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Civiltà europea al capoline

Non vogliamo certo ergerci a profeti e, pertanto, ci guardiamo bene dal profetizzare che stiamo vivendo i tempi dell’Apocalisse. Può darsi che non siano affatto gli ultimi tempi in assoluto, però siamo convinti che lo siano in senso relativo; che siano, letteralmente, gli ultimi tempi dell’Europa e della nostra civiltà, così come l’abbiamo conosciuta. E così come l’abbiamo percepita quando eravamo bambini: una civiltà cristiana, ordinata, imperfetta ma ragionevolmente a misura d’uomo, dove il bene era ancora il bene (anche se non sempre veniva praticato) e il male era ancora male (anche se non sempre veniva evitato); dove il vero e il falso, il buono e il cattivo, il giusto e l’ingiusto, il bello e il brutto erano ancora delle coppie oppositive molto chiare, e non…

Non vogliamo certo ergerci a profeti e, pertanto, ci guardiamo bene dal profetizzare che stiamo vivendo i tempi dell’Apocalisse. Può darsi che non siano affatto gli ultimi tempi in assoluto, però siamo convinti che lo siano in senso relativo; che siano, letteralmente, gli ultimi tempi dell’Europa e della nostra civiltà, così come l’abbiamo conosciuta. E così come l’abbiamo percepita quando eravamo bambini: una civiltà cristiana, ordinata, imperfetta ma ragionevolmente a misura d’uomo, dove il bene era ancora il bene (anche se non sempre veniva praticato) e il male era ancora male (anche se non sempre veniva evitato); dove il vero e il falso, il buono e il cattivo, il giusto e l’ingiusto, il bello e il brutto erano ancora delle coppie oppositive molto chiare, e non formavano la marmellata odierna dove tutti i contrasti si stemperano e si sciolgono, non perché subentri una forma di arricchimento reciproco, ma perché ogni cosa si appiattisce e si omologa sullo stampo dell’universo consumista, ormai imperante a trecentosessanta gradi.

LA TRATTA DEGLI SCHIAVI
Migrazione Globale - Chi governa l'immigrazione e perché
di Jeffrey Kaye

La Tratta degli Schiavi

Migrazione Globale - Chi governa l'immigrazione e perché

di Jeffrey Kaye

Quali sono gli interessi politici ed economici che regolano questo drammatico traffico di esseri umani? Un reportage giornalistico che ci permette di portare alla luce tutte le ombre del "Fenomeno Immigrazione" e di dar voce a coloro a cui è stato negato il diritto di esistere.

Il mondo sta sperimentando un esodo globale di dimensioni mai viste finora, ma motivato dalle stesse antiche ragioni di sempre: la ricerca di nuove opportunità e risorse. Il mondo degli affari e della finanza sfruttano in modo interessato i flussi migratori, che di conseguenza continuano, sanguinosi e incessanti.

Le immigrazioni persistono per almeno due ragioni: la prima è che il mondo degli affari si basa sulla mobilità umana e sulla disponibilità di masse di lavoratori; la seconda è che i migranti sono in grado di aggirare qualsiasi forza od ostacolo che si frapponga tra loro e il loro obiettivo.

È la legge della domanda e dell’offerta.

Esattamente come il mercato della droga sfama appetiti apparentemente insaziabili, superando frontiere e controlli della polizia, così i migranti, insieme al mondo degli affari e della finanza, che li sfrutta, fanno sì che i flussi umani continuino.

È un sistema globale che possiamo definire “capitalismo predatore”,

perché basato sul traffico di esseri umani.

Questo libro intende riempire il vuoto esistente nel dibattito sul tema facendo luce sugli aspetti economici della vicenda – spesso volutamente trascurati – esaminando le relazioni tra migrazione e globalizzazione e le varie attività che incoraggiano, facilitano e traggono profitto dalle migrazioni, sia quelle legali che quelle illegali.

Da parte dei politici viene utilizzata spesso la retorica per nascondere le reali motivazioni che incancreniscono il “problema immigrazione”. La questione viene posta solo in termini di controllo e di gestione, per accontentare i più bassi istinti della folla:

qual è il modo migliore per tenere fuori dai confini gli stranieri indesiderati?

Come punire i milioni d’immigrati illegali che s’intrufolano oltre le frontiere
e non rispettano i limiti del permesso di soggiorno?

L’autore indica invece la strada su cui ci si dovrà muovere se si vorrà davvero comprendere e risolvere questo problema sociale ormai fuori controllo: perché solo tenendo conto anche delle ragioni dei migranti, i legislatori saranno finalmente in grado di elaborare delle politiche per una immigrazione razionale e umana.

E questa sarebbe davvero una nuova storia.

Indice

Introduzione

Capitolo I – Esche e paraocchi
Capitolo II – Crescere le persone per l'esportazione
Capitolo III – I migranti nel mercato globale
Capitolo IV – Cambio di rotta: la fortuna gira
Capitolo V – Le agenzie di reclutamento e il mercato degli esseri umani
Capitolo VI – I trafficanti come fornitori di servizi per la migrazione
Capitolo VII – «Dipendiamo pesantemente dai lavoratori immigrati»
Capitolo VIII – Schiavitù e flussi di denaro
Capitolo IX – «Cercasi lavoratori» o «Non oltrepassare il confine»
Capitolo X – Scelte politiche, influenze e alleanze
Capitolo XI – Resa dei conti sud-occidentale
Capitolo XII – Sangue fresco e selezione nazionale
Capitolo XIII – «Divisi per la necessità di sopravvivere»

Indice analitico
Note

Introduzione di "La Tratta degli Schiavi"

Benjamin E. Johnson, direttore dell'organizzazione a sostegno dei migranti Immigration Policy Center, durante un congresso ha eloquentemente riassunto la questione così:

«Inviamo due messaggi contrastanti ai nostri confinanti:
"Si cercano lavoratori"
e "State fuori"».

Johnson ha definito "schizofrenico" il fallimentare approccio ufficiale.

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