Sezione: Il Dio fumoso
Pagina corrente: I popoli dell’Interno migrarono all’Esterno

Le antiche scritture Indù, cinesi e giapponesi, così come i geroglifici della razza estinta del continente Nord Americano, parlano tutti dell’usanza di adorare il Sole e, alla sorprendente luce delle rivelazioni di Olaf Jansen, il popolo del mondo interno, non soddisfatto dall’illuminazione fioca del Sole interno, “Il Dio fumoso”, con la grande colonna di nubi di elettricità che genera, stancandosi di quell’atmosfera dolce e temperata, furono attratti dalla luce brillante del Sole, quindi traversarono la cintura dei ghiacci, e si sparpagliarono sulla superficie della Terra esterna, attraverso l’Asia, l’Europa, il Nord America e, più tardi, Africa, Australia e Sud America.

La seguente citazione è importante: “Il tracciato della migrazione degli uomini dalla regione-madre, ancora indeterminata ma, che un numero di considerazioni indica provenissero dal Nord, si è irradiata in diverse direzioni; che queste migrazioni sono state costanti dal Nord verso il Sud”. M. le Marquis,  G. de Saporta, in Popular Science Montly, October, 1883.

E’ degno di nota il fatto che, come ci avviciniamo all’Equatore, la statura della razza umana diminuisce. Fa eccezione la Patagonia del Sud America, dove ci sono probabilmente i soli aborigeni provenienti dal centro della Terra, che vennero fuori attraverso l’apertura del Polo Sud, ed essi sono chiamati la razza gigante. Olaf Jansen asserisce che all’inizio, il mondo fu creato dal Grande Architetto dell’Universo, affinché l’uomo potesse vivere nella superficie interna del pianeta, la quale è sempre stata la dimora degli “scelti”. Quelli che si spinsero fuori del “Giardino dell’Eden”, si portarono dietro la loro storia.

La storia del popolo che vive “dentro” la Terra, contiene un racconto della storia di Noè e dell’Arca, che ci è familiare. Egli partì, come fece Colombo, da una certa uscita, da una strana terra nel lontano Nord, portando con sé ogni specie di bestie dei campi, e bestie con le ali, nel mondo esterno. Nei confini nord dell’Alaska, e più frequentemente, nelle coste Siberiane, si trovano zanne d’avorio in quantità così elevate, da suggerire che fossero resti antichi. Dal racconto di Olaf Janson, esse provengono da una vita animale altamente prolifica, che abbonda nei campi, nelle foreste e nei bordi dei numerosi fiumi del Mondo Interno. Questo materiale viene catturato dalle correnti oceaniche, e trasportato nella banchisa, accumulandosi sulle coste Siberiane. Tutto questo è andato avanti per moltissimi anni, ed è la sua spiegazione per questi depositi.

Su questo argomento William F. Warren, nel suo già citato libro, scrive: “Le rocce Artiche ci parlano di una Atlantide perduta. I fossili di avorio della Siberia sono i più grandi di tutto il mondo. Dai giorni di Pliny, almeno, sono state costantemente sfruttate, e ne rimangono ancora quantità immense”. I resti dei mammut sono così abbondanti che, come dice Gratacap, “Le isole del Nord della Siberia sembrano costruite su distese di ossa”. Un altro scrittore scientifico, parlando delle isole della Nuova Siberia, a nord della sorgente del fiume Lena, usa questo linguaggio: “Grandi quantità di avorio sono scavate ogni anno. Alcune delle isole sembrano essere composte di cumuli di detriti di legname e corpi di mammut, ed altri animali antidiluviani, congelati insieme”. Da questo ne possiamo arguire che, fin dalla conquista russa della Siberia, sono state prese più di ventimila zanne di mammut. Ora però entriamo nei dettagli della storia di Olaf Jansen. Questo è il racconto del discepolo di Odino e Thor.

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Articoli nella sezione: Il Dio fumoso

Il Dio fumoso

Viaggio nel Mondo Interno della Terra Cava
di Willis George Emerson
dedicato a Olaf Jansen
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Prefazione dell’autore

Temo che questa storia, apparentemente incredibile, che mi accingo a raccontare, sarà considerata come il risultato di una mente distorta, indotta, probabilmente, dall’attrazione che ha nel togliere il velo di un meraviglioso mistero, invece di una sincera testimonianza, di un’esperienza ineguagliabile, raccontata da un uomo: Olaf Jansen, la cui pazzia si è appellata alla mia immaginazione, nella quale i pensieri di un criticismo analitico, si sono efficacemente dileguati. Marco Polo si rivolterà sicuramente nella tomba a questa strana storia che sono chiamato a raccontare; una storia così strana, come un racconto di Munchausen. E’ anche inopportuno che io, un miscredente, debba essere il solo a raccontare la storia di Olaf Jansen, il quale nome è ora per la prima volta … leggi tutto

La storia di Olaf Jansen

Mi chiamo Olaf Jansen. Sono un norvegese, benché sia nato in una piccolo villaggio di pescatori russo, Uleaborg, nella costa Est del Golfo di Bothnia, il braccio nord del Mar Baltico. I miei genitori stavano navigando in un peschereccio nel Golfo di Bothnia e, al tempo della mia nascita, puntarono su Uleaborg, il 27 Ottobre 1811. Mio padre, Jens Jansen, nacque a Rodwig, nella costa scandinava, vicino alle isole Lofoden, ma dopo essersi sposato, prese casa a Stoccolma, perché i parenti di mia madre risiedevano in quella città. All’età di sette anni, cominciai ad andare con mio padre nei viaggi di pesca lungo le coste scandinave. Ben presto sviluppai un’attitudine per i libri, ed all’età di nove anni, venni messo … leggi tutto

