Il sentiero del Discepolo accettato
Aver ricevuto le prime due Iniziazioni, significa essere ormai un discepolo accettato.
Significa aver acquisito l’assoluta certezza dell’esistenza della “Gerarchia Spirituale” e il principio per cui tutte le Anime sono un’anima unica. Il discepolo ha quindi assunto l’impegno di operare come Anima e di servire il Piano divino.
Ma qual’è la differenza tra un allievo ed un discepolo? Nessuno può dirsi “discepolo”, o rivendicare questo titolo, se non può anche dimostrare con i fatti che possiede la persistenza e la costanza sufficienti a compiere un lavoro fino in fondo. Se non si possiedono tali qualità si potrà affermare di essere “un allievo”, oppure “un allievo in prova”, ma certo non un discepolo accettato.
Soltanto un discepolo, che è arrivato a “vivere” nell’aura di un Maestro, può essere incaricato di effettuare lavori di grande responsabilità. Chi non è ancora un discepolo, si trova invece nella condizione di “allievo in prova” e non essendo ancora pronto per determinati lavori, non è nemmeno nell’aura del Maestro. In questo stadio preliminare, si può contattare l’aura di un altro discepolo, ma non ancora certo quella di un Maestro.
Per arrivare a tanto, c’è infatti un lavoro da fare, che consiste nel coltivare le qualità necessarie. Alcuni invece, in modo sprovveduto, pretendono di incontrare il Maestro, e solo dopo incominciare a sviluppare le qualità richieste. Essi credono che incontrando il Maestro tutte le cose diventeranno automaticamente più facili, perché sarà il Maestro stesso ad indicar loro ciò che devono fare o credere.
E’ necessario essere consapevoli della responsabilità che comporta una rapporto diretto tra discepolo e Maestro, rispettare i suoi consigli e suggerimenti, ma al tempo stesso la propria natura particolare. Questa è la strada su cui un aspirante può proseguire senza pericoli sul sentiero del servizio; una strada difficile ma sicura. In seguito il Maestro donerà al discepolo parte della sua sostanza aurica, che poco a poco lo polarizzeranno verso una maggiore forza di volontà, e una più grande capacità di sforzo, aiutandolo così a progredire nel cammino spirituale. Questa è la ragione per cui è necessario che discepolo e Maestro appartengano allo stesso Raggio, allo stesso tipo di energia, alla stessa onda evolutiva.
Tratto dalla dispensa “I Maestri di Saggezza” a cura del dr. Mario Rizzi
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