Il denaro è potere sul prossimo
Prefazione del libro La Formula della Servitù, e il nostro vero Potere d’Acquisto di Mauro Vanzini
Per lungo tempo hanno lavorato con zelo per farci credere che l’unico valore possibile fosse il denaro, e noi con lo stesso zelo ci siamo cascati. Ne è conseguita inevitabile la folle corsa all’accumulo, a superare il prossimo, per vincere alla lotteria della vita.
Questo è il “loro” potere d’acquisto, quello che aumenta o diminuisce dietro le onde dell’economia, quello che ci è concesso solo se nelle nostre mani ci sono dei soldi. Il denaro è potere sul prossimo, è una sicurezza esclusiva che nello stesso momento in cui ti da un vantaggio, crea uno svantaggio di uguale misura a qualcun altro. L’idea che il valore dell’uomo e di ogni sua attività possa essere contabilizzato in un controvalore in denaro, è un’illusione cinica e pericolosa, che ci limita a vivere come “moderni servi della gleba” al servizio di un progresso solo materiale, e solo per pochi. In sostanza, stiamo vivendo il film di qualcun altro, quello di chi ha nei suoi server il grosso della ricchezza mondiale.
L’economia, che oggi è un unico corpo con la finanza, è controllata dai grandi gruppi privati. Ma se il nostro valore dipende da qualcosa o qualcuno esterno a noi, allora significa che non è nostro. Il denaro che crediamo di possedere, non è nostro; il lavoro che speriamo di trovare, ci sembra ormai solo una concessione del sistema entro cui siamo costretti a vivere. Forse un giorno ci venderanno anche l’aria che respiriamo, proprio come oggi fanno con l’acqua che beviamo.
Il nostro vero Potere d’Acquisto, coincide con la nostra libertà di scelta in quanto consumatori. Per quanto mi riguarda, è cominciato tutto facendo la spesa al supermercato, dove negli anni ho visto rappresentato il degradarsi dei principi etici nella nostra società. Ho visto dipanarsi definitivamente l’illusione del nostro caro “Natale consumistico”; ho capito lo squallore che si nasconde dietro la macchina della pubblicità; ho scoperto che dietro i sorrisi e la cordialità educata di chi sta dalla parte di chi ti chiede di consumare, spesso si nasconde il germe del male dei nostri tempi.
Ma anche noi siamo colpevoli della nostra condizione. E’ vero, esistono i poteri forti, le lobbies transnazionali, le banche e le istituzioni finanziarie private che gestiscono il denaro, c’è la corruzione pecuniaria, morale e ideologica radicata in tutti i poteri dello Stato e in ogni tipo di istituzione pubblica e privata. Ma ovunque per le strade ci siamo noi, che siamo la stragrande maggioranza, che accettiamo di abituarci ad ogni bruttura, purché non tocchi il nostro portafoglio e il nostro privato benessere. Ci siamo ingannati da soli! La nostra vita è infestata di oggetti frivoli acquistati al mercato dei balocchi, e dentro di noi ci stiamo ammalando di un tedio sazio, di una soddisfazione esteriore, che ci spinge verso l’oblio di noi stessi e di ciò che nel profondo sogniamo.
Osservandoci al supermercato, ho imparato molto su noi uomini. Ho visto la stanchezza e la noia da una parte, la maleducazione ed ogni tipo di meschinità e disonestà dall’altra. Alla fine mi sono fatto una mia idea di come funziona l’intera fattoria degli uomini: il direttore furfante che assegna ai suoi consulenti l’incarico di studiare prezzi e posizioni dei prodotti allo scopo di ingannare i clienti, sta nutrendo lo stesso male che ci ha sottratto il controllo della moneta. I commessi che eseguono direttive scorrette, hanno anche loro una parte di responsabilità, se non altro per non aver nemmeno alzato un sopracciglio in segno di disapprovazione, in fondo sarebbe già qualcosa. Ma questa non vuole essere un’accusa nei confronti dei “commessi di supermercati”. Siamo tutti i commessi di un supermercato molto grande che si chiama sistema economico. Noi tutti, quando commettiamo la nostra piccola scorrettezza quotidiana, anche se crediamo che si tratti solo di un’inezia di poco conto, stiamo di fatto assecondando il grande “monopoly” di cui siamo le ignare pedine.