Al di là del vento del Nord

Cercavo di dimenticare la mia sete tenendomi occupato, prendendo un po’ di cibo e un recipiente vuoto dalla dispensa. Allungandomi fuori bordo, riempii il recipiente di acqua del mare per lavarmi le mani ed il viso. Quando l’acqua venne in contatto con le mie labbra, con meraviglia, scoprii che non era salata. Sobbalzai dalla scoperta. “Padre, l’acqua non è salata!”. “Cosa, Olaf?, esclamò, guardandosi rudemente intorno. “Sicuramente ti stai sbagliando. Non c’è terra. Stai diventando matto”. “Ma assaggiala” gli dissi. E così scoprimmo che l’acqua era davvero fresca, assolutamente buona, senza alcun sapore salato o salmastro. Immediatamente riempimmo le due botti che ci rimanevano, e mio padre disse che era una dispensa della misericordia degli Dei Odino e Thor. Eravamo … leggi tutto

Nel mondo Interno

Apprendemmo che gli uomini si sposavano a partire dai settantacinque, cento anni d’età e per le donne un po’ di meno, e sia gli uomini che le donne vivevano in media 600-800 anni e in alcuni casi di più. Giuseppe dice: “Dio prolungò la vita dei patriarchi che precedettero il diluvio, sia per sviluppare le loro virtù e sia per dare loro l’opportunità di perfezionare le scoperte nelle scienze della geometria e dell’astronomia, che non avrebbero potuto fare se avessero vissuto di meno”. (Flammarion, Miti Astronomici, Parigi). Durante l’anno successivo visitammo molti villaggi e città e fra questi le città di Nigi, Delfi, Hectea, mio padre venne chiamato, non meno di una mezza  dozzina di volte, per portare delucidazioni sulle … leggi tutto

In mezzo ai ghiacci

I successivi 45 giorni passammo il nostro tempo evitando iceberg e cercando canali; non eravamo favoriti davvero dal forte vento del sud, con la nostra barchetta. Dubitavo che questa storia potesse essere un giorno raccontata al mondo. Alla fine venne una mattina in cui mio padre disse: “Figlio mio, penso che vedremo la via di casa. Abbiamo quasi attraversato i ghiacci. Vedi! le acque aperte sono dietro di noi”. Comunque, c’erano alcuni iceberg che galleggiavano in direzione Nord, dritti davanti a noi, su tutti e due i lati, che si distendevano per molte miglia. Direttamente di fronte a noi e attraverso la bussola, che ora aveva ritrovato il suo equilibrio e puntava a Nord, c’era il mare aperto.
“Che meravigliosa storia … leggi tutto

Conclusione

Nel concludere la storia delle mie avventure, desidero affermare che io credo fermamente che le scienze siano ancora alla fase dell’infanzia, per quel che riguarda la cosmologia della Terra. Ci sono moltissime cose che non sono spiegate e comprese oggigiorno e rimarranno sempre così, fino a che la terra del “Dio Fumoso” non verrà scoperta e riconosciuta dai nostri geofisici. Questa è la terra da dove provengono i cedri, che sono stati trovati dagli esploratori, nelle acque aperte dell’estremo Nord della crosta terrestre, e anche i corpi dei mammut, i cui scheletri sono stati trovati in vaste parti della costa Siberiana. Gli esploratori del Nord hanno fatto molto. Sir John Franklin, De Haven Grinnell, Sir John Murray, Kane, Melville, Hall, … leggi tutto

Postfazione dell’autore

Ho avuto molta difficoltà nel decifrare e scrivere il manoscritto di Olaf Jansen. Comunque, mi sono preso la libertà di ricostruire solamente alcune espressioni, e nel fare questo non ho in nessun modo cambiato lo spirito del significato. Al testo originale non è stato aggiunto, né tolto nulla. E’ impossibile esprimere la mia opinione sulla validità o la credibilità del bellissimo racconto di Olaf Jansen. Le descrizioni date delle strane terre e della gente visitata, le locazioni delle città, i nomi e le direzioni dei fiumi, e altre informazioni qui combinate, conformi in ogni cosa ai disegni grezzi dati in mia custodia da questo antico normanno che, insieme al manoscritto, ho intenzione, in altra data, di donare all’Istituto Smithsonian (Museo … leggi tutto

Il centro di gravità non è nel centro della Terra!

Un po’ di tempo prima del 1901, i governanti francesi, desiderando determinare più accuratamente l’esatta dimensione della Terra, per rivedere e correggere i loro calcoli riguardanti la distanza del Sole, misurarono la differenza di distanza da parte della cima di due linee, perpendicolari alla superficie della Terra, e la base di queste due linee. Essi volevano una coppia di linee lunghe a sufficienza, per dare una misurazione rilevante. Ovviamente non poterono costruire due poli paralleli alti un miglio, ma pensarono di poter sospendere due piombi ad una profondità di un miglio, nel pozzo di una miniera, e quindi poter misurare la distanza dalla cima e la distanza del fondo, la quale doveva essere leggermente minore. Essi volevano sapere esattamente quanto … leggi tutto