Neppure Charlie Chaplin
di Lorenzo Merlo
Questi tre recenti documenti (vedi “Riferimenti” in fondo all’articolo) si uniscono alle mille voci che non si sono assoggettate alla narrazione governativa in merito alla cosiddetta pandemia. Serviranno a qualcosa o l’orrore troverà il modo di sopravvivere?
È già stato detto tutto. Più volte. In tutte le salse. Non è bastato. Contro il poroso muro della menzogna e dell’omertà, della fuga, dell’esaltazione, dell’istituzione, dell’inquisizione, del delirio scientista, degli interessi privati, la verità non aveva potuto nulla. Ma essa, a differenza della scelleratezza, è immortale. E, come ogni essere di tale natura, vive nella pazienza. Per quanto abbia interesse a mostrarsi, non è vanitosa, sa attendere. È la sua dote prima.
Fate orrore. Con le vostre pifferaie bugie avete incantato chi vi aveva dato fiducia, chi aveva riposto in voi il sapere che non vedeva in sé. Avete convinto anime docili a seguirvi e avete aizzato quelle stesse anime fino a mutarle in mostri orrifici, disposti come zombi a sbranare qualunque consimile la pensasse diversamente. Avete trasformato i pusillanimi in probiviri disposti alla delazione e a tutto, pur di difendere il verbo con cui li avete creati, in capillari casse di risonanza della vostra propaganda delle mascherine in mezzo al bosco, degli arresti domiciliari, del vaccino sicuro, degli applausi agli elicotteri della Benemerita a caccia di balneari.
Fate orrore. Siete arrivati nel profondo e nel buio, in quel punto dove l’animo umano non vede che sé stesso, non è più in grado di riconoscere l’altro; in quel territorio in cui il divino è perduto e il satanico si è incarnato.
Da quel mondo, ricco di compagnia a voi identica, non avete balbettato mentre la mannaia scendeva sul collo dei condannati dal vostro inquisitorio delirio di onnipotenza.
Fate orrore. Non sono bastate pacifiche e argomentate denunce d’irregolarità, avete buttato nella derisione gli studi scientifici che il telegiornale non vi raccontava, non avete evitato di considerare ciò che i cosiddetti autoreferenziali veri giornalisti vi ammonivano di fare. Non avete esitato a denigrare ogni fonte che non fosse quella che il divano vi mostrava, indipendentemente dal valore giuridico, economico, culturale, costituzionale che vi segnalava. Voi, che in grande misura avevate preso l’abitudine di gridare al fascista, non avete tentennato a pensare, parlare e agire con cuore e mente che al fascismo gli mangiavano la pappa in testa. Così come non avete avuto incertezze nell’applaudire il “rincoglionito” che qualche esperto ha dato a Luc Montagnier. E il vaccino soltanto rende immuni dell’esperto, evidentemente – secondo voi – non rincoglionito, Burioni.
Fate orrore. Avete abdicato a voi stessi, al vostro spirito critico. Avete delegato la vostra intelligenza, consegnandola al negriero che, stavolta senza frusta, otteneva da voi esattamente ciò che gli serviva. Avete prestato la vostra inerzia, la vostra massa, che sapeva sarebbe franata alla bisogna sul nemico no-vax (conio vostro) che avete chiamato in tutti i modi possibili per depotenziarlo, per colpevolizzarlo, per isolarlo, per abbatterlo.
Avete definito terrapiattisti, brigatisti, indegni, da eliminare, da lasciar morire. L’elenco era lungo, in ogni caso, sempre lontano dalle ragioni che hanno spinto alcuni italiani a dubitare, a pensare autonomamente, a criticare, ad astenersi, a fare presente il taciuto.
Fate orrore. Ignorate e tacete, nonostante tutti voi siate al corrente di conoscenti o anche atleti e giovanissimi, improvvisamente ricoverati, operati e morti, senza mai che tale incremento post intruglio-ricatto-obbligatorio di patologia, abbia mai messo in atto qualsivoglia ricerca di correlazione.
Fate orrore. Uomini governativi delle regioni e dell’Italia, esponenti europei di un’Europa – entità fantasma, ma arrogante e servo-americana – finalmente incarnata e unita nel sopruso, nella feroce e coerente determinazione per affermare il controllo degli individui, per eleggere più che mai il pensiero unico e premiare chi a esso si è sottomesso. Per portare avanti un progetto mondiale il cui scopo è il mantenimento dell’egemonia culturale, economica e militare dell’Occidente, di cui la questione del vaccino e del covid è solo un tassello.
