Cristo (seconda parte)
di Peter Deunov (<<< vai alla prima parte)
Ricordatevi: Cristo è una manifestazione dell’Amore Divino. Lui verrà come una Luce interna nelle menti e nei cuori delle persone. Questa Luce attrarrà tutti intorno a Cristo, come intorno a un grande centro. L’apertura delle menti e dei cuori umani e l’accettazione di Cristo da dentro sarà la Seconda Venuta di Cristo sulla Terra.
Comunque sia, noi vediamo che fu ammesso che Cristo fosse crocifisso. Sulla croce Cristo visse ciò che può essere chiamata sofferenza ideologico-mistica, ovvero la sofferenza più profonda e più intensa che un’anima umana può vivere. Lui dovette bere fino in fondo il calice delle sofferenze, quel bicchiere in cui erano raccolti tutti i residui amari del passato. E perciò, rendendosi conto dell’importanza del momento, dopo un dramma intimo vissuto nel giardino di Getsemani, Cristo dice: “Per quest’ora sono venuto”. Tramite l’alchimia potente dell’Amore, Cristo assorbì i veleni raccolti in questo bicchiere e così liquidò una volta per tutte i conti con la violenza.
Veramente, non poteva Cristo, che era una persona forte, geniale, che sapeva della propria alta origine, che prevedeva tutto, che sapeva che cosa sarebbe successo, non poteva evitare le sofferenze che Lo aspettavano? Davanti a Lui c’era l’alternativa: o chiamare “le legioni degli angeli” con l’aiuto dei quali distruggere sia il popolo ebraico che l’Impero Romano, e quindi servirsi dei metodi del passato, del metodo di Mosè e di Elia, del metodo della forza e della spada, del metodo degli antichi maghi e adepti, oppure accettare il calice e la croce e superarli con la forza dell’Amore. Cristo scelse il secondo e questo per la sua natura fu il primo esperimento sulla Terra.
Se Cristo si fosse spaventato delle sofferenze, se si fosse spaventato della croce sulla quale poi Lo crocifissero, dei chiodi con cui Lo attaccarono, della lancia con cui Lo trafissero, non avrebbe dato una nuova e significativa soluzione al difficile problema dell’elevazione dell’anima umana. Lui fuse le profanazioni, i colpi della frusta, la croce, i chiodi, le lance con il fuoco dell’Amore, l’unico fuoco che può fondere le armi della violenza. E il Suo esperimento risultò riuscito.
Così Cristo risolse un problema da cui dipendeva il futuro dell’intera Umanità. Così scoprì la Via per la salvezza di quelle anime sofferenti per le quali era venuto. Proprio per queste anime semplici ma elevate che ebbero il coraggio di affidare la loro fede a Lui, non per gli studiosi, i forti, le persone religiose del Suo secolo. Cristo sacrificò la Sua vita affinché loro vivessero in quell’Amore che Lui diede loro.
Nelle sofferenze di Cristo si cela qualcosa di grande. Esse rappresentano la parte occulta della vita di Cristo, della quale le persone non sanno ancora nulla. Quando parlo delle sofferenze di Cristo, nella mia mente spiccano due grandi qualità di Cristo: la Sua eccezionale pazienza e la Sua sottomissione. Grazie a loro, Lui sopportò tutti gli insulti, tutte le ingiurie e le offese. Cristo rimase soprattutto quieto, tranquillo e imperterrito, come nulla fosse. Dai Suoi occhi non cadde neanche una lacrima. È una grande pazienza, è un grande controllo di sé stesso, è l’Amore! Questa è una pietra che nulla è in grado di spaccare.
Il crocifisso di Cristo era una tragedia, ma questa tragedia ebbe la sua soluzione: la risurrezione. Cristo risorse e tramite la risurrezione ottenne una rivelazione per il futuro.
Nella persona di Cristo troviamo un vero uomo, uno spirito forte, un eroe. Lui sopportò tutto: le sofferenze, la croce, la tomba.
Cristo non portò la croce di legno fino alla fine. La portò solo fino a un certo luogo e poi la gettò a terra. Le persone pensano che l’abbia gettata perché sfinito sotto il suo peso. No, Cristo non era un uomo debole. Lui poteva portare la croce, ma la lasciò per mostrare all’Umanità che cosa la aspetta. Lui voleva dire: “Io posso portare la croce delle sofferenze delle persone viventi, ma non voglio portare una croce di legno!”. I cristiani di oggi, però, ancora baciano la croce di legno disprezzata dallo stesso Cristo. Dopo aver gettato la croce di legno a terra, Cristo si alzò in piedi e si diresse verso il Gòlgota. Lo inchiodarono sulla croce, ma non ci rimase a lungo. Si staccò da solo. Come? Uscendo dal suo corpo e andando da Giuseppe di Arimatea. Lo sotterrarono e chiusero la tomba, ma ne uscì. Non voleva lasciare il Suo corpo nella tomba perché era vivo. Lo risuscitò da solo.
