Successo nella Cura del Cancro: Nanoparticelle di “Ivermectina” Distruggono Cellule Tumorali Cerebrali
a cura di M. Cristina Bassi
Dal blog austriaco “TKP” traduco nel seguito la notizia di un team di scienziati brasiliani che ha scoperto che le nanoparticelle di ivermectina distruggono le cellule tumorali.(M. Cristina Bassi)
Degli oncologi brasiliani hanno appena annunciato una svolta nella lotta contro il cancro e i tumori cerebrali. Il metodo è efficace e non provoca gli enormi effetti collaterali indesiderati delle terapie farmacologiche della medicina tradizionale.
Un team di scienziati dell’Universidade Federal do Rio Grande do Sul (UFRGS) ha scoperto che le nanoparticelle di ivermectina distruggono le cellule tumorali e riducono notevolmente le dimensioni dei tumori.
In uno studio preclinico intitolato “Intranasal Delivery of Ivermectin Nanosystems as an Antitumor Agent: Focusing on Glioma Suppression” (Somministrazione intranasale di nanosistemi di ivermectina come agente antitumorale: Focus sulla soppressione del glioma), dei ricercatori guidati dalla dott.ssa Maiara Callegaro Velho e dal dott. Ruy Carlos Ruver Beck hanno dimostrato che una forma nanoincapsulata di ivermectina, somministrata per via intranasale, ha ridotto di oltre il 70% il volume dei tumori gliomatosi nei ratti.
La scoperta è stata accolta come un importante passo avanti nella lotta contro il glioblastoma, una delle forme più letali di tumore cerebrale.
Si tratta del primo studio che esamina “la somministrazione di IVM dal naso al cervello tramite nanotecnologia”, secondo quanto affermano gli autori.
I Due Nanopreparati a Base Ivermectina
Il team ha testato due nanopreparati a base di ivermectina:
– IVM-NC: ivermectina incapsulata in nanocapsule di poli(ε-caprolattone),
– IVM-MCM: ivermectina in particelle di biossido di silicio mesoporose.
Solo la formulazione IVM-NC si è dimostrata in grado di attraversare la barriera emato-encefalica e ridurre significativamente le dimensioni del tumore.
Ai ratti è stata somministrata per 10 giorni una dose minima di soli 60 μg/giorno tramite uno spray intranasale non invasivo.
Il risultato è stato una riduzione del tumore di oltre il 70%, oltre a un tessuto cerebrale più sano, una riduzione del gonfiore e una minore crescita anomala dei vasi sanguigni.
Il trattamento non ha causato danni agli organi o tossicità polmonare. Questi effetti sono stati osservati a dosi quasi otto volte inferiori a quelle approvate per l’uso antiparassitario nell’uomo.
Mentre l’ivermectina è diventata un argomento politico scottante durante la pandemia di Covid, questo studio segna un’entusiasmante nuova svolta nell’oncologia.
I ricercatori hanno sottolineato le difficoltà legate alla somministrazione di farmaci al cervello e come i nanotrasportatori polimerici potrebbero finalmente offrire una soluzione grazie alla somministrazione intranasale.
Gli scienziati sottolineano che la biodisponibilità dell’ivermectina e la sua incapacità di attraversare la barriera emato-encefalica hanno a lungo ostacolato il suo potenziale nella lotta contro il cancro.
Tuttavia, la nanoincapsulazione potrebbe liberare le capacità multi-target del farmaco, in particolare contro i tumori cerebrali difficili da trattare.
“Questo studio condotto con rigore rimane su un percorso scientifico basato sull’evidenza“, hanno sottolineato gli autori. “I ricercatori hanno evitato esagerazioni, hanno basato lo studio sull’oncologia meccanicistica e hanno seguito una via di somministrazione che si è dimostrata sempre più efficace nella neuroterapia”.
Articolo a cura di M. Cristina Bassi
Fonte originale: https://tkp.at/2025/06/17/erfolg-bei-krebsbehandlung-ivermectin-nanopartikel-zerstoeren-hirntumorzellen/
Traduzione: M. Cristina Bassi per www.thelvingspirits.net
Vi voglio segnalare che i medici “ordinari” non prescrivono l’Invermectina ed in Italia è difficile da reperire. On line od in Svizzera ha costi altissimi. In un viaggio in Turchia, invece, io l’ho reperite in farmacia, a vendita libera, a pochi centesimi di euro, circa 0,80.
Se può essere utile.