Avalon - I Sacri Misteri di Artù e Glastonbury
di Nicholas R. Mann
Una lingua di terra circondata dall'oceano, una gobba che lambisce il cielo, una torre che è un'antenna catalizzatrice di energie. Già sacra ai Celti, Avalon è diventata un polo d'attrazione anche per la spiritualità cristiana mistica e "alternativa". Ma sopratutto ad Avalon furono collocati gli elementi cruciali del ciclo cavalleresco: la forgiatura di Excalibur, il ricovero di re Artù ferito in battaglia, la dimora di Morgana.
Nicholas Mann, analizzando dettagliatamente le caratteristiche del paesaggio di Avalon - tra cui lo Zodiaco di Glastonbury, l'Abbazia, il Labirinto del Tor e la St Michael Line - mostra come esse siano espressioni del potere dell'isola, in cui converge la forza magica e spirituale del paesaggio inglese.
I Celti consideravano l'isola di Avalon - identificabile con l'attuale Glastonbury - il punto di passaggio dell'Asse del Mondo. Il Tor di Glastonbury rappresenta l'archetipo della montagna sacra e spirituale, e funge da scala per il cielo. Le sorgenti costituiscono il mezzo per accedere al magico regno degli spiriti del sottosuolo, e per uscirne.
La Chalice Well e la caverna presso la White Spring sono i luoghi in cui si materializzano le fonti della saggezza, della poesia, della sessualità, della guarigione, dell'immortalità e della prosperità.
Vero e proprio specchio del sacro, Avalon-Glastonbury rappresenta per i mistici il castello del Graal e la patria di Excalibur, ed è il luogo in cui è sepolto re Artù, che non è morto, ma aspetta di fare il suo ri- torno dagli inferi. D'altra parte il luogo è da sempre importante anche per la Chiesa britannica, perché lì, nel VI secolo, nacque la fede cristiana e venne costruita la prima cattedrale.
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