C’è qualcuno che da sempre gioca con noi, e noi glielo permettiamo, perché siamo assopiti e storditi, e crediamo che le nostre più profonde paure possano essere scacciate dalla distrazione del benessere materiale, o da altri tipi di oppio. Ci siamo scordati che il buon senso umano che abbiamo dentro è la forza più grande che possediamo, è la forza più temuta. Il potere che in questi anni ci sta schiacciando, arrivando materialmente a depredarci, ha un assoluto bisogno del nostro consenso. Ce lo chiede il telegiornale della sera, scritto dai marionettisti del potere politico ed economico; ce lo chiede la pubblicità, che ci imbriglia la volontà con lo scopo di svuotare i nostri conti correnti; ce lo chiedono i partiti politici, vere e proprie agenzie di marketing al servizio dei poteri forti.
In Italia, questi ultimi anni sono stati caratterizzati dalle tasse, dal rialzo dei prezzi, e da un’accanita speculazione su tutto. E ancora sembra che non si vogliano fermare. Abbiamo scoperto una brutta Italia, che non credevamo esistesse. Abbiamo assaggiato la severità del sistema statale, che all’occorrenza, per rimpinguare le casse dell’erario, non esita a legiferare contro l’intero popolo, anche contro i meno abbienti. Abbiamo compreso quante e quanto grandi possano essere le falle del diritto – che per lo meno in astratto credevamo sacro – tanto che sembra ormai di vivere in un regime più che in un sistema democratico, nonostante si voti ancora.
In questi anni siamo stati umiliati, e non solo dall’Europa o dai governi nazionali. Le amministrazioni locali hanno raccolto immediatamente l’invito dei governi centrali ad alzare le tasse, senza altro scopo che quello di soddisfare la voracità delle clientele e dei gruppi privati, che nel complesso rappresentano la gran parte dell’intera spesa pubblica. La privatizzazione di ogni aspetto della spesa pubblica nazionale e locale, è una strada maestra che viene percorsa in modo dogmatico, quasi in religioso silenzio. Ci stiamo svendendo ad un sistema capitalistico privato, che finirà per ultimare una forma di controllo di tipo neo-feudale, dove le multinazionali saranno i feudi, e noi consumatori i moderni “servi della gleba”.
Eppure il nostro Potere d’Acquisto, se solo decidessimo di usarlo, sarebbe grande! Non sarà forse l’arma per vincere ogni male, ma il consumismo selvaggio che ci sta minacciando, quello sì. Rinunciamo ai beni dell’industria del futile, evitiamo di indebitarci per acquistare una macchina costosa, non acquistiamo merce scadente o cibo che viene da lontano. Il mostro che ci sta rovinando, sta avanzando con il nostro permesso, e fino a qualche anno fa perfino con il nostro entusiasmo. Per capire che il “Potere d’Acquisto” esiste veramente, immaginiamo che cosa potremmo fare noi consumatori di un marchio aziendale multinazionale, se solo decidessimo in massa di rinunciare, per quanto possibile, ai suoi prodotti. Noi siamo la vera forza che da sempre temono, solo che non lo sappiamo ancora, e soprattutto non riusciamo a metterci d’accordo, perché siamo divisi.
Forse il tempo della rivoluzione pacifica che stiamo aspettando, non è ancora questo. Non sappiamo se si tratti di aspettare anni o decenni. Ma il risultato del cambiamento lo vediamo già molto nitido nei nostri sogni. Siamo già in tanti a sognare un mondo migliore, non dobbiamo avere paura di dirlo, così, con parole semplici. I social networks sono pieni di visionari come noi, che condividono freneticamente immagini meravigliose, massime di saggezza, fotografie di denuncia delle brutture del mondo. Solo una decina di anni fa, non avremmo mai immaginato che tanta gente potesse avere tali “slanci di speranza” verso una società più giusta.
Non è però facile tradurre nella pratica i propositi astratti dell’anima, che deve lottare contro la paura, il bisogno, l’egoismo. Nella dura realtà della società di oggi, sembra ancora che i vincitori siano sempre loro: i disonesti e i criminali di ogni rango, dentro e fuori le istituzioni. Speriamo tuttavia che sia solo il parossismo della malattia che per tanti anni abbiamo incubato: il consumismo, un’allucinazione che divora il nostro valore materiale e i nostri pensieri. Speriamo che il nostro sogno possa un giorno attraversare la barriera che ancora esiste tra il dentro e il fuori dell’uomo, così che possa materializzarsi concretamente nella nostra società.