Fate orrore. Poveri di tutto e ricchi di arroganza e maggioranza che – voi sì, ignoranti della tradizione del pensiero critico e della relativa ricerca nei confronti dei vaccini tutti, quindi ben da prima dell’imposizione dell’intruglio obbligatorio – avete creduto ciarlatani e definito ignoranti i no-vax, che quella tradizione conoscevano e condividevano. Li avete così ottusamente identificati come nemici del bene comune, individualisti, untori, e per questo vi siete resi disponibili a sottrar loro lo stipendio, a radiarli, a non dar loro voce e dichiarandolo apertamente e vanagloriosamente mentre, come ventriloqui, con l’altra voce vi spacciavate per democratici e pluralisti.
Fate orrore. Anche dopo essere stati smascherati, avete difeso le vostre liste di proscrizione. Ma l’orrore è il solo fatto di averle concepite. Per il pubblicarle, non c’è orrore all’altezza che possa fare intendere quanto ammalato sia il vostro spirito.
Fate orrore per le morti vaccinali che non avete voluto vedere, che avete, classificato secondo un Excel truffaldino. Per quelli morti con covid, trasformati in morti per covid. Per i danneggiati a lungo e breve termine che avete preferito considerare psicotici, psicolabili, suggestionati, che quindi mai avete rispettato. E né mai avete colto l’occasione per aggiornare la vostra cosmogonia e andare quindi a indagare ciò che tutt’ora preferite tralasciare. Invalidità momentanee e permanenti che, nonostante le testimonianze, seguitate a nascondere, sminuire, tollerare come effetti collaterali accettabili. Fate orrore perché al tarantolato Fiorello che alludeva ai falsi malesseri degli intrugliati, avete riso e continuate a guardarlo e a ridere (1).
Fa orrore chi ancora si ostina a ritenersi superiore a chi ha pensieri differenti dalla narrazione governativa perché era in corsia, perché era un addetto ai lavori, perché era a rischiare di morire. Perché, gonfiando il petto della ragione in voi costituita, in quanto eravate del settore, in prima fila, perché avete visto morire, avete chiuso quello dell’ascolto fino alla sordità di stato, che non vi ha obnubilato fino a rifiutare tutte le proposte di cura alternative che tutti i medici non a voi allineati hanno nel tempo trasmesso alle autorità governative e amministrative. Dunque, fate orrore per aver preferito giurare sul pensiero unico e spergiurare Ippocrate.
Fate orrore, perché avete negato il numero crescente di tumori, di patologie miocardiche e circolatorie e molte altre dall’epoca dell’intrugliazione in poi. Perché vi siete rifiutati di ammettere che quel medicamento fosse sperimentale. Perché non ne avete voluto vedere il peso e gli interessi economici e lobbistici che ne sono implicati.
Fate orrore, per avere subdolamente obbligato ciò che non avete avuto il coraggio di imporre per legge. Per poi colpire chi di quell’imposizione non sapeva che farsene, o chi a quell’imposizione ha dovuto giocoforza sottostare, preferendo di mantenere la famiglia, preferendo di rinunciare al proprio pensiero, valori e convinzioni.
Fate orrore per aver ottenuto un consenso informato da medici che, più che dedicarsi all’informazione delle persone, agivano nell’uniformizzazione. Fate orrore per avere pagato le testate che si univano a voi ad urlare nel vostro megafono qualunque battuta, suggerimento o consiglio arrivasse dall’invisibile gobbo del vostro orrendo palcoscenico. Suggeritore che, insieme alle parole da ripetere a pappagallo, precisava quanto la stampa ne avrebbe guadagnato, se al copione della commedia si fosse attenuta.
Fate orrore al pari dei vostri presidenti, del Consiglio e della Repubblica, che al momento del ciak, non hanno dimenticato le battute e le hanno recitate bene, come fossero loro. E l’autenticità contiene sempre emozione, quindi comunicazione. Così, vaccinatevi perché se non lo fate vi ammalate, fate ammalare e morirete, recitato a (mala)informazione unificata, ha sfondato le ultime difese dei più (2, 3). Fate orrore per essere riusciti ad affermare che le parole di quei due erano solo slogan e niente più, per avere preso le distanze da chi, quei due e non solo, li chiamava criminali.
Fate orrore, Ordine dei giornalisti e Ordine dei medici. Fai orrore, Ordine dei giornalisti del Lazio, che hai preferito insabbiare l’esposto contro Bruno Vespa per mala informazione, piuttosto che fornire una risposta all’altezza dell’istituzione che pretenderesti di essere: Bruno Vespa, campione del vostro orrifico mondo, incapace di ascoltare, ma idoneo al sorrisino di compatimento davanti a Gianni Rivera che semplicemente aveva dichiarato il proprio diniego all’intruglio (4).
Fate orrore. Perché avete preferito fare le pulci al dito, pur di non guardare la luna. Perché pensavate che deridere gli apoti (“coloro che non se la bevono”), come sarcasticamente chiamavate chi ve la indicava, sarebbe bastato per farvi sentire dalla parte giusta, quella in giacca e cravatta e in camice bianco.
Fate orrore dal vostro divano, dal vostro scientismo, dal vostro ben pensare.
