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L’identità dell’Operatore di Luce — 7 commenti

  1. Ciao…sono sonia ..mi sono riconosciuta in quasi tutto…io vengo chiamata figlia delle stelle…nome dato dal mio papà celeste…o fulgida….volevo ringraziarti di cuore per i tuoi articoli che mi aiutano molto a capire qualcosa di più di me stesa…un dolce caldo abbraccio❤ di luce…❤

  2. Grazie per essere con noi, una presenza sempre attiva e positiva. Sento mio quel che dici e come nonno cerco di trasmetterlo ai miei nipoti e alla rete degli Arcipelaghi per la Libertà di cui sono coordinatore e nella quale siete tutti invitati. Namastè, cari Operatori di Benessere.

  3. salve,ciò che avete scritto è la fotocopia di un percorso iniziato da molto tempo’Orione,pleiadi,atlantide,egitto,e il tempo delle inquisizioni che mi ha condizionato per 50 anni,in questo cammino si è soli,dopo aver imbrigliato la mente il pensiero diventa un pensiero d’amore e l’amore diventa il principio del pensiero aprendo una nuova visione al percorso alle visioni

  4. Grazie, mi rivedo moltissimo in questa descrizione. Ho dovuto affrontare molte difficoltà, ho perso persone che amavo profondamente, sono stata profondamente tradita dalla persona alla quale ho dedicato vent’anni della mia vita. Adesso sto facendo pace con il passato, mi sto liberando di tanti blocchi. Ho sempre sentito il grande impulso di aiutare gli altri e spesso ho messo le persone che amavo davanti a me. Sto lavorando per ritrovare la giusta autostima perché voglio essere un esempio per le mie figlie. Voglio fare capire loro che se si riesce ancora a sognare nonostante tutte le delusioni, c’è la possibilità di cambiare la nostra vita e aiutare gli altri a farlo. Desidero essere sempre grata per la vita e per le cose belle che questo meraviglioso pianeta ci offre, nonostante le bruttezze alle quali dobbiamo assistere, soprattutto in questo particolare momento. Io vedo sempre il lato positivo è più forte di me…

  5. Una ragazza mi ha detto che secondo lei sono un’operatore di luce, ma non sapendo cosa volesse dire, sono capitata qui per scoprirlo e, che sia vero o no, mi rivedo in tutto ciò che c’è scritto. A parer mio credo sia un po’ un fardello. Mi sento un pesce fuor d’acqua spesso e volentieri. Ad esempio vorrei tanto poter vivere in una foresta o in un bosco a stretto contatto con la natura, perché in un normalissimo paese (anche se piccolo) mi sento soffocare e soffro da morire. Spesso piango perché mi sembra di sentire questo forte richiamo dalla natura, al quale non posso rispondere… Soffro perché vorrei tanto poter stare negli ospedali a stretto contatto con tutte quelle persone che stanno male, per un motivo o per l’altro. Vorrei poterle abbracciare e alleviare il loro dolore in qualche modo. Per non parlare di come mi sono sentita morire dentro quando ci sono stati tutti quegli incendi non molto tempo fa. Era come se sentissi la sofferenza di tutte quelle povere creature, foreste ecc. Praticamente non posso nemmeno guardare il tg e cerco il più possibile di evitare le notizie brutte che girano sul web perché è davvero straziante… Non so quanto possa essere bello essere così…

  6. Salve, Evelyn capisco come ti senti e condivido molte delle tue impressioni. Ma perché non cerchi una possibilità per vivere più a contatto con la natura?
    A me sembra strano chi non sente questo bisogno, perché credo che quella sia la vera dimensione dell’ uomo. Magari molti non si accorgono di questo bisogno o lo ignorano.che ne dici ?sarebbe bello poter comunicare.prova a lasciare il tuo numero o mail.

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