L’angelo che causò la Sua morte portò la Sua anima all’inferno, ma neanche lì Cristo rimase a lungo. Entrando all’inferno suscitò un’intera rivoluzione: fece commuovere tutti i suoi abitanti e li liberò. Non pensate che, dopo la Sua risurrezione, Cristo era da solo. Nell’inferno Lui era la guida di un intero esercito di angeli che purificarono l’inferno da tutti i prigionieri.
Con tutto questo Cristo provò che colui che è forte non può essere tenuto alla croce, né può essere chiuso in una tomba. Colui che è forte non muore, ma risorge e dà vita agli altri. Cristo era il cuore di Dio e perciò risorse. Non potendo morire, il cuore di Dio ritornò da dove era venuto e con tutta la tragedia vissuta sul Gòlgota versò un sangue nuovo nelle vene esaurite dell’Umanità e diede un nuovo impulso alla circolazione Divina della vita.
Con la sua venuta sulla Terra duemila anni fa, Cristo ci mostrò solo una parte della sua immagine. Noi vediamo Cristo in umiliazioni e cordogli, in sofferenze e prove. Noi lo vediamo come un eroe dell’espiazione. Le persone non conoscono ancora Cristo nella Sua gloria, nella Sua forza e nella Sua potenza Divina.
Forte e potente è Cristo! Nel passato bucarono la mano di Cristo con un chiodo. Oggi, però, nessuno potrebbe bucare questa mano con chiodi, si fonderebbero subito! Nel passato crocifissero Cristo, ma oggi non esiste un albero così grande sul quale potrebbero crocifiggerlo. Cristo non può essere crocifisso una seconda volta!
Cristo viene ora per visitare le menti e i cuori umani. Lui farà crollare tutte le prigioni, cancellerà tutti gli insegnamenti menzogneri, tutto ciò che distrugge la mente e il cuore umano, che porta confusione e disordine, che limita la vita umana. Lui è Cristo vivente, Che porta vita, Luce e libertà per tutte le anime, Che solleva e risveglia in loro l’Amore verso tutto.
Quando si dice che ora viene Cristo, alcuni pensano che verrà da fuori. Cristo non verrà da fuori, non verrà nemmeno in forma umana, né in una qualsiasi altra forma. Quando i raggi di Sole entrano nelle vostre case, questo significa che il Sole vi ha visitati?
Ricordatevi: Cristo è una manifestazione dell’Amore Divino. Lui verrà come una Luce interna nelle menti e nei cuori delle persone. Questa Luce attrarrà tutti intorno a Cristo, come intorno a un grande centro. L’apertura delle menti e dei cuori umani e l’accettazione di Cristo da dentro sarà la seconda venuta di Cristo sulla Terra. Se le persone non Lo accettano in questo modo, questa vita di disarmonia, di sofferenze e cordogli, di credenze esterne, di superstizioni e illusioni continuerà. Prese da queste credenze esterne, molte persone religiose si illudono dicendo: “Cristo annunciò il Regno di Dio duemila anni fa. Lui scese, disse quello che aveva da dire e poi risalì nel Cielo fino alla seconda venuta quando ritornerà a giudicare i vivi e i morti”.
Ma io vi dico: Cristo non annunciò il Regno di Dio nel tempo e nello spazio! Noi non consideriamo Cristo e il Suo insegnamento come qualcosa del passato. Noi non consideriamo Cristo e il Suo insegnamento come qualcosa che verrà nel futuro. Noi consideriamo Cristo e il Suo insegnamento come un eterno presente!
Ecco perché non solo durante il proprio sermone di tre anni, ma anche durante gli ultimi duemila anni Cristo non ha smesso di parlare. Se si potesse restaurare tutto ciò che disse Cristo durante i tre anni in cui predicava alle persone dell’epoca, se si potesse restaurare ciò che disse durante gli ultimi duemila anni, le persone avrebbero una conoscenza preziosa. Ma rimase poco di quello che Cristo disse durante il Suo sermone di tre anni, solo alcune parti. Rimasero nascosti per il mondo anche molti dei messaggi di Paolo e degli altri Apostoli. Un giorno però verranno conosciuti dal mondo. Ora vengono rivelati solo agli studenti avanzati.
Pensate che Cristo presentò tutto il Suo insegnamento? A confronto di quello che portava, Lui diede molto poco alle persone del Suo tempo. Le persone di quel tempo non erano pronte per le scienze. Ecco perché parlò loro con delle favole. Cristo non voleva dare la Sua arma nelle mani degli ignoranti per rivolgerla contro di Lui.
