Gli Insegnamenti della Montagna
di Francesco Marabotti
La decisione per un’esistenza che sia degna di essere vissuta. Questo mi insegna la montagna.
Qualche giorno fa ho fatto un’escursione in montagna. Ho percorso un dislivello di quasi 1000 metri in tre ore, arrivando a 2000 metri, nel cuore delle Orobie.
Tutta in salita. Tutta di gambe e addominali bassi. Il sentiero di montagna è analogo al percorso spirituale autentico.
All’inizio una voce dice: “Ma chi me lo fa fare?”. Un’altra risponde: “La voglia di esplorare qualcosa che non conosco, di vedere la bellezza”.
E allora parti, e inizi, un piede dopo l’altro, un momento dopo l’altro. Ti fermi, riprendi fiato, e inizi a sentire il corpo che è refrattario. A superare i propri limiti. E capisci che è il corpo certo, ma anche la mente. È la mente che non vuole fare fatica.
È la mente che non vuole spingersi oltre i propri confini abituali. Ma ormai sei lì, e procedi. E lo scenario si apre. La vallata è un bagno di luce e di verde e di azzurro.
Ogni tanto lungo la via incontri altri che fanno quel sentiero. Vi salutate. Qualcuno parla un po’ di più, e allora ci si scambia informazioni, si condivide una battuta, si trasmette energia, e ci si gode il tragitto.
L’altro è lo specchio di parti di noi, e le parti di noi sono lo specchio dell’altro. Si sale sempre da soli in un certo senso, e si sale sempre assieme.
Superato il bosco, che protegge dal sole, da un’esposizione troppo bruciante, che accoglie al riparo dei pini le fatiche e i sospiri, la montagna si rivela e si concede, con i suoi spiazzi, la sua vegetazione, le sue altezze, la sua frescura, la sua vista.
È tanto banale quanto vero che le cose che sembrano così grandi, ad altezze minori, appaiono così piccole dall’alto.
Le case, i paesi, le persone, tutti noi, con le nostre preoccupazioni, le ansie e angosce e i problemi del giorno e le pene del cuore, a quell’altezza appaiono ridimensionate. Non vane o inesistenti, semplicemente più piccole.
E il cielo è un soffitto che appare meno solido, è come una dimensione, una radura, un dialogo con intelligenze geometriche, nel silenzio selvatico di un ordine altro rispetto a quello mondano. E allora ti fermi. Attorno a te l’ampiezza e la spaziosità. Ma non c’è nessun “sentimento oceanico”, nessuna emozione da farne una canzone.
Solo un senso di relativa pienezza, di ringraziamento. Un senso di comprensione per la vita, quella vera, quella che fa crescere e alimenta tutta questa bellezza, tutto questo mistero che stiamo distruggendo per la nostra avidità e vanità.
Tutta questa bellezza che siamo diventati incapaci a vedere, per costruire l’ennesimo centro commerciale, l’ennesima palazzina con bilocali e monolocali smart, o per fare un altro investimento tecnologico o militare.
Tutta questa bellezza che non riusciamo più a vedere, perché siamo rapiti da un sostituto di bellezza nei nostri cellulari e teleschermi.
Penso che tutta la patologia del nostro mondo sia in questa distanza che abbiamo messo fra noi. E gli elementi essenziali dell’esistenza.
Penso che non sia la “natura” a custodire un segreto, ma quel qualcosa di originario, di pulito, di forte, di integro che in montagna respiri ad ogni passo, e che in realtà è dentro ciascuno di noi.
Penso che quel qualcosa sia un’esperienza diretta di vita che tutti cerchiamo in qualche modo. Penso che quel qualcosa sia la rivoluzione. Il riscatto generazionale verso un sistema che vorrebbe renderci polli da allevamento come diceva Gaber.
La decisione per un’esistenza che sia degna di essere vissuta. Questo mi insegna la montagna. A iniziare, cadendo ogni giorno di nuovo, a vivere davvero.
Articolo di Francesco Marabotti
Fonte: https://t.me/darsipace_marcoguzzi
..oggi l’Assunzione in Cielo..
..scalare la montagna come nella vita è in cima tocchi il cielo..
..la ripidità, i rovi, le spine (ti hanno distratto ma non rivoltato) con le ali della Fenice hai attraversato..i massi e i precipizi del Drago (limitazioni) tu hai evitato e superato..poi in cima il panorama ti sei gustato… leggero come il vento, palpitante come il fuoco, la tua
camminata Radici ti ha dato..