Dopo la morte del corpo fisico e del corpo emotivo, tutta la parte inferiore dell’essere è stata ormai bruciata. Le forme pensiero legate ai desideri e alle basse emozioni sono scomparse e l’anima può ora agire all’interno del corpo mentale purificato.
L’uomo si trova ad avere come ambiente i più elevati pensieri e aspirazioni nutriti durante la sua vita fisica, secondo una successione: da quelli ancora vicini alla personalità a quelli completamente spirituali. Tutti i pensieri di amore, di amicizia, di tenerezza, di simpatia, di affetto che ha vissuto sono moltiplicati in intensità, in un ambiente paradisiaco che corrisponde al suo piano mentale. Essi vengono quindi rivissuti in maniera amplificata.
Risulta logico pensare che chi non ha mai coltivato vibrazioni di altruismo e amore o pensieri sottili di filosofia o spiritualità, percepirà un paradiso piuttosto breve e scarno, o addirittura non lo percepirà per niente; per lui, in sostanza, non ci sarà paradiso! Mentre l’individuo vive queste situazioni, allo stesso tempo si libera progressivamente del suo guscio formato dai pensieri, fino ad abbandonare anche questo e morire così una terza volta. Nella fase paradisiaca si disgregano gli schemi mentali strutturati durante l’ultima incarnazione, i quali, per quanto elevati, restano comunque impregnati di materialità…
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