Il potere del Verbo
Sebbene l’udito umano riesca a percepire solo un limitato numero di vibrazioni sonore, al di sopra e al di sotto di queste, ne esistono altre.
Tutti gli atomi, infatti, girando intorno ai propri centri nucleari producono certi suoni, impercettibili per l’uomo. E perfino il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra hanno le loro note particolari. Tutto ciò che esiste, in sostanza, ha una propria nota peculiare e l’insieme di tutti questi suoni, che si producono nel pianeta, costituisce una sorta di Nota di Sintesi o Nota Chiave, che fa parte del coro formato dalle Note emesse da tutti i vari pianeti dello spazio infinito. Il complesso di tutte queste Note Chiave forma la Musica delle Sfere.
Il silenzio è eterno e permanente ed è la fonte del Suono o “Verbo”. Il suono è intermittente e temporale e proviene dall’etere che è l’aspetto caratteristico dell’Akasha. Il suono può creare ma anche distruggere. Nel periodo Atlantico, ad esempio, gli uomini sapevano come utilizzare il suono per spostare enormi blocchi di pietra o qualsiasi altra cosa volessero. In questo modo poterono costruire le grandi piramidi.
Di qui l’importanza che il suono riveste e la necessità di utilizzarlo in maniera adeguata. Esso esige un uso corretto della parola, che rappresenta il dettaglio del suono. Il linguaggio contiene gruppi di frasi. La frase contiene gruppi di parole. La parola è formata da gruppi di sillabe e le sillabe sono formate da lettere – consonanti e vocali – che rappresentano il suono. Si dice che le vocali siano la vita del suono e le consonanti i veicoli di questi suoni di vita.
Ogni volta che parliamo usiamo molti suoni. E i suoni in forma di suono-seme sono molto poderosi. Noi, quando parliamo utilizziamo indistintamente questi suoni, perchè non conosciamo il loro sistema di valore. Per fare un paragone: è come un selvaggio che non sapendo cosa sia ad esempio una banconota, la utilizza in modo improprio come fosse un qualsiasi pezzo di carta. Tutt’altro valore avrà per chi invece ne conosca il valore e il giusto utilizzo. Questa è la medesima differenza che riscontriamo tra chi abbia familiarità con il valore del suono e della parola, e l’ignorante.
Introduciamo ora il concetto di “Mantra”. Esso rappresenta un’energia mistica racchiusa in una struttura sonora, che racchiude nelle sue vibrazioni un determinato potere. Per mezzo della concentrazione su quel suono e la sua ripetizione si libera un’energia che prende forma. Ogni “Mantra” è costruito a partire da una combinazione di suoni derivati dalle lettere dell’alfabeto sanscrito o Lingua degli Dei.
Ogni idea o concetto che abbiamo nella mente ha la sua controparte nelle parole. La parola ed il pensiero sono cioè inseparabili. Ma qual’è la connessione tra l’idea e la parola? Innanzitutto uno stesso pensiero può essere espresso con l’utilizzo di diverse parole e ovviamente con linguaggi differenti. La parola è uno strumento per esprimere i propri pensieri e le proprie opinioni. È un mezzo prezioso che è stato donato agli esseri umani. Per questo motivo dobbiamo imparare ad usarlo appropriatamente.
Il proposito del linguaggio è rivestire il pensiero e metterlo a disposizione degli altri. Quando parliamo, evochiamo un pensiero e gli diamo vita, rendendo udibile ciò che è nascosto dentro di noi. In generale si può dire che il linguaggio riveli. Il linguaggio corretto può creare una forma che racchiude un proposito benefico, così come il linguaggio scorretto può crearne una che abbia un obiettivo negativo. Senza farci caso, noi parliamo incessantemente, giorno dopo giorno; usiamo parole, moltiplichiamo suoni e ci circondiamo di mondi e di forme create da noi stessi. Pertanto è essenziale pensare prima di parlare, e ricordare sempre il precetto che afferma che prima di parlare, è necessario acquisire conoscenza.
Quest'articolo è il frutto di un notevole lavoro di correzione, sintesi e di rielaborazione da parte di fisicaquantistica.it, a partire da un libro compendio diffuso in internet sotto i titoli “Perle di Saggezza” o “La Luce Adamantina”.
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