Prefazione de La Formula della Servitù, e il nostro vero Potere d’Acquisto, libro di Mauro Vanzini.
Sono pienamente d’accordo e condivido tutto Io per prima sto cercando di scendere da questo andare avanti senza riflettere e mi sto prendendo la responsabilità delle mie scelte, a partire dall’alimentazione allo stile di vita. Mi chiedo però se tutti cominciassimo a fare queste scelte più etiche, il potere occulto s’impossesserebbe anche di questo o no? E poi, il concetto di dualità, per il quale non c’è bene senza la parte di male? Questo vuole essere solo un confronto su alcune domande che mi pongo spesso Comunque scrivete articoli sempre interessanti e stimolanti Grazie
Grazie infinite Roberta. Anch’io come te cerco di escludere dalla mia vita le cose superflue, e tutte quelle intrusioni di un sistema a me estraneo. Non credo che si possa fare un elenco assoluto di ciò che è bene e ciò che è male, sta ad ognuno decidere per sé. Ma come possiamo non considerare giusto vivere in modo più sano, più economico, senza dipendere da un sistema commerciale che i poteri che ci governano hanno approntato per noi? Ad ognuno sta la scelta di stabilire ciò che è meglio, io credo che man mano che andremo avanti, quella che potremmo chiamare in assoluto una “maggior consapevolezza” prenderà sempre più piede, e il cosiddetto male, e i poteri forti che ci governano dall’ombra della società, avranno a che fare con un uomo sempre più attento a smascherare le loro trappole. Io credo che il male sia un mostro molto molto stupido, e una volta portato definitivamente al di fuori di noi, si dissolverà come la nebbia del mattino. Ciao, un caro saluto, Mauro
Grazie per questo bellissimo articolo che rispetta pienamente il mio pensiero. Questa consapevolezza ce l’ho da tanto tempo e sono contenta che oggi sia sempre di più pensiero comune di tante persone. Il consumismo è la ns condanna e ci allontana dal nostro vero sentire, dalla ns anima. Mi auguro che il 2015 veda un risveglio sempre più massiccio di queste anime, che ormai stanno capendo che non serve riempirle di effimero, ma di cose concrete, valori giusti e senso etico. Personalmente mi piace spendere i miei soldi per le esperienze non per le cose (amo moltissimo viaggiare) e la macchina per me è un mezzo di locomozione non di vanto.
Ho cresciuto mio figlio 2o enne con questi valori e ho fiducia che le nuove generazioni aprano una nuova era in tutti i sensi.
Saluti.
Patrizia
Ciao Patrizia, grazie infinite per il tuo commento! Guardando il mercato con più distacco, vedi il gioco dentro cui stiamo vivendo. Non è una bella immagine da ricordare, ma c’è chi pensa a noi come a bestie da allevamento, il parallelismo è dimostrabile in mille modi… ma siamo stanchi di dimostrazioni! Basta solo un po’ di quella che tu chiami “consapevolezza”, che possiamo anche chiamare “buon senso”.
Così alle persone che si ostinano a restare sui binari del sistema costituito, direi semplicemente questo: perché non riuscite a capire il misero gioco dentro cui ci vogliono costringere? Avete veramente bisogno di tutti quei “balocchi del mercato”, delle cosiddette “comodità”, tanto da rinunciare con tanta facilità ai pochi soldi che avete guadagnato col vostro lavoro? Chi vive nell’allucinazione del dio denaro, accetta implicitamente l’imposizione della separazione da parte di poteri vili, che appaiono poco umani per quanto sono perfidi.
Un saluto, Mauro
Quando leggo questi articoli mi si apre il cuore oltre che la speranza in un mondo fatto di esseri consapevoli e liberi. Personalmente sono molti anni che sono uscita fuori dal mondo consumistico perché avevo già capito che era una schiavitù. Oggi vivo con l’essenziale cioè penso solo ai bisogni primari e sto molto attenta a non cadere nelle trappole del sistema consumistico. Si può vivere veramente con poco ma la libertà che si acquista è veramente tanta, non ha prezzo. E allora buon cammino a tutti coloro che si ritrovano in questo bellissimo e illuminante articolo ma soprattutto siate consapevoli momento x momento delle vostre scelte.