Pensate che se oggi venisse Cristo parlerebbe così come parlò duemila anni fa? Cristo parlerebbe in un’altra maniera. Insegnerebbe prima di tutto la grande scienza dell’Amore e i metodi della sua applicazione. Lui insegnerebbe la Via dello studente, della fraternità e del servire. Oggi la Legge dell’evoluzione esige proprio questo.
E ora il grande Maestro si rivolge a tutte le anime risvegliate annunciando loro le basi dell’insegnamento: “Che siano tutti degli studenti diligenti, bravi fratelli, fedeli e veritieri servitori!”. Perché solo coloro che sono studenti diligenti, bravi fratelli e veri servitori possono diventare creatori della nuova cultura nella quale Cristo vivrà in ogni uomo e tra tutte le persone.
Cristo non vuole oggi dei credenti ordinari, non persone che combattono l’una contro l’altra, non padroni e sacerdoti, ma persone vere, creatori di ciò che è nuovo, studenti, fratelli e servitori. Non persone che Lo crocifiggono costantemente dentro di sé, ma persone che Lo accettano vivere tra di loro, che siano uno con Lui.
Oggi Cristo annuncia una cultura senza crocifissi, una cultura della risurrezione. Perché abbiamo visto i risultati della cultura contemporanea creata da persone che crocifissero Cristo. È arrivato il tempo di porre le basi di una nuova cultura, che sarà costruita non da persone che si inchinano davanti a Cristo crocifisso, ma di uomini fratelli in cui vive Cristo risorto, il Cristo vivente dell’Amore. La base di questa cultura sarà l’Amore perché è l’unica forza che può rendere le persone degli studenti diligenti, bravi fratelli e fedeli e veritieri servitori, creatori della nuova vita. Questa è la novità che Cristo porta oggi all’Umanità. Questa è la parola della Grande Fratellanza Universale e quello che dice il Maestro.
Ma coloro che si chiamano cristiani non si lasceranno allora tentare dalla Sua parola? Lo riconosceranno? Continueranno a discutere del Cristo “crocifisso”, di quello “storico” e di quello “cosmico” così come Lo comprendono le varie chiese, ma lo spirito della Sua parola vivente rimarrà sconosciuto. Perciò vi dico: lasciate queste definizioni e distinzioni su Cristo! Sappiate che esiste solo un Cristo del grande Amore Che ora lavora nel mondo e nelle anime delle persone. È di questo Cristo che vi parlo ora, non di quello “storico” o di quello “crocifisso”. Alla fine, come personaggio storico le persone Lo conoscono abbastanza, ma come Amore vivente non Lo conoscono.
Vi parlo del Cristo vivente, di quel Cristo Che porta in Sé vita, Che porta la conoscenza vivente e la Luce, Che porta la Verità e la libertà, di quel Cristo Che porta tutti i metodi per la costruzione della vita ragionevole. Lui è il capo della Grande Fratellanza Universale. Tutte le grandi anime Lo conoscono e tra di loro non esiste alcuna confusione su Chi è Lui, come era, quale posizione occupa nella “gerarchia dei Maestri” e così via. Loro non discutono perché sanno con certezza quale posizione nel Tutto occupa Cristo, così come sanno qual è la posizione di tutte le grandi persone che apparvero e che appaiono nel mondo. Questo Cristo devono conoscere le persone oggi! È Lui che devono vedere e conoscere perché molti vogliono convincersi che si può essere veri cristiani senza vedere Cristo e conoscerLo dentro di sé.
Io, però, sostengo che se una persona non vede Cristo, non può nemmeno conoscerlo. Ma per vedere Cristo, l’uomo deve avere una mente, un cuore, un’anima e uno spirito come i Suoi. Prima di raggiungere questo stato, tutti coloro a cui Cristo è apparso cadevano per terra. E che cosa può vedere una persona caduta?
Bisogna bere dalla sorgente, non dal fiume che è torbido, perché vi entrarono molte altre sostanze. Vai sulla strada che porta a questa sorgente. La strada è un po’ difficile e lunga, ma berrai dalla sorgente acqua viva che rinfrescherà per sempre la tua mente e il tuo cuore. Davanti a te si apriranno delle vedute vaste, sconosciute prima. Su questa montagna dalla quale sgorga la sorgente viva sentirai la voce di Dio. Non desiderare di rimanere lì per sempre, ma scendi giù dai tuoi fratelli!
Scendi giù e metti in atto come uno studente, come un fratello e come un servitore la Parola vivente del tuo Padre Celeste Che ti ha attratto con le nicchie del Suo Amore.
Queste nicchie sono nelle mani di Cristo, la manifestazione di Dio dell’Amore.
Fine seconda ed ultima Parte (<<< vai alla prima parte)
Insegnamenti del Maestro spirituale Peter Deunov (noto anche con lo pseudonimo spirituale “Beinsa Douno”)
Fonte: http://www.beinsadouno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=345&Itemid=143
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