantra e mandala d’importazione (forme e suoni…) aveva il suo Stargate, il primo cancello, conosciuto, verso le stelle, come è descritto in passi rari del libro “Egizio dei morti”, quando Horus parla della sua possibilità di raggiungere Seth, l’odiato nemico, nelle galassie più lontane.
Stranezza delle misure scelte, perché tra tante possibili queste misure?
Tornando alla costruzione voluta da Adriano, abbiamo una struttura dove al suo interno può entrare una sfera di 43,30 metri di diametro. Perché tra tante possibili queste misure? E’ la prima cosa che mi sono chiesto, oltre a rimanere stupito per la scelta dei materiali usati per le sue fondamenta e per la solidità ed elasticità delle sue pareti, usando impasti di calcestruzzo con frammenti di (dal basso verso l’alto): travertino e tufo, scaglie di mattoni e tufo, scaglie di mattoni, scaglie di mattoni e tufo; e per la cupola, scaglie di tufo e scorie vulcaniche.
Ma le misure fanno veramente pensare, dato che il 4 ed il 3 rappresentano la materia visibile e l’energia che viene da una Mente superiore, non locale, al cervello umano. Inoltre, il 4 ed il 3 li troviamo, se sottraiamo i diametri del nostro pianeta, presenti tra i due poli ed i due punti opposti all’equatore, infatti abbiamo 12.713 e 12.756 che danno il numero 43.
Analizzando altre “cosette”, mi resi conto che i suoni per essere captati nel nostro subconscio ed “oltre”, devono essere ripetuti da 21 volte in su… come, cioè, se dovessero superare una barriera che ostacola la comunicazione con una parte nascosta dal cattivo uso del vivere. Non a caso nasce la preghiera ripetuta più volte, presente anche nei vari Rosari (quelli cristiani hanno 21 grani…) usati da varie religioni. Forse “qualcuno” sapeva e sa, che per sentire e comunicare oltre il consueto, è determinante la ripetizione e la risonanza?
Il 43 ricompare in alcune navi egizie, in particolare, anche se con alcune variazioni per le misure dello scafo ed un numero simile lo troviamo nelle “imbarcazioni” che dovevano accompagnare il faraone nel suo ultimo viaggio, quello verso un universo per molti reale anche se non visibile.
Riti per “esorcizzare” il Pantheon ed uso per le ricorrenze cristiane
Seguendo la storia, nel 609 dopo Cristo, l’imperatore Foca di Bisanzio dona la zona al papa Bonifacio IV, che trasforma il Pantheon in chiesa cristiana e la dedica a Santa Maria ad Martyres.
Iniziarono, quindi, dei lunghi e strani riti per trasformare quel tempio pagano e e renderlo atto a ricevere l’onda nascente cristiana. Per raggiungere questo intento, come era d’uso, furono messi nel terreno, antecedente al fossato che ne delimita il perimetro, molti carri coi resti di martiri cristiani, o presunti tali, per un numero minimo di 12.000 corpi.
Gli esperti di riti pagani dissero (e ancora lo sostengono…) che il tutto fu fatto per “portare il Genio di Roma” ad usare tutta la sua potenza per il beneficio del Vaticano nascente, a discapito del potere laico e pagano dell’impero. Mah! Fatto sta che iniziarono i riti della Santa Messa e le rappresentazioni dell’Ascensione e della Resurrezione, con le statue di Gesù Cristo e della SS. Maria fatte salire, sin oltre il foro centrale, con delle corde, mentre piogge di petali di fiori scendevano sulle statue e questo andò avanti richiamando molti fedeli ai riti, sino all’inizio della seconda metà del 1800, sin oltre la presa di Porta Pia.
Pensieri
Sono tornato varie volte all’interno del Pantheon, cercando di ricordare oltre l’apparente, e qualche volta ho – per risentire l’eco-mantra – battuto le mani suscitando le reazioni più violente dei guardiani o sacerdoti o turisti presenti: per loro è meglio ascoltare le parole delle guide o le descrizioni incise sugli apparecchi acconci, che dicono di tutto meno del perché stesso di quella costruzione, della scelta del luogo, delle credenze antiche che ancora risuonano con forza in noi suscitando disagi ai più sensibili, a chi cerca oltre il mercatino del Vero e del volutamente nascosto.
Articolo di Umberto Di Grazia
I disegni del Pantheon sono tratti da uno dei migliori testi per conoscere Roma: Romolo A.Staccioli, “Roma entro le mura”, edito dalla Newton Compton editori.
Fonte: https://www.coscienza.org/il-pantheon-lo-stargate-ignorato
Umberto Di Grazia
Nato a Viterbo ma romano d’adozione, è un ricercatore e un sensitivo di fama internazionale che ha dedicato l’intera vita allo studio e alla sperimentazione nell’ambito della ricerca psichica e dei suoi fenomeni. Ha collaborato con il Mobius Group di Los Angeles, con l’Università La Sapienza di Roma, con lo psicologo Elmar Gruber e con il criminologo Francesco Bruno. Grazie alle sue capacità è stato possibile scoprire diversi siti archeologici, in particolare in Italia e in Egitto. E l’ideatore del metodo di Biostimolazione, una serie di esercizi fisici e mentali che consentono di aprirsi ai messaggi della mente e dell’inconscio. E il fondatore dell’Istituto di Ricerca della Coscienza, centro operativo in cui medici, ricercatori, scienziati ortodossi e operatori in settori alternativi cercano di raggiungere un equilibrio tra facoltà sensoriali, pulsioni inconsce e teorie scientifiche. (https://www.coscienza.org/biografia/)
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