Verso una nuova “Incarnazione”
Se un individuo è già identificato a sufficienza con la propria anima – e quindi la sua coscienza è almeno parzialmente capace di traslarsi nel «corpo di gloria» – quando giunge ad un certo stadio del suo viaggio dopo la morte, può decidere se entrare nell’Eterno o affrontare una nuova successiva incarnazione.
Può decidere se entrare nell’Assoluto inconsapevole di sé, oppure conservare il grado di coscienza raggiunto attraverso le precedenti incarnazioni, e incrementarlo per mezzo di una nuova successiva incarnazione, restando così nella dualità. Si badi bene, che una via non è migliore dell’altra e dal punto di vista dell’Assoluto, che è fuori dallo spazio-tempo e fuori dalla dualità, concetti come evoluzione e coscienza non possono aver senso. Rispetto all’Assoluto, mille incarnazioni impiegate a sviluppare una coscienza sempre più raffinata e il sonno profondo inconsapevole… sono sullo stesso piano…