C’erano quasi sempre nuvole e foschia, ma non riuscivano mai a coprire interamente questo strano Sole. Gradualmente, mentre avanzavamo, sembrava arrampicarsi e diventare più alto all’orizzonte, in un cielo porpora pallido. Potevamo dire appena che somigliava al Sole che conoscevamo, eccetto per la sua forma circolare e quando non era oscurato dalle nuvole o dalla foschia dell’oceano, appariva di un rosso nebbioso, in apparenza bronzeo, che cambiava in un luminoso lattescente bianco, come se riflettesse qualche grande luce, al di là. Finalmente ci mettemmo d’accordo sul fatto che questo fumoso, bronzeo, sole colorato, qualunque fosse la causa del fenomeno, non era il riflesso del nostro sole, ma fosse in realtà, un qualche genere di oggetto celeste.

In uno dei giorni seguenti mi sentii estremamente assonnato e mi addormentai. Ma mi sembrò di essere svegliato quasi immediatamente da mio padre, che mi scuoteva per le spalle dicendomi: “Olaf, svegliati, c’è terra in vista!”. Scattai in piedi e oh! gioia indescrivibile! Lì, distante, nella nostra direzione, c’era terra che sporgeva con forza nel mare. La linea della costa si stendeva lontano sulla nostra destra, a perdita d’occhio, e c’erano spiagge sabbiose dove le onde si rompevano schiumose, ritirandosi, per poi formarsi di nuovo, cantando il loro monotono fragore. La terra era coperta da alberi e vegetazione. Non posso esprimere i mie sentimenti di esultanza alla scoperta. Mio padre era immobile, con le mani sul timone, tirando fuori le preghiere dal suo cuore, per ringraziare gli Dei Odino e Thor. Nel frattempo gettammo una rete e pescammo alcuni pesci che aggiungemmo alle nostre scadenti provviste. La bussola, che avevamo fissato di nuovo al suo posto, in previsione di un’altra tempesta, muovendo il suo perno, puntava ancora in direzione Nord, come era a Stoccolma. I sobbalzi dell’ago erano cessati. Cosa poteva significare? Quindi, ancora, in molti giorni di navigazione dovevamo avere certamente superato il Polo Nord. E la bussola continuava ancora a segnare Nord. Eravamo seriamente perplessi, perché ora sicuramente la nostra direzione era Sud.

terra in vistaNavigammo per tre giorni lungo la costa, quindi arrivammo alla bocca di un fiordo o un fiume di grandezza immensa. Sembrava più grande di una grande baia e girammo la nostra barca in quella direzione. Con l’assistenza di un vento nervoso che veniva in nostro aiuto, continuammo a risalire quello che poi si rivelò essere un grande fiume, che veniva chiamato dagli abitanti, Hiddekel. Continuammo il nostro viaggio per dieci giorni, raggiungendo un punto dove l’influenza dell’oceano non affliggeva più le acque, le quali erano diventate dolci. La scoperta dell’acqua dolce ci permise di ripristinare le nostre riserve e continuammo a risalire il fiume, fino a che il vento era favorevole. Lungo le rive, grandi foreste si estendevano per chilometri. Gli alberi erano giganteschi. Finalmente ci fermammo vicino ad una spiaggia sabbiosa, e raggiungemmo faticosamente la riva. Fummo ricompensati nel trovare un gran numero di noci, molto gradevoli, che soddisfecero la nostra fame e diedero un benvenuto cambiamento della monotonia dei nostri pasti. Doveva essere circa il primo di settembre, cinque mesi dopo aver lasciato Stoccolma.

Articoli nella sezione: Il Dio fumoso

Il Dio fumoso

Viaggio nel Mondo Interno della Terra Cava
di Willis George Emerson
dedicato a Olaf Jansen
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Prefazione dell’autore

Temo che questa storia, apparentemente incredibile, che mi accingo a raccontare, sarà considerata come il risultato di una mente distorta, indotta, probabilmente, dall’attrazione che ha nel togliere il velo di un meraviglioso mistero, invece di una sincera testimonianza, di un’esperienza ineguagliabile, raccontata da un uomo: Olaf Jansen, la cui pazzia si è appellata alla mia immaginazione, nella quale i pensieri di un criticismo analitico, si sono efficacemente dileguati. Marco Polo si rivolterà sicuramente nella tomba a questa strana storia che sono chiamato a raccontare; una storia così strana, come un racconto di Munchausen. E’ anche inopportuno che io, un miscredente, debba essere il solo a raccontare la storia di Olaf Jansen, il quale nome è ora per la prima volta … leggi tutto

