Pagina corrente: Nel futuro riusciremo a vedere coloro che sono morti

Tutti gli uomini che sono giunti alla morte per causa di una catastrofe naturale, (terremoti, eruzioni vulcaniche, ecc.) saranno nella prossima incarnazione i migliori spiritualisti. La loro morte violenta, rappresenta infatti ciò che ha spezzato definitivamente gli ultimi legami con il materialismo. Morire giovani per colpa di un avvenimento esterno, rafforza per la prossima vita, la forza animica dell’intelletto pensante. Morire per malattia, rinvigorisce la forza del volere per la vita seguente. Se siamo vissuti sulla Terra fino alla vecchiaia, allora saremo portatori di spiritualità nel mondo fisico, nello stesso modo in cui saremo portatori di fisicità nel mondo spirituale se moriamo ancora giovani.

Attraverso l’esperienza dell’infelicità, dobbiamo crearci il pareggio per le azioni sbagliate. Se un’anima durante la vita ha accolto in modo molto forte, con i sentimenti più intimi e con tutta l’anima gli impulsi della spiritualità, allora essa può dopo la morte, sviluppare tali impressioni in modo completamente diverso dalle altre anime.

E’ veramente importante che noi impariamo a percepire, che colui che è passato per le porte della morte, abbia solamente acquistato un’altra forma di vita. Per il nostro sentire si trova, come qualcuno, che per le vicissitudini della vita, abbia dovuto emigrare in una terra lontana, nella quale noi potremo raggiungerlo solamente più tardi, così che non avremo null’altro da sopportare, che un periodo di distacco e di separazione transitoria.

Dobbiamo imparare a considerare i morti non come morti, bensì come entità che vivono in mezzo a noi ed operano tra noi. Nel futuro si avrà bisogno, per lo sviluppo della nostra civiltà, dell’aiuto di coloro che sono in quell’altro mondo. Fa parte di quanto di più bello e significativo riusciremo a conquistare, per mezzo della scienza dello spirito, il riuscire a vedere coloro che sono già passati attraverso le porte della morte.

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Articoli nella sezione: I legami tra i vivi e i morti

I legami tra i vivi e i morti

Parleremo della vita dell’essere umano nel mondo spirituale (in sanscrito si definisce con la parola Devachan) tra due incarnazioni. Prima di tutto bisogna ricordarsi, che questa vita non si svolge in un luogo diverso da quello in cui ci troviamo ora, infatti il mondo spirituale, il mondo astrale e il mondo fisico sono tre sfere che si interpenetrano a vicenda. Quel che distingue il mondo spirituale dal mondo fisico, è che al suo attuale grado di evoluzione, l’uomo è provvisto di organi che percepiscono ciò che è fisico, ma non di organi in grado di percepire lo spirituale. Immergiamoci ora nell’ anima di un essere umano che si trovi tra due incarnazioni: egli si trova nello stato spirituale, ma non … leggi tutto

L’importanza del sapere spirituale nella vita dopo la morte

Morire in realtà è solamente uscire dalla coscienza del corpo fisico. Quando siamo passati attraverso le porte della morte, la nostra sapienza e la nostra vita continuano e anzi diventiamo più capaci e questo è un fatto di cui gli uomini dovrebbero compenetrarsi. Dei pensieri che ci siamo elaborati qui sulla Terra, ci nutriamo per tutto il tempo tra la morte e una nuova nascita: in questo periodo infatti potremo avere immaginazione, ispirazione, intuizione, ma non potremo più avere i pensieri.
La salvezza della Terra, perciò dipende anche dal fatto che l’umanità nel presente non trascuri di formarsi pensieri sui mondi spirituali. Escludere il sapere riguardo ai mondi spirituali durante la vita sulla Terra, vuol dire rendersi ciechi in senso animico, … leggi tutto

