L’Atto Esorcistico Contro il Regno della Morte
di Marco Guzzi
Tanto per capirci, amici, almeno tra di noi. A volte mi pare che l’azione politica più congeniale a questo tempo debba essere una sorta di esorcismo.
Mi sembra a volte, molte volte in realtà, e sempre più spesso, che il nemico contro il quale sta combattendo la nostra umanità, per non soccombere, piombata per sempre nella sua disperazione, sia qualcosa di terribile, difficile perfino da descrivere.
Comunque ci provo, poetica-mente: è una marea di angoscia, è un’onda di pece nera, di peste nera, è una montagna di piombo legata al nostro fragile piede d’argilla, è un chilometro quadrato di piombo, è un’intera Alaska di ghiaccio che ci tira giù; è la Morte insomma, la Morte come Regina dei Morti, e Padrona incontrastata del Sistema.
Possiamo combattere contro la Morte? E poi è questa un’azione rivoluzionaria, politica? È vero che da sempre io faccio a botte col Moloch dei tempi mortali. È in fondo la mia ginnastica quotidiana. Ma oggi qualcosa mi chiama a dire in piazza, e anche qui, cose che prima avrei sussurrato solo all’orecchio di qualche praticante dei miei Gruppi, e magari dopo anni di lavoro interiore, sul proprio sé più seppellito.
Oggi dobbiamo rendere pubblico e politico l’atto esorcistico contro il regno della Morte?
Siamo per davvero arrivati a tanto? Siamo per davvero arrivati al tempo apocalittico in cui la lotta finale dell’essere umano contro il dominio della Morte possa e debba diventare la questione pubblica numero Uno?
Se fosse così, ed io, come sapete, lo penso da tempo, allora dovremmo essere consapevoli che l’atto esorcistico contro gli Spiriti più Oscuri non lo possiamo compiere da soli, ma solo con l’aiuto di Spiriti molto elevati, Spiriti che per i cristiani cattolici hanno i nomi di Gesù, di Maria Immacolata, e di san Michele Arcangelo. O se volete, in termini più laici, gli Archetipi (del male) li possiamo fronteggiare solo con gli Archetipi della Luce, non certo con il nostro piccolo io ordinario e appunto mortale.
La lotta politica sta dunque diventando esplicitamente spirituale? In questi mesi pensieri alati e tremendi come questi si affollano dentro di me, combattendo contro residue riserve razionalistiche, che vedo dissolversi però di giorno in giorno tra le nebbie del tempo finale. E non solo dentro di me, ma su tutto lo scenario dissestato del pianeta.
Questo perciò mi pare il tempo di una nuova misura. Proprio perché così estremo, questo tempo ci chiede di essere misurati, moderati, estremi e quindi moderati, perché ogni minima sbavatura a questo punto può essere letale.
Dobbiamo sviluppare perciò la precisione del farmacista, dell’alchimista, e il gusto estetico di chi cesella anime e cammei, pietre preziose e verbi salvatori, con la mano infallibile del Cielo.
Articolo di Marco Guzzi, https://www.darsipace.it/
Fonte: https://t.me/darsipace_marcoguzzi
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