La storia di Olaf Jansen

Mi chiamo Olaf Jansen. Sono un norvegese, benché sia nato in una piccolo villaggio di pescatori russo, Uleaborg, nella costa Est del Golfo di Bothnia, il braccio nord del Mar Baltico. I miei genitori stavano navigando in un peschereccio nel Golfo di Bothnia e, al tempo della mia nascita, puntarono su Uleaborg, il 27 Ottobre 1811. Mio padre, Jens Jansen, nacque a Rodwig, nella costa scandinava, vicino alle isole Lofoden, ma dopo essersi sposato, prese casa a Stoccolma, perché i parenti di mia madre risiedevano in quella città. All’età di sette anni, cominciai ad andare con mio padre nei viaggi di pesca lungo le coste scandinave. Ben presto sviluppai un’attitudine per i libri, ed all’età di nove anni, venni messo … leggi tutto

Al di là del vento del Nord

Cercavo di dimenticare la mia sete tenendomi occupato, prendendo un po’ di cibo e un recipiente vuoto dalla dispensa. Allungandomi fuori bordo, riempii il recipiente di acqua del mare per lavarmi le mani ed il viso. Quando l’acqua venne in contatto con le mie labbra, con meraviglia, scoprii che non era salata. Sobbalzai dalla scoperta. “Padre, l’acqua non è salata!”. “Cosa, Olaf?, esclamò, guardandosi rudemente intorno. “Sicuramente ti stai sbagliando. Non c’è terra. Stai diventando matto”. “Ma assaggiala” gli dissi. E così scoprimmo che l’acqua era davvero fresca, assolutamente buona, senza alcun sapore salato o salmastro. Immediatamente riempimmo le due botti che ci rimanevano, e mio padre disse che era una dispensa della misericordia degli Dei Odino e Thor. Eravamo … leggi tutto

Nel mondo Interno

Apprendemmo che gli uomini si sposavano a partire dai settantacinque, cento anni d’età e per le donne un po’ di meno, e sia gli uomini che le donne vivevano in media 600-800 anni e in alcuni casi di più. Giuseppe dice: “Dio prolungò la vita dei patriarchi che precedettero il diluvio, sia per sviluppare le loro virtù e sia per dare loro l’opportunità di perfezionare le scoperte nelle scienze della geometria e dell’astronomia, che non avrebbero potuto fare se avessero vissuto di meno”. (Flammarion, Miti Astronomici, Parigi). Durante l’anno successivo visitammo molti villaggi e città e fra questi le città di Nigi, Delfi, Hectea, mio padre venne chiamato, non meno di una mezza  dozzina di volte, per portare delucidazioni sulle … leggi tutto

In mezzo ai ghiacci

I successivi 45 giorni passammo il nostro tempo evitando iceberg e cercando canali; non eravamo favoriti davvero dal forte vento del sud, con la nostra barchetta. Dubitavo che questa storia potesse essere un giorno raccontata al mondo. Alla fine venne una mattina in cui mio padre disse: “Figlio mio, penso che vedremo la via di casa. Abbiamo quasi attraversato i ghiacci. Vedi! le acque aperte sono dietro di noi”. Comunque, c’erano alcuni iceberg che galleggiavano in direzione Nord, dritti davanti a noi, su tutti e due i lati, che si distendevano per molte miglia. Direttamente di fronte a noi e attraverso la bussola, che ora aveva ritrovato il suo equilibrio e puntava a Nord, c’era il mare aperto.
“Che meravigliosa storia … leggi tutto

Conclusione

Nel concludere la storia delle mie avventure, desidero affermare che io credo fermamente che le scienze siano ancora alla fase dell’infanzia, per quel che riguarda la cosmologia della Terra. Ci sono moltissime cose che non sono spiegate e comprese oggigiorno e rimarranno sempre così, fino a che la terra del “Dio Fumoso” non verrà scoperta e riconosciuta dai nostri geofisici. Questa è la terra da dove provengono i cedri, che sono stati trovati dagli esploratori, nelle acque aperte dell’estremo Nord della crosta terrestre, e anche i corpi dei mammut, i cui scheletri sono stati trovati in vaste parti della costa Siberiana. Gli esploratori del Nord hanno fatto molto. Sir John Franklin, De Haven Grinnell, Sir John Murray, Kane, Melville, Hall, … leggi tutto

