Lo Stato di Coscienza Ipnagogico e la Creatività
di Agostino Famlonga
Quando ti addormenti entri nello stato di coscienza ipnagogico. Questo termine ha origini greche, e significa appunto hypnos (sonno) e agogos (che porta a). Lo stato ipnagogico è appunto quello stato di coscienza che porta al sonno.
È uno stato di coscienza particolare, ricco di sfumature e di opportunità da cogliere. Durante questo stato si verifica una leggera condizione allucinatoria.
Le ultime ricerche sul sonno associano questi fenomeni al sonno REM, la parte del sonno in cui si sogna. Sostengono cioè che lo stato ipnagogico non sia uno stato di coscienza a sé stante, ma che sia semplicemente un sonno REM “sotto copertura” (REM covert). Un sogno semi-cosciente, o semi-lucido, spontaneo.
Divenire consapevoli del contenuto di questo stato di coscienza si rivela utilissimo, perché essendo uno stato di transizione si rivela altamente permeabile. Nello stato ipnagogico lo stato di sogno può incontrare quello di veglia e fecondarlo con idee brillanti, intuizioni e comprensioni inedite.
Lo Stato Ipnagogico e la Creatività
Molti artisti, scrittori, scienziati, inventori hanno fatto uso della condizione “alterata” dello stato ipnagogico per immettere carburante innovativo alle loro creazioni. Dickens, Goethe, Brahms, Poe, Twain, Klee, Stevenson, Wagner, Edison, Dalì e molti altri hanno usato in modo esplicito l’ipnagogico per creare le loro opere.
Lo stato ipnagogico (che è suddiviso in 4 sottofasi), nella terza e nella quarta fase, favorisce l’innovazione creativa. Proprio perché l’elaborazione cognitiva scivola in uno stato associativo e simbolico, non è più limitata dai sistemi di riferimento convenzionali.
Durante la terza fase si allentano le configurazioni classiche di pensiero. Il pensiero logico, razionale e lineare tipico della veglia tende ad allentarsi, lasciando spazio a forme di pensiero più arcaiche e a immagini che si rivelano come rappresentazioni simboliche inerenti la vita della persona. Le forme assunte da questi contenuti sono le più svariate e fantasiose. Proprio in questa fase può emergere nella sua piena espressione la creatività non lineare.
Come direbbe Kuhn, si esce fuori da quello che è il paradigma consolidato entro cui si elaborano le informazioni. Emergono così in modo spontaneo le idee più improbabili, completamente irrazionali, innovative.
Sono, dal punto di vista della teoria della complessità, novità emergenti. Sono innovazioni qualitative rispetto allo status convenzionale. Emergono quando una massa critica di informazioni viene integrata in una sintesi innovativa.
Nella fase autosimbolica dello stato ipnagogico, nelle immagini che emergono c’è una miscela sinestetica dei vari canali sensoriali e cognitivi. Possono emergere immagini collegate a idee, formule matematiche associate a suoni, concetti combinati con emozioni e con esperienze di pura fantasia… questo “mescolamento” è un terreno fertile per il pensiero creativo.
Il principio sintetico e simbolico è lo stesso del sogno, ma nello stato di addormentamento è più facile cogliere queste creazioni perché c’è una traccia di consapevolezza legata allo stato di veglia che si trascina nella transizione.
Un grande inventore è famoso per aver sfruttato questa condizione per creare: Thomas Edison. Si dice che Edison dormisse pochissimo, ma che faceva molti sonnellini durante il giorno. Quando si trovava di fronte ad un problema che non riusciva a risolvere, si metteva in poltrona e faceva un sonnellino, tenendo vicino a sé il suo blocco degli appunti e tenendo nelle mani due palline di acciaio.
Scivolando nel sonno le mani gli si aprivano, facendo cadere le palle di acciaio su due piatti messi esattamente di fianco alla sua poltrona, sotto la verticale delle mani. Cadendo sui piatti, le palle di acciaio facevano un rumore tale da svegliare Edison proprio nella transizione di fase tra la veglia e il sonno.
Destandosi in questa fase, poteva cogliere tutte le idee creative e associative dello stato ipnagogico. Molte delle sue brillanti idee sono sono state colte proprio in questo modo.
Come Usare lo Stato Ipnagogico per il Problem Solving
Anche tu puoi sfruttare questo stato di transizione per essere più creativo. Forse non inventerai la nuova lampadina, ma certamente puoi fare un salto innovativo personale uscendo fuori dai tuoi schemi di ragionamento convenzionali.
Puoi usare questo metodo facendo un pisolino pomeridiano oppure nella fase di addormentamento serale:
1. Prima di addormentarti impegnati attivamente sul problema che vuoi risolvere. Cerca di impregnare la mente di idee e di informazioni che riguardano il soggetto su cui vuoi portare l’attenzione. Leggi, studia, pensaci. Il tempo di questa fase è soggettivo, mezz’ora potrebbe essere sufficiente.
2. Posiziona accanto al letto un block notes per prendere al volo le idee che coglierai.
3. Punta un timer a 20 minuti.
4. Rilassa il corpo e la mente e scivola nel sonno restando consapevole. Attraverserai le fasi dello stato ipnagogico, resta consapevole dei cambi di fase. Quando sei nella fase autosimbolica, cogli tutte le associazioni e le idee creative.
5. Svegliati e scrivi immediatamente tutte le idee e le associazioni. Scrivi tutti i dettagli, senza cercare di elaborarli, giudicarli o analizzarli. In questa fase è importante fissare i dettagli prima che svaniscano. Ti concentrerai sull’analisi in una fase seguente.
6. Se ti sei addormentato ti sveglierai con il timer. Registra immediatamente tutto quello che ricordi, senza elaborarlo o analizzarlo.
7. Riesamina quello che hai scritto, cercando spunti creativi e innovativi. Forse i contenuti non sembrano direttamente connessi al problema. Cerca le connessioni, trova i significati, analizza e scava nei contenuti.
Articolo di Agostino Famlonga
Fonte: https://essereintegrale.com/ipnagogico-stati-coscienza-rubrica/












































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