I morti sono esseri spiritualmente viventi

Anche coloro che sono morti prima di noi possono aiutarci. Molti sanno infatti benissimo che devono ringraziare i loro morti per le conoscenze spirituali acquisite. I nostri pensieri sono qualcosa di reale anche per loro. Essi percepiscono infatti la luce della verità spirituale, per cui la cosa più bella, il regalo più grande che possiamo fare, è leggere per loro qualcosa che abbia un vero contenuto spirituale. In questo modo, il pensiero luminoso si solleva verso i morti, fino alle regioni dello Spirito, mentre essi irradiano le loro forze giù sui viventi. Noi dovremmo pensare, parlare, agire con la coscienza di poter reggere lo sguardo dei nostri morti.
I migliori lettori per i morti sono gli esseri umani che hanno vissuto … leggi tutto

Nel futuro riusciremo a vedere coloro che sono morti

Tutti gli uomini che sono giunti alla morte per causa di una catastrofe naturale, (terremoti, eruzioni vulcaniche, ecc.) saranno nella prossima incarnazione i migliori spiritualisti. La loro morte violenta, rappresenta infatti ciò che ha spezzato definitivamente gli ultimi legami con il materialismo. Morire giovani per colpa di un avvenimento esterno, rafforza per la prossima vita, la forza animica dell’intelletto pensante. Morire per malattia, rinvigorisce la forza del volere per la vita seguente. Se siamo vissuti sulla Terra fino alla vecchiaia, allora saremo portatori di spiritualità nel mondo fisico, nello stesso modo in cui saremo portatori di fisicità nel mondo spirituale se moriamo ancora giovani.
Attraverso l’esperienza dell’infelicità, dobbiamo crearci il pareggio per le azioni sbagliate. Se un’anima durante la vita ha … leggi tutto

PROFONDO COME IL MARE, LEGGERO COME IL CIELO
Un viaggio dentro se stessi per trovare la serenità
di Gianluca Gotto

Profondo Come il Mare, Leggero come il Cielo

Un viaggio dentro se stessi per trovare la serenità

di Gianluca Gotto

Da qualcuno non si diventa nessuno: si diventa tutto. Un incredibile incontro con la vita, con te stesso e con la verità. Apriti alla conoscenza di questa bellezza.

"Il mondo là fuori, con il suo rumore e il suo caos, proverà sempre a entrarti dentro. Arriveranno pensieri nuovi, difficili da affrontare. Non affrontarli, allora. Torna all'origine: calma la mente. Sdraiati su un prato e guarda lassù. Tu non sei le nuvole, che vanno e vengono e sono sempre in movimento. Tu sei il cielo.

E il cielo è leggero proprio perché non trattiene niente. Il cielo è saggio. Sa lasciare andare ciò che lo attraversa. Se vuoi essere sereno come un buddha, non essere una nuvola. Sii il cielo.

Il buddhismo è stato la mia guarigione. Mi ha mostrato che la vita è tutta una questione di punti di vista: a seconda di come la guardi, la tua esistenza può essere bella o brutta, giusta o sbagliata, fortunata o sfortunata.

Prima di volerla cambiare, dobbiamo essere noi a guardarla con occhi diversi, più consapevoli. Dobbiamo essere noi a cambiare. E stato proprio attraverso questo processo che il buddhismo mi ha aiutato a trasformare il periodo più difficile della mia vita in una inaspettata e miracolosa rinascita.

Il mio augurio è che anche tu, ovunque stia leggendo queste parole, possa trovare tra queste pagine l'ispirazione e i metodi per diventare la persona che meriti di essere. Saggia, innanzitutto. E poi compassionevole, presente, calma, positiva, gentile. Libera dalla sofferenza. Felice, finalmente."

In "Profondo come il mare, leggero come il cielo", Gianluca Gotto condivide gli incontri, le esperienze e i tanti insegnamenti che lo hanno salvato nel momento più buio della sua vita.

Un libro intimo e generoso, pieno della saggezza millenaria - ma quanto mai attuale - del Buddha e di consigli pratici per trasformare la sofferenza in un terreno fertile in cui la felicità possa mettere radici.

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