L’uso delle “Forze di Van Der Waals” nella Scienza senza Coscienza
di Donatella Donati
Il mondo della chimica dispone di tante modalità attraverso le quali le molecole si legano e interagiscono. Un tipo di legame, spesso poco studiato, o almeno solo relativamente indagato, sono le “Forze di Van Der Waals”.
Ricordo, alle superiori, la velocità con la quale prendemmo in considerazione queste forze. Poche parole, una mezza facciata di pagina e via… Qualcosa mi rimase però impresso (non amavo studiare, ma stavo molto attenta e viaggiavo con la mia mente tra mondi di interazioni molecolari e reazioni internucleari): le forze di Van Der Walls, incidevano sulla struttura del DNA, la molecola base della nostra vita e questo mi faceva riflettere…
Recentemente, da adulta, mi sono imbattuta in questo articolo molto interessante, di cui riporto uno stralcio:
“Le Forze di Van der Waals rappresentano un ‘collante’ universale alle piccolissime scale di lunghezza molecolari, comportandosi proprio come le forze gravitazionali che determinano la stabilità di orbite e galassie.
È stato un team internazionale di ricercatori, guidato da Alberto Ambrosetti del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, a pubblicare su ‘Science’, nel 2016, uno studio che dimostra come in presenza di estese fluttuazioni elettroniche possa verificarsi un notevole potenziamento delle forze di van der Waals; non solo, pare che l’intensità e il raggio d’azione di queste interazioni potrebbe essere controllato sperimentalmente…