Fate orrore, perché è già stato detto tutto, più volte, in tutte le salse, ma non è bastato. E ora che farete? Perseguiterete nella vostra opera mefistofelica, come Monsignor Viganò direbbe, e come Vespa ne sorriderebbe? O inizierete a redarguirvi da soli, a fare auto-ammenda nei confronti del castello di carta in cui vi siete nascosti?
Fate orrore. Perché abbracciando la narrazione governativo-mediatica avete perso di vista la questione centrale, che non era se l’intruglio era buono o no. Questo aspetto ora definitivamente criminale (vedi video in occhiello), non sarebbe bastato a spaccare l’Italia e a ridicolizzare la politica e la cosiddetta scienza. Centrale e orrifica è stata la gestione della protopandemia che ha immediatamente e incondizionatamente messo al rogo gli eretici.
Temo farete ancora orrore, perché neppure Charlie Chaplin sarebbe riuscito a mostrarvi ciò che ancora non volete vedere.
Articolo di Lorenzo Merlo
Riferimenti:
– https://www.youtube.com/watch?v=rtpjVtH2nK4
– https://www.youtube.com/watch?v=euUTP6sM8fg
Note:
Fonte: Fisicaquantistica.it
Libri di Lorenzo Merlo:
Sul fondo del barile
Primiceri Editore, Ottobre 2018
Un libro forse solitario che prova a fare il punto sulla situazione attuale, sul sincretismo tra Tradizione e Scienza quantistica, per sostenere come la via verso consapevolezza si stia facendo strada nella cultura occidentale un tempo solo materialistica. E per fare presente che anche in un momento di degrado generale possiamo trovare la linfa per compiere un passo verso ciò che i buddhisti chiamano liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. Ovvero un passo evolutivo per avvicinarci alla realizzazione di sé e perciò di una società più corrispondente a quella che tutti abbiamo in mente.
Senza dire Io
Vivere, parlare, pensare Senza dire Io – Interviste a uomini come noi
Postfazione Paolo Lissoni – Primiceri Editore, Marzo 2021
Il libro si compone di due interviste a Paolo D´Arpini e Marco Baston, nonchè della Postfazione di Paolo Lissoni. Tre uomini per altrettante ricerche umanistiche di forma fortemente diversa tra loro, ma di sostanza identica, in quanto relativa all´evoluzione individuale/sociale.
AFGHANISTAN
Fede cuore ragione.
Victoryproject book, Milano, 2011
È un libro fotografico. Dedicato soprattutto ai sentimenti. Storie di persone che l'empatia sa riconoscere da ogni sguardo.
È un libro pieno di domande. La verità della fotografia fino a quando non mente? Che accadrà dopo il 2014, la data della ritirata della forza internazionale? Quanto il movimento talebano ha interessi internazionali? La natura dell'islam può essere avvicinata da un miscredente? Sono esistiti progetti di comunicazione per promuovere la centralità dello Stato? C'è qualcosa che possiamo sapere oggi, ad anni di distanza dai fatti, sui sequestri Torsello e Mastrogiacomo? Un mea culpa occidentale avrebbe un peso geopolitico? La democrazia è un valore da affermare con la forza? C'è un'unica realtà o ce ne è una di rubik dove ognuno ha diritto al lato che lo rappresenta? La guerra è un fatto in mano alle lobby o può vantare significati umanitari? Pulizia etnica e razzismo pasthun sono un delirio hazarà o corrispondono a dati di fatto? Quanto un fotografo sa di provocare una realtà piuttosto che un'altra spostando anche di poco il rettangolo dello scatto?
Essere Terra
Viaggio verso l’Afghanistan
Prospero editore, Milano, 2019
Un viaggio verso l’Afghanistan. “Verso”, perché non era possibile essere certi di arrivarci, entrarci, percorrerlo e uscirne: dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, guidando un mezzo personale e attraversando Balcani, Turchia e Iran. Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route” percorsa in questo libro. Così l’autore ha voluto celebrare quei pionieri “così utili per comprendere l’Europa e l’Asia, così attuali da far impallidire i diplomatici di oggi” con una narrazione ricca di senso critico, considerazioni e riflessioni di carattere storico e sociologico.
![](http://www.fisicaquantistica.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/02/1035332085-214x300.jpg)
Essere Terra
Un viaggio di ricerca
Prospero editore, Milano, 2020
Degustare è la parola. Degustare apre a evocazioni ed emozioni a cui la voracità del consumo non ha accesso. Essere Terra – un viaggio di ricerca richiede al lettore il desiderio di degustare. Molti segreti lo richiedono per emergere dal fondo melmoso dei luoghi comuni, per raggiungere la superficie dell’evidenza e strabiliare nuovamente la normalità del quotidiano. Solo degustando si sale in macchina con l’autore, solo allora i paesaggi si ricompongono. Dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, ma Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route”.
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