L’Economia… una Religione che distrugge la Felicità!
Intervista di Giuliano Balestreri a Serge Latouche
Considerare il Pil non ha molto senso, esso è funzionale solo alla logica capitalista. L’ossessione della misura fa parte dell’economicizzazione. Il nostro obiettivo deve essere vivere bene, non meglio.
Per anni, abbiamo pensato che la crescita permettesse di risolvere più o meno tutti i conflitti sociali, anche grazie a stipendi sempre più elevati. E in effetti abbiamo vissuto un trentennio d’oro, tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’inizio degli anni Settanta. Un periodo caratterizzato da crescita economica e trasformazioni sociali di un’intensità senza precedenti.
Poi è iniziata la fase successiva, quella dell’accumulazione continua, anche senza crescita. Una guerra vera… tutti contro tutti. Sì, un conflitto che ci vede contrapposti gli uni agli altri per accumulare il più possibile e il più rapidamente possibile. E anche una guerra contro la natura, perché non ci accorgiamo che in questo modo distruggiamo più rapidamente il nostro pianeta. Stiamo facendo la guerra agli uomini. Anche un bambino capirebbe quello che politici ed economisti fingono di non vedere: per definizione, una crescita infinita è assurda, in un pianeta finito… ma forse non lo capiremo finché non lo avremo distrutto…