Anna maria
Grazie Anna, sono pienamente d’accordo con la tua scelta, che è anche la mia. Non è facile trasmettere questo messaggio, perchè la linea tra il bisogno di benessere e la servitù consumistica è sottile fino all’invisibile, e dipende dalla storia del singolo. Ma è innegabile che il disegno di dominio esista, c’è chi gioca con i nostri bisogni e i nostri desideri come fossimo bambini davanti a Babbo Natale. Purtroppo oggi è necessario un certo sacrificio, per costruire un mondo migliore dove torni l’abbondanza dei veri valori!
Un saluto, Mauro
Condivido pienamente questa filosofia di vita, ma sono purtroppo consapevole che in genere ci si arriva in quell’età in cui la capacità d’analisi e la ponderatezza possono trovare una specie di nullaosta fisiologico nel contenitore emozionale e spirituale di ognuno. E non sempre! Spesso la fagocitazione definitiva del pensiero preclude anche questa possibilità. Chi potrà recuperare a giornate diverse milioni di giovani che sono stati spaventosamente appiattiti in una vita fatta di convenzioni e artificiosità tecnologiche che ormai costituiscono la loro droga quotidiana? Esistono segnali, sentori di cambiamento? Sembra invece che esistano segnali di peggioramento! Spesso ho l’impressione di essere parte di un’immensa massa informe di materiale umano incline sempre più ad accogliere quelle novità di qualsiasi genere che possano sostituire o integrare quel campionario dell’effimero che si ritiene parte integrante ed incorruttibile dell’esistenza! Ci sono direttori d’orchestra che fanno suonare sempre la stessa musica? Probabilmente si, a chi vuole e può il ragionare e trarre le conseguenze, il senso di tutto questo!
Caro Mauro,
So bene quanto sia difficile essere coerenti con le nostre scelte e le nostre idee. Io sono convinta che non ci potrà essere nessun cambiamento se non quello individuale, siamo noi i sostenitori di questo pessimo sistema che ci rispecchia pienamente. Cominciamo a scegliere con consapevolezza qualunque cosa facciamo dalla scelta del cibo, a dove facciamo i nostri acquisti, i nostri consumi, le nostre relazioni, ecc. Tutto questo ha un costo molto alto che lo paghi in termini di solitudine. Ma penso che non esista altro modo che iniziare da se stessi. Personalmente ho eliminato tutto il superfluo, mi limito ai bisogni essenziali che sono quelli del mangiare e del dormire. Non bevo altro che acqua e qualche tisana, faccio la spesa dai contadini o nei piccoli negozi ma non certo nei supermercati, non ho il televisore, ecc. La lista è lunga. Servirà a qualcosa? Non lo so di certo evito di alimentare il sistema consumistico, sono molto libera da condizionamenti di qualunque genere, familiari, sociali, lavorativi e quant’altro. Ma a ciò sono arrivata dopo anni di lavoro su me stessa.
Mauro come mai non rispondi più? Vorrei scriverti ma vedo che è da marzo che non dai risposte. Fai un cenno per capire se è il caso di esprimere la mia opinione.
Ciao Alina, io ci sono, mi fa molto piacere che tu esprima la tua opinione.
Buongiorno a tutti voi. BOIGOTTAGGIO BOIGOTTAGGIO. Sono un commerciante nel campo della ristorazione e sono diversi anni che sto’ boigottando il piu’ possibile tutte le multinazionali. Come per esempio cocacola e nestle’. Non vendo e non uso nessuno dei loro prodotti. I miei clienti sono ormai consapevoli del mio modo di essere e ne sono contenti. A chi mi chiede il perche’ della mia scelta rispondo ” qui solo cose buone e genuine…”.
Ma penso che anche se tutte le persone del mondo smettessero di consumare cocacola questa verrebbe comunque ancora prodotta su larga scala dal sistema che si stampa il denaro, che guida la macchina della propaganda e che ci fa’ credere di tutto e il contrario di tutto…insomma the show must go on…importante e’ apparire… chissa’ che non sia gia’ cosi’ nella realta’? Buon proseguimento…