Postfazione dell’autore

Ho avuto molta difficoltà nel decifrare e scrivere il manoscritto di Olaf Jansen. Comunque, mi sono preso la libertà di ricostruire solamente alcune espressioni, e nel fare questo non ho in nessun modo cambiato lo spirito del significato. Al testo originale non è stato aggiunto, né tolto nulla. E’ impossibile esprimere la mia opinione sulla validità o la credibilità del bellissimo racconto di Olaf Jansen. Le descrizioni date delle strane terre e della gente visitata, le locazioni delle città, i nomi e le direzioni dei fiumi, e altre informazioni qui combinate, conformi in ogni cosa ai disegni grezzi dati in mia custodia da questo antico normanno che, insieme al manoscritto, ho intenzione, in altra data, di donare all’Istituto Smithsonian (Museo … leggi tutto

Il centro di gravità non è nel centro della Terra!

Un po’ di tempo prima del 1901, i governanti francesi, desiderando determinare più accuratamente l’esatta dimensione della Terra, per rivedere e correggere i loro calcoli riguardanti la distanza del Sole, misurarono la differenza di distanza da parte della cima di due linee, perpendicolari alla superficie della Terra, e la base di queste due linee. Essi volevano una coppia di linee lunghe a sufficienza, per dare una misurazione rilevante. Ovviamente non poterono costruire due poli paralleli alti un miglio, ma pensarono di poter sospendere due piombi ad una profondità di un miglio, nel pozzo di una miniera, e quindi poter misurare la distanza dalla cima e la distanza del fondo, la quale doveva essere leggermente minore. Essi volevano sapere esattamente quanto … leggi tutto

CHAKRA - RUOTE DI VITA
Per vivere con serenità l'amore, il sesso, i rapporti con gli altri e ritrovare il benessere di corpo e mente
di Anodea Judith

Chakra - Ruote di Vita

Per vivere con serenità l'amore, il sesso, i rapporti con gli altri e ritrovare il benessere di corpo e mente

di Anodea Judith

Guida per imparare le pratiche utili a risvegliare l’energia vitale e per far sì che essa possa arrivare a influenzare beneficamente la salute fisica e mentale.

I chakra costituiscono uno strumento potente per la crescita personale e planetaria.

Il nostro corpo è un veicolo di coscienza e i chakra sono le ruote della vita che permettono a questo veicolo di muoversi – attraverso sfide, sofferenze e trasformazioni. Quest’opera, la più importante mai scritta sui chakra, rappresenta la mappa per poter realizzare il viaggio verso la coscienza. Potete considerarla come un manuale d’istruzioni del sistema dei chakra.

Questa cartina, come qualsiasi altra mappa, non vi dirà dove andare, ma vi aiuterà ad affrontare il viaggio che volete intraprendere attraverso movimenti fisici, esercizi di yoga, meditazioni poetiche e visualizzazioni.

Gli esercizi fisici, le meditazioni poetiche e le visualizzazioni ti aiuteranno a:

  • stabilire e concentrare l'energia
  • aprire, chiudere ed equilibrare la sessualità
  • aumentare il potere personale e l'energia
  • aprire il cuore all'amore e alla compassione
  • usare i suoni per aprire la coscienza
  • sviluppare l'intuito
  • aumentare la consapevolezza.

Con quest’opera puoi conoscere e imparare le pratiche per risvegliare tale energia, affinché essa possa migliorare la tua salute fisica e mentale, aumentare il tuo potere personale e per accrescere la tua consapevolezza spirituale.

Tutti insieme i sette chakra costituiscono una profonda formula di completezza che integra la mente, il corpo e lo spirito. Da loro dipende la liberazione dello spirito come pure la manifestazione dei sogni.

I Chakra sono le vere e proprie ruote che ti guidano attraverso la vita! Aumenta la tua energia, sviluppa l’intuito, apri il cuore all’amore, accresci la tua creatività e realizza i tuoi sogni con i chakra.

Leggete queste pagine con calma. C’è molto su cui riflettere. Lasciate che i chakra diventino una lente attraverso cui guardare la vostra vita e il mondo intero. È un viaggio ricco e pieno di colori. Lasciate che il ponte arcobaleno dell’anima si svolga davanti a voi lungo il vostro cammino.

Anodea Judith

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