Uomini “dormienti”
di Luciano Gianazza
Gautama Siddharta Sakyamuni, detto il Budda, ottenne il risveglio più di 2500 anni fa. E con lui altri suoi adepti lungo i secoli, mentre molti continuarono a dormire. Anche oggi ci sono uomini dormienti, nelle varie gradazioni che vanno dalla sonnolenza al letargo.
Ma quali sono le caratteristiche di un uomo dormiente di oggi? Di base solo una, nelle sue molteplici varianti. L’uomo dormiente non verifica e non sperimenta, al fine di osservarne il risultato, le informazioni che riceve dall’esterno. Questo è dovuto a un condizionamento continuo che ha inizio nella culla e che termina nella tomba.
Quando l’individuo nasce arriva in un mondo di cui non conosce o non ricorda nulla: egli non sopravviverebbe senza l’aiuto dei genitori. Ogni volta che viene avvicinato al seno per la poppata si rafforza la consuetudine, costituita dal costante ripetersi nel tempo della stessa invariata azione. Quando l’individuo vede che un altro individuo, in questo caso la madre, fa una serie di azioni più o meno identiche senza variazione a favore della sua sopravvivenza nasce la fiducia. Da quel momento quello che fa o dice la madre o il padre viene considerato vero e valido senza verificare, a meno che non gli si dica di trovare la sua propria verità. Se il padre e la madre sono esseri dormienti ne erediterà il sonno…